Parigi, invasa la passerella di Louis Vuitton: gli ambientalisti protestano contro l’industria della moda
Extinction Rebellion è un movimento quotidianamente impegnato per rendere i governi consapevoli dell'impatto che la crisi climatica sta avendo sulle vite di tutti. Gli attivisti chiedono azioni immediate e concrete per affrontare il problema e garantire un domani sano alle future generazioni, che pagheranno a caro prezzo le scellerate azioni che da anni vengono perpetrate ai danni dell'ambiente. L'industria della moda è notoriamente una delle più inquinanti, anche se si cerca di nascondere questa verità attraverso strategie di marketing appositamente studiate per far sembrare green ciò che in realtà non lo è. Per denunciare forte e chiaro l'impatto del settore fashion sui cambiamenti climatici, un'attivista collegata al movimento ha fatto irruzione nel corso della sfilata di chiusura di Louis Vuitton alla Paris Fashion Week.
Invasione di passerella alla Paris Fashion Week
Il blitz è stato organizzato da una trentina di attivisti collegati a Extinction Rebellion, Amis de la Terre e di Youth For Climate. L'attivista è salita in passerella (all'interno di una galleria del Louvre) e ha sfilato tra le modelle con in mano un grosso striscione con sopra scritto: "Overconsumption=Extinction" (cioè "Consumismo=Estinzione). Il gesto di ribellione dell'ambientalista voleva sensibilizzare sull'impatto distruttivo che i colossi della moda e le Maison di lusso hanno sull'ambiente, dalle fasi produttive a quelle di distribuzione. La ragazza è stata bloccata da alcuni addetti alla sicurezza e poi scortata all'esterno dell'edificio. A fine sfilata il direttore creativo Nicolas Ghesquière è salito in passerella accompagnato da una guardia del corpo ed è poi sparito dai social: il suo account Instagram è ancora disattivato.
L'impatto della moda sull'ambiente è devastante
Dal consumo di acqua allo sfruttamento dei terreni, dal trasporto da un capo all'altro del mondo fino a tutto ciò che finisce in discarica (dopo pochi utilizzi il più delle volte): l'impatto della moda sull'ambiente è devastante. Greta Thunberg in copertina su Vogue è l'esempio lampante di quanto moda e sostenibilità non possano più essere percepiti come mondi distinti e separati, proprio perché in realtà l'impegno delle nuove generazioni si muove proprio in direzione di un cambiamento che anche questa industria deve fare proprio.
Il cambiamento climatico è colpa anche della moda ed è ora di fare qualcosa, di adottare politiche di produzione e distribuzione diverse. Il problema riguarda soprattutto la fast fashion, la cosiddetta moda usa e getta fatta per durare una stagione o poco più, in netto contrasto con la logica sana del ‘comprare meno, ma meglio‘, che se adottata da ciascuno di noi potrebbe già dare un notevole contributo positivo.