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Milano Fashion Week Primavera/Estate 2022

N°21, Alessandro Dell’Acqua punta sui nuovi stilisti: “Siamo sempre i soliti, bisogna credere nei giovani”

Oltre a essere il direttore creativo del brand N°21, Alessandro Dall’Acqua è anche talent scout di giovani talenti. Fanpage.it ha intervistato lo stilista durante la Milano Fashion Week: “Tornare alla sfilata fisica è un grandissimo passo in avanti, la scorsa stagione in digitale per me è stata un incubo”
A cura di Beatrice Manca
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La Milano Fashion Week che si è appena conclusa ha segnato il ritorno quasi totale alle sfilate in presenza. Un momento che Alessandro Dell'Acqua, designer del brand N°21, aspettava con ansia: "A me piace il backstage, il casting, mi piace l'adrenalina della sfilata – dice ai microfoni di Fanpage.itil fatto di poter tornare alla sfilata fisica per me è stato un grandissimo passo in avanti". Per la collezione Primavera/Estate 2022 ha voluto portare in passerella la maglieria, ovviamente alla sua maniera: destrutturata o impreziosita da piume e trasparenze. Torna il color nudo, lanciato nel 1996 e diventato un classico della moda, e la commistione tra maschile e femminile, sensualità e grunge. Fanpage.it ha intervistato lo stilista per parlare del suo lavoro, dell'impatto della pandemia e del ricambio generazionale in passerella. Alessandro Dell'Acqua infatti è anche un talent scout: ha selezionato due designer emergenti, Alfredo Cortese e Nensi Dojaka per creare due capsule collection per il suo brand. "Durante il lockdown ho creato questo programma di mentorship per aiutare dei giovani talenti – ha spiegato – Sono iniziate le collaborazioni con due ragazzi, per un anno, e devo dire che il progetto ci ha dato grandi soddisfazioni". Ora con lui c'è un altro designer, Valerio Leoni, selezionato perché aveva una visione "interessante". Questo è lo scopo di Dell'Acqua: cercare talenti in erba, capaci di dare nuova linfa al sistema moda italiano.

Come si è evoluta la collezione estiva rispetto alle precedenti?

Questa collezione è molto mia. Da un po' di tempo volevo fare una collezione in cui la maglieria fosse protagonista. S0no riuscito a farla e sono contento. Si tratta di maglieria fatta a mano, artigianale.

Che colori e fantasie hai scelto per la Primavera/Estate 2022? Quali sono i must della nuova collezione N°21?

Non ho introdotto nessuna fantasia. Sui colori sono stato molto drastico: bianco, nero, il mio color nude e solo un tocco di bordeaux. Volevo dare importanza ai vestiti, senza dunque utilizzare stampe o colori strani, volevo fare una cosa neutra dove protagonista fosse solo l'abito e l'attitudine della persona che lo porta.

Il nudo è il tuo colore must da sempre, ora è diventato lo vediamo ovunque: effetto del lockdown e dell'isolamento?

Quando io l'ho fatto all'inizio, nel '96, mi hanno preso tutti per pazzo. Tutti mi dicevano: "Questo è un colore che non piacerà a nessuno, nessun mercato lo vorrà". Adesso è diventato un colore classico.

N°21 Primavera/Estate 2022
N°21 Primavera/Estate 2022

Quella di settembre 2021 è stata la prima vera Fashion Week in presenza, come è stato poter tornare a sfilare?

Finalmente! La scorsa stagione in digitale per me è stata un incubo, perché a me piace il backstage, il casting, mi piace l'adrenalina della sfilata. Ora non siamo ancora al massimo – purtroppo non abbiamo potuto invitare molte persone allo show – però il fatto di poter tornare alla sfilata fisica per me è stato un grandissimo passo in avanti. Spero che questo sia l'inizio di un ritorno alla normalità.

La pausa e il lockdown dovuto alla pandemia in che modo hanno influito sul tuo processo creativo?

Principalmente ho ripensato a tutto quello che avevo fatto: ho guardato tante cose e ho pensato anche agli errori che stavo commettendo. Ho pensato: "Quando ritorno voglio evitare questi errori". Durante il lockdown ho anche creato questo programma di mentorship per aiutare dei giovani talenti. Sono iniziate le collaborazioni con due ragazzi, per un anno, e devo dire che il progetto ci ha dato grandi soddisfazioni.

N°21 Primavera/Estate 2022
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Vuoi raccontarci le due capsule realizzate in collaborazione con AC9 di Alfredo Cortese e con Nensi Dojaka?

Ho dato ai ragazzi massima libertà. Ho solo chiesto di utilizzare il miei punti fermi: il nudo e il nero come colori, il tessuto e la maglieria. Quindi a Nensi ho dato il nero e il crêpe de chine, e ad Alfredo ho dato la maglieria con il nude. Li ho lasciati liberissimi, ovviamente la capsule è di N°21, quindi ho consigliato loro di guardare anche a quello che fa il brand. Hanno fatto due collezioni piccole di otto pezzi, super carine. Nensi ha fatto principalmente abiti. Alfredo, invece, ha fatto delle gonne, dei top e dei body in maglieria, tutti molto belli. Tutti sono stati  prodotti dalla Gilmar, che è l'azienda che produce N°21. L'anno di questi due designer si è concluso con queste capsule, adesso nel programma c'è un nuovo ragazzo, Valerio Leoni. Lui comincia adesso: la collezione è già nel nostro showroom, speriamo che questa collaborazione possa portargli fortuna come è stato per gli altri. Nensi adesso ha vinto anche il premio LVMH, mentre Alfredo ha fatto una bellissima sfilata e ha avuto un buon feedback da parte della stampa, speriamo anche da parte dei compratori.

N°21 Primavera/Estate 2022
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Nella moda italiana c'è bisogno di nuove leve?

Nella mia sfilata P/E 22 a Milano ho invitato tutti designer della nuova generazione: c'erano Alessandro Vigilante, Andrea Adamo, Salvo Rizza di des Femmes, c'era anche Valerio Leone. Ho messo in prima fila la nuova generazione di stilisti per dare il messaggio che bisogna credere un po' in questi ragazzi altrimenti siamo sempre li, siamo sempre i soliti nomi che girano da trent'anni. Io posso fare tanto per loro ma non tantissimo, perché ci vogliono i soldi. Dal canto mio, quello che sto cercando di fare è coinvolgere la parte commerciale per vendere queste collezioni, in più offro a loro i miei  spazi e cerco di trovare loro delle aziende per farli andare avanti.

Stai cercando un tuo successore?

No, non un successore. Chiaramente quello che spingo è affine alla mia moda e a quello che mi piace. In questi sei mesi mi hanno scritto e chiamato tantissimi giovani designer e ho visto le loro collezioni. Poi  ho scelto Valerio perché trovavo le sue creazioni molto interessanti, diverse da quelle che ci sono in giro. Trovavo interessante la sua filosofia e quindi l'ho portato qui da noi.

N°21 Primavera/Estate 2022
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Tra le molte collaborazioni stilate in questi anni ce n'è anche una con Elena Mirò per una linea inclusiva, che vesta tutte le taglie. La moda in questi anni si è aperta molto alle donne curvy, hai anche creato una capsule in collaborazione con Elena Mirò: è il segno di un cambiamento radicale?

Il bisogno di inclusività in questo momento è dappertutto. La moda può essere un modo molto importante per far capire meglio cosa significa, anche includendo corpi diversi. Credo sia importantissimo non incanalarsi in una sola strada, ma prendere direzioni diverse: poi ognuno decide quello che vuole fare perché  è giusto così.

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