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Tutta la moda del 2020 sotto il segno della pandemia: dalla Ferragni agli Uffizi alle scarpe Lidl

Dalla morte di Isa Stoppi e Gabriella Damiani alla prima edizione digitale della Milano Fashion Week, dal body shaming nei confronti di Armine Harutyunyan alla prima modella Gucci con sindrome di Down: ecco una rassegna di tutti gli eventi principali di questo 2020, per quanto riguarda il settore moda.
A cura di Giusy Dente
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Parlando del 2020 non si può non parlare di pandemia. L'emergenza sanitaria e il Coronavirus hanno caratterizzato i 12 mesi dell'anno che volge al termine e hanno condizionato la vita delle persone in tutto il mondo. Le ripercussioni di tutto questo non riguardano ovviamente solo il settore sanitario, chiaramente investito in pieno. Riguardano anche la vita così come l'economia, che ha fortemente risentito delle misure che i Paesi sono stati costretti a mettere in atto. Negozi chiusi, eventi annullati, spettacoli rimandati, scuole in modalità didattica a distanza: tutto questo ha causato non solo ingenti perdite in tutti questi settori, ma ha fatto anche vacillare parecchi posti di lavoro. La moda è uno di quei settori che ha molto patito la pandemia e molto di quello che è successo nel 2020 è strettamente collegato in qualche modo al Covid-19, al modo in cui il settore ha scelto di reagire, alle strategie messe in atto per risollevarsi. Ma molto riguarda anche le nuove strade che il fashion system sta battendo in materia di inclusività.

Armine e Ellie, modelle vittime di body shaming

Anche se ha sfilato per Gucci una sola volta, per la presentazione della collezione Primavera/Estate 2020, Armine Harutyunya ha lasciato il segno con la sua bellezza "non convenzionale". La modella fortemente voluta da Alessandro Michele è finita nel mirino degli haters ed è stata vittima di un vero e proprio body shaming da parte di chi sui social le ha riversato addosso ogni tipo di insulto: da brutta per la passerella a inadatta per la moda. Quest'ultima sta cercando di essere sempre più inclusiva, eppure la stessa sorte di Armine è toccata alla diciottenne Ellie Goldstein, prima modella Gucci con sindrome di Down: posando per la Maison in occasione della campagna beauty per il mascara L'Obscur, ha dimostrato quanto la disabilità sia spesso un limite più agli occhi della società che per i diretti interessati. Questi se adeguatamente sostenuti possono realizzare i loro sogni e portare avanti le loro battaglie al pari di chiunque altro.

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La Milano Fashion Week si fa digitale

L'emergenza sanitaria ha reso necessario ripensare uno degli eventi cardine del settore moda. La prestigiosa Milano Fashion Week quest'anno per la prima volta si è svolta in modalità Phygital, ovvero metà virtuale e metà live, con poche sfilate dal vivo ma comunque senza pubblico e col supporto dello streaming. Le collezioni per la Primavera/Estate 2021 sono state l'occasione per respirare un po' di normalità, anche se ovviamente ci si è dovuti attenere a rigide norme e mettere in atto tutte le dovute precauzioni possibili. Non tutte le Maison, comunque, hanno scelto questa strada. Saint Laurent, per esempio, ha rinunciato alla passerella e lo stesso ha fatto Gucci: per Alessandro Michele, anzi, il Covid è stato l'occasione per ripensare completamente la moda.

Gucci sostituisce le sfilate coi film

Alessandro Michele ha deciso di puntare su una narrazione alternativa: dopo la pandemia nulla può essere come prima, neppure la moda. Per questo invece di una tradizionale sfilata, per presentare la collezione Primavera/Estate 2021 ha pensato a una rassegna di sette cortometraggi dalle atmosfere oniriche e surreali arricchite dagli abiti e dagli accessori della linea, indossati dagli attori. Ha riscosso un enorme successo la protagonista dei film del GucciFest, Silvia Calderoni, dotata di una potentissima forza espressiva. Nel cast anche alcuni amici "storici" della Maison, come Harry Styles e Billie Eilish.

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La morte di Isa Stoppi, Kenzo Takada e Gabriella Damiani

In chiusura d'anno tutto il mondo ha parlato della morte di Isa Stoppi e Gabriella Damiani. La prima è stata una famosa modella degli anni Sessanta: a cominciare dalla partecipazione a Miss Universo (rappresentando l'Italia) ha poi aperto la sua carriera a livello internazionale. «È la donna più bella del mondo con due laghi al posto degli occhi», disse di lei il grande fotografo Richard Avedon, uno dei tanti con cui ebbe l'onore di lavorare. La seconda, donna a capo della Maison di gioielli più famosa al mondo, è una delle vittime del Covid-19. Con la sua scomparsa, l'azienda passa in mano ai tre figli Silvia, Giorgio e Guido. E per complicazioni legate al Covid-19 è morto anche lo stilista giapponese Kenzo Takada, fondatore dell'omonima Maison, all'età di 81 anni. Si era ritirato nel 1999, ma il suo nome era rimasto iconico e la sua morte lo ha consegnato per sempre alla storia della moda.

