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Parigi Fashion Week Primavera/Estate 2020

Paris Fashion Week P/E 2020: da Celine sfilano gli anni ’70, geometrie e colori per Balmian

Sfilano alla Settimana della Moda di Parigi le nuove collezioni Primavera/Estate 2020 di grandi nomi della moda francese. Dopo la natura di Dior e gli abiti “bucati” di Off White in passerella rivivono gli anni ’70 grazie a Celine, mentre da Balmain sfilano colori accesi e complicate geometrie.
A cura di Marco Casola
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A Parigi sta andando in scena la Fashion Week, sulle cui passerelle stanno sfilando le collezioni donna per la Primavera/Estate 2020 dei grandi marchi della moda francese e internazionali, da Dior a Chanel, da Saint Laurent a Givenchy passando per Balenciaga, Rochas, Chloé e Isabel Marant. Dopo aver ammirato gli abiti che celebrano la natura di Maria Grazia Chiuri per Dior e una splendida Naomi Campbell sulla passerella di Saint Laurent, nella quinta giornata della Settimana della Moda di Parigi, a catalizzare le attenzioni del fashion system sono stati gli show di grandi nomi della moda come Celine, Balmain e Loewe. Marchi decisamente differenti tra di loro che in passerella hanno proposto la propria visione di moda per la prossima primavera. Mentre sulla passerella di Off White abbiamo visto abiti e accessori bucati, da Celine sfila un mood anni '70 con dettagli bon ton, Balmain punta, invece, sui colori e su linee inconsuete mentre da Loewe si gioca sui contrasti tra maschile e femminile, tra morbido e spigoloso.

Da Celine sfilano gli anni '70

Dopo le paillettes e il glamour delle precedenti collezioni, Hedi Slimane cambia il tiro e per la collezione Primavera/Estate 2020 di Celine sceglie un mood più soft e guarda agli anni '70. In passerella sfilano dunque jeans a zampa, gilet ricamati e abiti floreali dal sapore hippie, ruche, maxi stivali in pelle da indossare sotto gonne longuette o maxi bermuda, e ancora stampe paisley, montoni, tanto suede e giacche furry. Il capo è spesso coperto da foulard intrecciati sulla fronte, gli occhi da maxi sunglasses aviator, tra le mani o sulle spalle delle modelle cestini in vimini o medium bag in cavallino animalier, in suede o pitonate. C'è poi spazio per un tocco glamour rappresentato dai lunghi cardigan impreziositi con fili di lurex, dalle camicie trasparenti decorate con ricami lucenti e dagli abiti ricoperti di paillettes dorate.

Hedi Slimane tenta ancora una volta di rivoluzionare il marchio di cui è direttore artistico, lo ha fatto in passato con Saint Laurent, lo sta facendo ora con Celine (è alla quinta collezione per il marchio). Dopo il glam rock ora guarda agli anni '70, creando uno stile senza dubbio lontano da quello classico Celine che ormai non esiste più e che abbiamo tanto amato. Il concept della collezione è senza dubbio affascinate, perfettamente commerciale e vendibile a una donna differente dalla cliente Celine del passato. Tutto perfetto, tutto ben curato, styling impeccabile e coerente in passerella, però non appare nulla di geniale, nulla che catturi l'occhio, nulla che vada al di là di un progetto di riposizionamento del marchio, ben studiato e fortemente voluto dal Direttore Creativo.

Balmain: geometrie, colori e plissè

Un tripudio di colori sgargianti su abiti dalle forme inconsuete realizzati con tessuti plissé e geometrie in bianco e nero sfilano sulla passerella Primavera/Estate 2020 di Balmain. Lo stilista Olivier Rousteing, da molti ritenuto il nuovo enfant prodige della moda francese, disegna una collezione inconsueta, a tratti surreale, fatta di complicati abiti in cui tessuti plissettati di colori sgargianti si incrociano, cadono sul corpo femminile lasciandolo scoperto o vengono sorretti da collane di metallo. Ai colori accesi si contrappongono il bianco e nero dei look con giacche destrutturate e revers spigolosi, delle shirt dalle spalline maxi e dei look con inserti geometrici black & white. Poi appaiono i pois (ancora in bianco e nero) su maxi blazer oversize e candidi abiti da sera in seta. Poi ancora c'è il gessato, i completi con maxi stripes in bianco e nero e i look in denim block color.

A ben vedere la collezione di Balmain appare come un caos di stimoli differenti e opposti, si passa dalle linee geometriche e dure alla morbidezza del plisse, dai pois alle righe, dai colori primari al nero più scuro. Nel tripudio di forme e colori si resta quasi intontiti. Si sente forte la volontà dello stilista di sperimentare, di superare i canoni del classico modello Balmain, del classico minidress con spalline strutturate che negli ultimi anni ha caratterizzato le collezioni di Rousteing. Si sente forte la voglia di valicare i confini e lanciarsi verso nuovi orizzonti, apprezziamo la sforzo di uscire dalla propria comfort zone "commerciale" che fa risultare tutto già visto, ma il mix di colori, geometrie, strisce, righe, pois, paillettes e collane etniche ci fa letteralmente girare la testa.

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