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Perché Kim Kardashian ha coperto il viso al Met Gala: elogio della maschera e dell’anonimato nella moda

Kim Kardashian ha fatto impazzire i social presentandosi al Met Gala coperta dalla testa ai piedi, con una maschera che copriva perfino gli occhi. Il suo look ha suscitato la curiosità: provocazione? Messaggio politico? Ecco perché la moda da anni insegue l’anonimato tra maschere e passamontagna.
A cura di Beatrice Manca
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da sinistra: Maison Margiela SS 2014, Kim Kardashian in Balenciaga, Louis Vuitton SS 2022
da sinistra: Maison Margiela SS 2014, Kim Kardashian in Balenciaga, Louis Vuitton SS 2022

Kim Kardashian è stata decisamente la protagonista del Met Gala 2021: il giorno successivo tutti parlavano del suo outfit total black che la copriva dalla testa ai piedi, viso e occhi inclusi. Ma nel rumore generale che si è scatenato intorno alla regina delle influencer e all'abito-maschera creato da Demna Gvasalia, de Balenciaga, in molti non si sono accorti che non era l'unica a partecipare all'evento a volto coperto. Justin Bieber si è esibito con un passamontagna, mentre il modello Evan Mock è salito per gli scalini del Metropolitan Museum con un cappuccio in pelle firmato Thom Browne. Ma non è un fenomeno nuovo nella moda: sono anni che mascherine e passamontagna dominano le passerelle. E la pandemia di coronavirus, come si potrebbe pensare, non c'entra.

Kim Kardashian in Balenciaga al Met Gala
Kim Kardashian in Balenciaga al Met Gala

Le maschere dominano le passerelle da anni

Non è la prima volta che vediamo Kim Kardashian a volto coperto: lei e Kanye West hanno avviato da tempo una collaborazione artistica con Balenciaga. Lo stilista georgiano Demna Gvasalia ha creato per loro i look con le maschere sul volto. Ma, a ben vedere, le maschere e i passamontagna fanno parte da moltissimo tempo del dna dello stilista: per la collezione estiva 2019 di Vetements, Gvasalia aveva creato look claustrofobici con maschere sul volto, forse un ricordo degli anni della guerra vissuti da adolescente.

Vetements Spring Summer 2019
Vetements Spring Summer 2019

Le sfilate "a volto coperto" sono un tratto distintivo di Maison Margiela, forse un modo per focalizzare l'attenzione solo sugli abiti, evitando ogni protagonismo (lo stesso fondatore, Martin Margiela, ha sempre evitato i riflettori). Un altro stilista famoso per coprire il viso alle modelle era Alexander McQueen, forse come allegoria della depressione che alla fine lo avrebbe spezzato. Nel 2017 è arrivato Gucci con una collezione dagli accenni bondage: Alessandro Michele ha coperto i volti con maschere tempestate di aculei.

Maison Margiela Couture Spring Summer 2014
Maison Margiela Couture Spring Summer 2014

Poi è arrivata la pandemia di coronavirus e la mascherina su naso e bocca è diventata una necessità. Il volto semi coperto è diventato la norma, non l'eccezione, e ha assunto tutto un altro significato. Anche nelle ultimissime sfilate abbiamo visto modelli a volto coperto, anche se in versione ludica e colorata. Off-White ha mandato in passerella modelli mascherati da coniglio (con tanto di orecchie) maxi cappucci e mascherine colorate che coprivano gli occhi.

sfilata Off-White Fall Winter 2021-22
sfilata Off-White Fall Winter 2021-22

Anche Miu Miu, nella sua ultima collezione Autunno/Inverno 2021-22 ha rielaborato il balacava, cioé il passamontagna, in chiave gentile e colorata. Louis Vuitton già si porta avanti per la prossima estate, facendo sfilare i modelli della collezione maschile Primavera/Estate 2022 con un passamontagna a scacchi.

Louis Vuitton menswear Primavera/Estate 2022
Louis Vuitton menswear Primavera/Estate 2022

Le star "mascherate" sul red carpet

Ma la tendenza ben presto ha abbandonato le passerelle per spopolare tra le star agli eventi. Agli ultimi MTV VMA's, l'evento musicale andato in scena solo 24 ore prima del Met, la cantante Kim Petras si è presentata con un abito ricamato indossato sopra una tuta aderente lucida che le copriva il volto, la testa e il corpo. Un look che richiamava le tutine di Eva Kant, ma anche il mondo del bondage. Il vero "ballo in maschera" però doveva ancora arrivare.

Alexander McQueen Spring/Summer 2012
Alexander McQueen Spring/Summer 2012

Al Met Gala Kim Kardashian ha fatto impazzire i social arrivando "in incognito", attirando anche non poche polemiche: in un momento storico in cui le donne afghane fanno di tutto per liberarsi del burqa che nasconde il viso, è  giustificabile coprirsi per attirare l'attenzione? La polemica è scoppiata grazie all'attenzione di cui gode un evento come il Met Gala, ma in realtà sono mesi che Kim Kardashian e Kanye West si fanno fotografare a volto coperto (sempre in Balenciaga) per la promozione del nuovo album Donda. E nel merchandising lanciato insieme al brand c'è anche – indovinate un po' – un passamontagna. Accanto a Kim Kardashian, sugli scalini del Met, è passato quasi inosservato il modello Evan Mock, con una maschera nera firmata Thom Browne. E a fine serata si è esibito Justin Bieber, indossando anche lui un passamontagna.

Evan Mock in Thom Browne
Evan Mock in Thom Browne

L'anonimato è il vero modo di farsi notare

Viene spontaneo chiedersi, a questo punto, quale sia il filo rosso che lega le modelle mascherate di Maison Margiela all'esibizione di Justin Bieber con il passamontagna, fino ai look di Kim Kardashian e Kanye West. La maschera, innanzitutto, è uno strumento antichissimo – dal teatro greco a La Casa De Papel – e carico di significati universali: ribellione, lotta, protesta.

Kim Petras ai VMA's in Richard Quinn
Kim Petras ai VMA's in Richard Quinn

Ma soprattutto, la maschera nera è il simbolo di qualcosa completamente antitetico alla moda e allo spettacolo: l'anonimato. Nell'epoca dei social network e dei selfie, il nostro volto è onnipresente. Kim Kardashian è cresciuta davanti alle telecamere dei reality show e lo scopo intero dell'industria è quello di farsi vedere, di apparire, di spiccare. Come reazione a questa sovraesposizione è nato un movimento di rottura che è trasversale: dai Daft Punk ai Banksy, da Elena Ferrante a Sia, oggi niente si fa notare di più di chi si nasconde.

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