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Ottobre Rosa 2021

Le cinque cose da sapere sull’autopalpazione per prevenire il tumore al seno

Quando si parla di tumore della mammella sappiamo che la prevenzione è l’arma più importante. A partire dai 20 anni a tutte le donne è consigliato di eseguire l’autopalpazione del seno. La dottoressa Antonia Girardi, chirurga e senologa, ci spiega come e quando eseguirla e quando è necessario rivolgersi a uno specialista.
Intervista a Dott.ssa Antonia Girardi
Senologa, specializzata in chirurgia oncologica della mammella
A cura di Francesca Parlato
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Il tumore al seno colpisce ogni anno in Italia circa 55 mila donne, ogni giorno 150 donne scoprono di avere questa malattia. Ma grazie alla prevenzione e alla diagnosi precoce le aspettative di vita a cinque anni dalla scoperta del cancro negli ultimi anni sfiorano il 90% e sono ancora più alte se la malattia viene diagnosticata quando il tumore è al di sotto del centimetro. Oltre agli esami di routine che periodicamente è necessario fare a partire dai 30 anni di età (ecografia mammaria) e dai 40 in su (la mammografia), per conoscere a fondo il proprio corpo e per essere in grado di notare il prima possibile qualsiasi minimo cambiamento, si rivela fondamentale l'autopalpazione. La dottoressa Antonia Girardi, chirurga senologa, specializzata in chirurgia oncologica della mammella, ha risposto alle cinque domande più frequenti su questo tipo di esame.

Che cosa è l'autopalpazione?

"L’autopalpazione è un importante mezzo di prevenzione domestica che ogni donna può mettere in pratica da sola. Consiste nell’esame clinico del proprio seno" spiega la dottoressa Girardi. Attraverso quest'esame siamo in grado di conoscere meglio il nostro seno, la struttura della mammella, il capezzolo e eseguendolo periodicamente saremo in grado di notare ogni piccolo cambiamento e dettaglio che riguarda il suo aspetto.

Quando iniziare a fare l'autopalpazione e quanto spesso farla

Secondo gli ultimi studi il 10-13% delle donne a cui viene diagnosticato un cancro al seno, ha meno di 40 anni. Per questo è importante sapere che l'autopalpazione va fatta anche da giovanissime. "Questo tipo di esame – spiega la dottoressa Girardi – andrebbe fatto mensilmente a partire dai 20 anni in poi".

Autopalpazione e ciclo mestruale

Il seno è fortemente soggetto ai cambiamenti ormonali, può essere gonfio, dolente, più turgido a seconda della fase del ciclo mestruale. Per questo motivo è importante scegliere con cura il periodo del mese in cui fare l'autopalpazione. "Quest'esame andrebbe eseguito una settimana dopo le mestruazioni, il momento in cui è più semplice esplorare il seno e osservarne gli eventuali cambiamenti".

Come si esegue l'autopalpazione

L'autopalpazione si svolge in due fasi, la prima consiste nell'osservazione del seno. Dobbiamo notare se ci sono irregolarità nella forma, nel colore, se la pelle appare screpolata o se ci sono ulcere o fossette, se il capezzolo è arrossato, l'ideale quindi è mettersi davanti a uno specchio con una buona illuminazione, in posizione eretta e osservare a fondo il proprio seno, sia frontalmente che lateralmente, è importante eseguire l'osservazione sia con le braccia distese lungo i fianchi che sollevate e tese sopra la testa, per un'osservazione ancora più accurata è consigliabile anche congiungere le mani davanti la fronte e contrarre i muscoli pettorali. Dopo questa fase si può passare all'autopalpazione che soprattutto per le più giovani, che ancora hanno poca dimestichezza con il proprio corpo, si può fare sotto la doccia in modo che l'acqua aiuti a far scivolare meglio la mano, altrimenti l'ideale è svolgerla in posizione supina. "Solleviamo il braccio del seno da osservare e pieghiamolo dietro la nuca. Immaginiamo il seno come un cerchio a quattro quadranti, con l'altra mano a piatto effettuiamo dei piccoli movimenti circolari in ogni quadrante del seno, sia quelli inferiori che quelli superiori. Ripetiamo questi movimenti in tutte le zone, dalla parte dietro il capezzolo fino alla regione ascellare, esplorando a fondo anche questa zona". Per verificare la presenza di eventuali secrezioni del capezzolo si può premere delicatamente con l'indice e il pollice e controllare se c'è fuoriuscita di siero o di sangue. Con l'autopalpazione potremmo avere maggiore consapevolezza del nostro corpo e saremo in grado di notare eventuali indurimenti o cambiamenti di forma, secrezioni o anomalie cutanee.

Quando rivolgersi a un medico

Se dopo l'autopalpazione abbiamo riscontrato delle anomalie è fondamentale avvertire tempestivamente il proprio medico. "Se ci accorgiamo che qualcosa è cambiato, che c'è una retrazione della pelle o del capezzolo, se c'è una secrezione o la comparsa di un'eczema dell'areola o del capezzolo stesso o nel caso in cui si apprezzi un nodulo duro, è bene rivolgersi immediatamente al medico che ci indicherà il percorso da seguire". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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