Un uomo sulla copertina di Vogue, ma in gonna

La moda si sta rendendo conto di quanto le differenziazioni di genere comincino ad essere riduttive per la società contemporanea, dove si è alla ricerca di una libera espressione della propria personalità che passa anche per la fluidità tra maschile e femminile. Per questo molti brand si sono aperti alla moda no gender per esempio e per lo stesso motivo anche Vogue ha voluto lanciare un messaggio incisivo. La prestigiosa rivista lo ha fatto mettendo in copertina Harry Styles, primo uomo a fare da protagonista. Il cantante è un'icona gender-fluid e difatti nel servizio fotografico realizzato per il magazine appare in abiti femminili, proprio per dire no agli stereotipi forzati di mascolinità da esibire a tutti i costi.

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Moda e politica: oltre l'estetica c'è di più

Il 2020 ci ha regalato la prima donna vice presidente degli Stati Uniti. Kamala Harris in fatto di abbigliamento non ha mai lasciato nulla al caso: ogni look nasconde dei precisi messaggi politici, che comunica con i colori o con i capi che indossa nelle diverse circostanze pubbliche. Questa applicazione della moda ha un termine ben specifico: si parla di power dressing, strategia usata in passato anche da altre donne di potere per enfatizzare la loro comunicazione. Per il suo primo discorso ufficiale da vice, per esempio, ha scelto il colore bianco, un tailleur di Carolina Herrera con giacca e pantaloni, in riferimento alla candida tinta indossata dalle suffragette.

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Chiara Ferragni come la Venere di Botticelli

Eike Schmidt, il direttore degli Uffici di Firenze, ha definito Chiara Ferragni una "divinità moderna". Apriti cielo, a queste parole! I social si sono indignati per l'accostamento tra l'influencer e una sorta di Venere contemporanea, una Venere che però è stata capace di far impennare gli ingressi al museo con la sua presenza lì. La moglie di Fedez è stata nella famosa galleria per uno shooting pubblicato su Vogue Hong Kong, realizzato proprio tra le opere d'arte compresa la Venere di Botticelli. L'imprenditrice ha sfoggiato diversi look che hanno messo in risalto l'eccellenza della moda italiana, scegliendo tra gli altri anche i capi di Prada e Salvatore Ferragamo.

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Alessandro Michele provoca ancora

Dagli occhiali capovolti ai collant bucati, Alessandro Michele ha molto fatto parlare di sé quest'anno per le sue novità e provocazioni. Il direttore creativo di Gucci ha portato la Maison a un nuovo livello, orientato al superamento dei canoni estetici e degli stereotipi, di tutto quello che era la moda tradizionalmente intesa fino a qualche anno fa. I Cat Eye rovesciati sono stati solo l'ultima trovata: una montatura con stecchette laterali posizionate sulla parte bassa della lente, dando così all'oggetto un effetto sottosopra molto eclettico. I collant a effetto strappato sono stati oggetto di diverse polemiche sui social. Accese le reazioni soprattutto per il prezzo: 149 euro, che non hanno comunque impedito alle calze di andare sold out.

I collant Gucci venduti a 149 euro
I collant Gucci venduti a 149 euro

Deva Cassel debutta in copertina

Già testimonial per Dolce&Gabbana, la figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel ha quest'anno posato per la prima volta in copertina, stregando definitivamente tutti con la sua bellezza. Deva Cassel, che di anni ne ha appena 16, ha infatti realizzato uno scatto per Elle France, indossando proprio un abito-camicia a pois della Maison a lei cara. Lo scatto è stato pubblicato con orgoglio dalla stessa Bellucci, icona indiscussa di fascino mediterraneo, che Deva pare aver ereditato in pieno: "C'era una volta una bambina… Il tempo passa così velocemente! Che la vita ti protegga Amore mio" ha scritto fiera l'attrice.

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La moda conquista le serie tv

La regina degli scacchi e Emily in Paris sono due produzioni di grande successo di questo 2020, entrambe targate Netflix. Sono due storie molto diverse tra loro, con protagoniste però due donne che hanno catalizzato l'attenzione di milioni di spettatori, sulla piattaforma di streaming. La prima è l'avventura di di Beth nel mondo degli scacchi, un settore molto maschile e maschilista dove a fatica riesce a guadagnare rispetto e credibilità. La seconda, è l'avventura parigina di Emily, che sbarca nella capitale francese cambiando totalmente vita. Un'arma vincente di entrambe le serie tv sono state i costumi, ricercatissimi nello stile e curati in ogni dettaglio.

