Quanto guadagna tata Rosalba, la nanny di Chiara Ferragni
Tata Rosalba, la nanny di Chiara Ferragni, è ormai una vera e propria star: nonostante non abbia un profilo social tutto suo, sul web non si fa altro che parlare di lei. È la donna che ha aiutato l'influencer ad affrontare la sua nuova vita da mamma, colei che si è presa cura con dolcezza dei piccoli Leone e Vittoria quando i genitori sono stati alle prese con i più svariati impegni lavorativi. Sebbene di recente abbia detto addio ai Ferragnez con tanto di festa e torta personalizzata, continua ad attirare l'attenzione del publico. In pochi, però, sanno che non può essere definita propriamente una semplice tata, la sua professione è quella della puericultrice, una figura professionale sempre più diffusa che sostiene materialmente e moralmente le neomamme. La domanda che tutti si pongono però è: quanto guadagna nanny Rosalba in casa Ferragnez?
Qual è il lavoro della puericultrice
La puericultrice non è una tata o una semplice baby-sitter, è una figura professionale legalmente riconosciuta che fa parte delle Arti ausiliarie del servizio sanitario nazionale. Il suo compito è dare un supporto teorico, morale e pratico alle neomamme, così da non farle sentire impaurite e inadeguate di fronte alla loro nuova vita da genitore. Una puericultrice può essere assunta prima o dopo il parto e, oltre a prendersi materialmente cura dei bambini (occupandosi per la precisione della fascia d'età da 0 a 6 anni), insegna anche alla mamma tutto ciò che c'è da fare con il piccolo, dal cambio del pannolino all'allattamento, fino ad arrivare alla gestione dello svezzamento, alla preparazione delle pappe, alla regolarizzazione del sonno e al controllo dello sviluppo sviluppo motorio, ludico e psicologico.
Le mansioni di tata Rosalba in casa Ferragnez
Nanny Rosalba ha ricoperto tutti questi compiti in casa Ferragnez, non a caso è apparsa spesso nelle Stories di Chiara e Fedez sia al fianco di Leone (che ha voluto posare con lei in occasione del suo compleanno), sia con Baby Vittoria tra le braccia. È stata assunta poco dopo la nascita del primogenito e da allora è diventata una figura importantissima in famiglia. Ora che Leone è cresciuto, però, ha deciso di abbandonare il suo ruolo (probabilmente perché specializzata nella cura dei neonati) e non si esclude che aiuti i Ferragnez a trovare una nuova tata che possa prendersi cura dei piccoli. Sebbene abbia fatto di tutto per rimanere lontana dai riflettori, le è bastato apparire di sfuggita sui social per attirare l'attenzione degli utenti del web. Grazie a lei la figura della puericultrice comincerà a essere più richiesta nelle famiglie italiane? L'unica cosa certa per il momento è che, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, la nanny sta diventando un vero e proprio punto di riferimento non solo per le mamme "famose" ma anche per quelle "normali".
Quanto guadagna una puericultrice come Rosalba
Quanto costa richiedere dei servizi simili? Sul sito Renata Wetter – Puericultrice a domicilio vengono indicate le tariffe medie di una puericultrice a domicilio di Milano, anche se le cifre cambiano a seconda delle effettive mansioni, degli orari di lavoro, del luogo di residenza della famiglia che chiede la prestazione e dall'esperienza della nanny (che può essere junior o senior). Secondo gli standard, però, una consulenza post partum + 3 assistenze diurne costano 350 euro, una consulenza post partum e 2 assistenze notturne hanno una tariffa di 450 euro, mentre una consulenza singola ha un prezzo di 80 euro (ai quali vanno aggiunti 20 euro se richieste per sabato, domenica o festivi). Sul sito Nanny&Butler si fa riferimento a una tariffa settimanale pari a 1.000 euro (più vitto e alloggio), mentre con Silvana Parisi, una nota puericultrice milanese, una consulenza Sonno Full time h24 (ovvero dalle 10 di venerdì alle 14 di domenica) costa 1.600 euro. I prezzi naturalmente possono aumentare in base alle ore, alle mansioni richieste e all'esperienza della nanny. Facendo un semplice calcolo, dunque, Rosalba potrebbe aver guadagnato oltre 4.000 euro al mese negli ultimi 3 anni.