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In Nuova Zelanda assorbenti gratis nelle scuole: in Italia invece le mestruazioni sono un lusso

La prima ministra neo zelandese Jacinda Ardern ha annunciato che a partire da questa estate tutte le scuole del Paese forniranno gratuitamente alle proprie studentesse assorbenti e prodotti per l’igiene mestruale. La Nuova Zelanda si conferma attentissima al tema della Period poverty: il tutto mentre l’Italia mantiene la sua Iva sugli assorbenti ferma al 22%.
A cura di Giusy Dente
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La Nuova Zelanda ha un primo ministro donna e forse è per questo che il Paese è così avanti su certe tematiche, che inevitabilmente nei governi al maschile vengono tralasciate e messe per ultime, nella lista delle priorità. Jacinda Ardern, invece, è attentissima alle disparità sociali e sa che le mestruazioni sono, ancora oggi, un tabù talmente forte da diventare fonte di discriminazione: le giovani donne le vivono come un momento imbarazzante, si assentano da scuola in quei giorni, non sanno come comportarsi. E ad aggravare la situazione c'è anche il fatto che non tutte riescono a permettersi l'acquisto di assorbenti. Basta guardare anche in casa nostra, in Italia: i prodotti per l'igiene femminile sono considerati beni di lusso e tassati come tali, dunque hanno un costo che da anni si cerca di abbassare (senza successo). Evidentemente non è un tema poi molto sentito in un governo che sempre una scarsa rappresentanza di donne: se fossero di più ci sarebbe più sensibilità sulla questione e avrebbero più voce in capitolo. La Arden, invece, è riuscita nel suo intento: la Nuova Zelanda garantirà assorbenti gratis a tutte le studentesse.

Assorbenti gratuiti contro le disparità sociali

Questa estate era stata la ministra Julie Anne Genter a dare il via all'iniziativa pilota, in 15 scuole della regione nord di Waikato: era cominciata lì la distribuzione di assorbenti gratis per le studentesse. Un modo per combattere le disparità sociali e la cosiddetta Period poverty, visto che circa 95 mila ragazze tra i 9 e i 18 anni sono solite restare a casa quando hanno le mestruazioni, perché non possono acquistare prodotti igienici. Questo oltre ad alimentare tabù e falsi miti intacca il percorso scolastico delle ragazze, il loro diritto all'educazione. All'epoca si era detto che qualora l'iniziativa avesse avuto buoni riscontri sarebbe stata estesa a tutto il Paese: e difatti sarà proprio così, visto che c'è stata una risposta molto positiva.

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Il programma delle scuole neo zelandesi

La prima ministra della Nuova Zelanda Jacinda Ardern ha comunicato che tutte le scuole del Paese forniranno gratuitamente alle studentesse assorbenti e prodotti per l’igiene mestruale. Garantire questo servizio significa combattere la Period poverty e lo stigma legato alle mestruazioni, che benché siano qualcosa di naturale ancora vengono vissute in modo traumatico dalle giovani donne. Spesso c'è una non adeguata comunicazione in famiglia e a scuola, ma certamente quando c'è scarsa collaborazione del governo sul piano pratico si aggrava la situazione. Il programma messo in piedi dal Paese costerà circa 15 milioni di euro in 3 anni e prevede l'allargamento e l'ampliamento di quello che era già stato sperimentato col progetto pilota della scorsa estate. A partire da giugno prossimo potranno aderire non solo le scuole della regione di Waikato, ma tutte le primarie, intermedie e superiori della Nuova Zelanda.

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Facciamo il punto della situazione

A che punto siamo nel mondo con la Tampon Tax? La Scozia è stato il primo Paese a garantire accesso gratuito e universale ai prodotti per l'igiene mestruale: la legge è stata approvata a novembre. A seguire ci sono state altre notizie positive: l'eliminazione della tassa sugli assorbenti in Gran Bretagna, la distribuzione di prodotti per l'igiene alle donne povere dello Sri Lanka. Spagna, Grecia, Austria e Francia hanno abbassato le loro Tampon Tax, ma nessun passo avanti viene fatto in Italia. Il nostro Paese è ancora fanalino di cosa, con un'Iva ferma al 22%.

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