Tutti pazzi per le scarpe Lidl

Una collezione di sneaker, calzini e T-shirt andata in breve tempo sold out: per la collezione Lidl il pubblico ha sfidato le regole della pandemia, si è lanciato in risse, ha affrontato file lunghissime e assembramenti. E tutto per accaparrarsi quei capi dal design accattivante e dai colori accesi, dietro cui si nasconde non solo l'affetto di una nicchia di compratori abituali, collezionisti, appassionati, fan: in breve tempo sul web si è generata la corsa al re-selling, con persone disposte a pagare anche oltre 1000 euro un paio di sneaker da 12 euro. Tutto per poter dire: ce l'ho anche io.

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Arriva il primo videogioco fashion

Se Gucci ha scelto i film, per presentare la sua nuova collezione, Balenciaga si è rivolto a un altro medium: il videogioco. Si chiama Afterworld – The Age Of Tomorrow ed è il modo con cui la Maison ha sostituito la tradizionale sfilata, impossibile a causa dell'emergenza sanitaria, preferendo battere strade nuove. Ed ecco, dunque, i modelli diventare  guerrieri virtuali, protagonisti di un vero e proprio videogioco fashion, ciascuno caratterizzato da un look della collezione Autunno/Inverno 2020. Un modo, quello del brand, per avvicinarsi al pubblico e coinvolgerlo anche, intrattenerlo con qualcosa di diverso e più ampio rispetto alla semplice carrellata di abiti e accessori.

Raf Simons debutta da Prada

La Milano Fashion Week ha segnato il debutto di Raf Simon con Prada: la prima collezione donna realizzata dal co-direttore insieme a Miuccia Prada era attesissima. Lo show, come molti altri dell'evento milanese, si è svolto in assenza di pubblico e in modo virtuale. La collezione frutto della co-direzione ha puntato sull'elemento dell'uniforme, cara sia a Simons che a Prada inserita, come tutto il resto, in uno scenario semplice ed essenziale, senza eccessivi allestimenti: un semplice sfondo giallo ocra, poche telecamere, schermi coi nomi delle modelle e colonna sonora di Richie Hawtin.

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Bottega Veneta e Saint Laurent scelgono un deserto e un teatro per sfilare

Tempi duri, per la moda, che però con l'occasione della pandemia ha potuto sperimentare anche strade nuove, un diverso approccio col pubblico e modalità inedite che magari mai sarebbero state prese in considerazione, senza norme di distanziamento sociale e simili. Bottega Veneta, per esempio, per presentare la collezione Primavera/Estate 2021 ha registrato e poi trasmesso sui social uno show ambientato in un teatro londinese semi vuoto. Questo ha fatto emergere la dimensione più intima della situazione, con modelle che sfilavano tra le poche sedie occupate e una scenografia molto essenziale. Decisamente d'effetto la location scelta da Sain Laurent, che ha presentato la collezione Primavera/Estate 2021 con una sfilata ambientata tra le dune del deserto, perfetta ambientazione per una linea che ha come tema portante l'evasione, la fuga, l'escapismo.

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Kim Jones approda da Fendi

Kim Jones è entrato nella Maison Fendi col ruolo di stilista, prendendo il posto che fu di Karl Lagerfeld. Da settembre c'è lui alla guida delle linee Haute Couture, Prêt-à-porter e Fur Donna mentre affianca Silvia Venturini Fendi per le collezioni Uomo e Accessori Donna. Lo stilista ha mantenuto l'incarico di direttore artistico per Dior Men, dunque sta lavorando contemporaneamente per entrambe le Maison.

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Dior sfila a ritmo di pizzica

Un vero e proprio elogio alla Puglia, la sua terra: ecco cosa è stata la sfilata con cui Maria Grazia Chiuri di Dior ha presentato la collezione Cruise 2021. L'evento si è svolto in piazza del Duomo a Lecce, sulle note di canti tipici e in presenza di ballerini di taranta e pizzica. Un'atmosfera da sogno, insomma, in cui tutto si è puntato sulla tradizione, le origini genuine e l'artigianalità. Non a caso, la Maison si è affidata alle mani esperte delle lavoratrici del laboratorio di tessitura delle Costantine, un'associazione femminile di Uggiano La Chiesa (provincia di Lecce) che crea filati e pizzi avvalendosi ancora dell'antico tombolo.

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