Quando l’arte incontra la moda: l’abito bianco di Zendaya è una scultura di stoffa
La moda è molto più che una semplice industria di vestiti: sa anticipare le tendenze sociali e catturare lo spirito di un'epoca. Nelle collezioni degli stilisti entrano suggestioni diverse, dalla musica alla pittura, dal cinema alla letteratura. I vestiti a volte sono vere e proprie opere d'arte: l'ultima dimostrazione è l'abito bianco che Zendaya ha sfoggiato per una proiezione speciale di Dune a Londra. Dopo il corpetto d'oro e l'abito che sembrava liquido ha scelto un drappeggio di paillettes che ridisegnava la figura del suo corpo. Qualunque abito indossi Zendaya diventa iconico, ma la storia della moda è piena di creazioni che meritano un posto nei musei: dagli abiti surrealisti di Elsa Schiaparelli alle sculture tridimensionali di Iris Van Herpen.
Zendaya sul red carpet con un abito di paillettes
Zendaya è la diva del momento: dopo aver conquistato tutti con il suo ruolo in Euphoria e nel film Malcom and Marie è stata scelta nel cast di Dune insieme a Timothée Chalamet. Zendaya non è solo un'attrice di talento, è anche l'icona fashion della Generazione Z: dall'abito giallo sfoggiato agli Oscar ai look della Mostra del cinema di Venezia, ogni volta riesce a superarsi in fatto di stile. Ma a Londra ha deciso di alzare l'asticella, presentandosi a una proiezione speciale del film Dune con un abito interamente ricoperto di paillettes firmato Rick Owens.
L'abito asimmetrico era una vera e propria scultura di stoffa: le abili mani di Rick Owens hanno creato un drappeggio che lasciava la schiena scoperta giocando con i volumi e bilanciando le proporzioni. Per completare l'opera (è proprio il caso di dirlo) Zendaya ha sfoggiato una pettinatura effetto bagnato "futurista" e un make up grafico. Il look ha lasciato senza parole anche il fidanzato Tom Holland, che ha postato su Instagram una foto dell'attrice in bianco e nero.
Gli abiti scultura, da Schiaparelli a Alexander McQueen
La moda e l'arte vanno a braccetto: alcuni stilisti hanno costruito vere e proprie architetture in stoffa da indossare. Il più celebre "stilista-scultore" è l'italiano Roberto Capucci: il suo nome oggi non è più celebre come un tempo, ma negli anni Cinquanta era così richiesto da vestire anche Marilyn Monroe. Le sue creazioni sono state esposte nei musei e hanno influenzato intere generazioni di creativi.
Per non parlare della surrealista Elsa Schiaparelli, che rivoluzionò la moda nel primo dopoguerra: il brand che porta il suo nome è ancora uno dei più amati dalle star e gioca con volumi di stoffa e abiti che "espongono" l'anatomia umana. Vi ricordate il top con i capezzoli dorati di Chiara Ferragni? O l'abito bicolore di Adele? Tutte creazioni di Schiaparelli.
Un'altra stilista che ama giocare con i volumi e con le forme geometriche è l'olandese Iris Van Herpen: le sue creazioni ricordano i fiori che sbocciano, o il battito d'ali delle farfalle. La stoffa sotto le sue mani diventa materiale per sculture leggerissime con lavorazioni tecnologicamente molto avanzate.
Sulle passerelle molti stilisti hanno esasperato il concetto di forma: pensiamo ad alcuni abiti di Alexander McQueen (disegnati sia dallo stilista sia dalla sua erede, Sarah Burton) che trasformavano le donne in creature lunari, aliene, vestite di ruches e ali. Non a caso le sue creazioni sono state indossate dalla camaleontica Lady Gaga, amante degli eccessi e performer nata anche nei look. Arrivando alle ultime sfilate, pensiamo anche alle mirabolanti gonne viste sulla passerella di Valentino Haute Couture. Molto più che semplici abiti insomma: queste sculture di stoffa sono entrate nella storia dell'arte.