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Bimbo di 7 anni a scuola con la gonna: non gli importa delle offese, vuole metterla ancora

La storia di Lele arriva dalla Cina. Il bambino ha 7 anni e dopo aver espresso ai genitori il desiderio di indossare una gonna è stato accompagnato al centro commerciale per sceglierne una. L’ha indossata per andare a scuola, ma non tutti hanno apprezzato. Ha ricevuto insulti e commenti negativi, da insegnanti e compagni. Ma quando il padre gli ha chiesto se avesse intenzione di indossarla ancora ha detto di sì, perché non gli importa degli sguardi della gente.
A cura di Giusy Dente
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I maschi portano i pantaloni e le femmine la gonna: ci hanno cresciuti così, dicendoci che certi colori sono solo per le donne e che certi capi di abbigliamento indossati da un uomo lo rendono meno virile. Ma le cose stanno cambiando, è in atto una vera e propria rivoluzione che corre a passo diverso nelle diverse parti del mondo. In Cina, per esempio, c'è ancora molto da fare in tema di inclusione come dimostra questa storia che arriva direttamente da lì, che comunque è ricca anche di tanta speranza nel futuro grazie alle nuove generazioni che possono fare la differenza.

La nuova moda non conosce genere

Harry Styles è stato il primo uomo a posare con la gonna sulla copertina di Vogue, un momento davvero storico con cui si è voluto svincolare da canoni di genere e stereotipi di mascolinità  da esibire a tutti i costi. Il cantante è solito indossare spesso capi di abbigliamento tradizionalmente femminili e come lui anche la star Zendaya. L'attrice ha raccontato che da bambina acquistava abitualmente nei reparti maschili, supportata dai suoi genitori, che l'hanno sempre spronata a essere se stessa a ogni costo, senza cedere a pregiudizi e preconcetti. Ancora oggi non ha problemi a indossare abiti elegantissimi coi tacchi così come è perfettamente a proprio agio con un abbigliamento comodo magari pescato nei negozi da uomo, dai pantaloni cargo alle felpe con cappuccio ai bermuda. I Maneskin hanno portato in prima serata sul palco dell'Ariston la loro rivoluzione di stile: tacchi alti, paillettes, bustini e gonne per Damiano e gli altri componenti della band. Il tutto, mentre la bassista Victoria ha dichiarato di aver vissuto molto male da ragazzina il non sentirsi uguale alle altre. Si sentiva come in gabbia: "Soffrivo di certe rigide distinzioni tra maschile e femminile. A 6 anni avevo proprio il rifiuto per tutte le cose da bambina: facevo skate, tenevo i capelli corti, mi vestivo da maschio. Non indossavo gonne, non perché non mi piacessero, ma per reclamare la chance di essere me stessa". Proprio affinché si sentisse se stesso, in Cina un papà non ha esitato a mandare il proprio figlio a scuola con la gonna.

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La storia di Lele, il bimbo a scuola con la gonna

Le foto del piccolo Lele (7 anni) a scuola con la gonna hanno fatto il giro del mondo e dalla Cina sono arrivate fin qui. A metterle in rete è stato suo padre, che ha voluto raccontare questa storia. Forse non si aspettava una risonanza così ampia, con tanto di hashtag di riferimento: #canmalewearskirts. In realtà è molto più di questo: è una campagna di sensibilizzazione con cui in Cina si sta cercando di superare certi stereotipi duri a morire. Il piccolo Lele, infatti, quando ha espresso a suo padre il desiderio di indossare una gonna ha messo l'uomo in una iniziale difficoltà, presto superata: "Da vecchio padre, guardare mio figlio scegliere una gonna è davvero strano! Ma sento di non avere motivo per obiettare" ha spiegato. Ha semplicemente lasciato che suo figlio scegliesse al centro commerciale il capo in cui si sentiva più a suo agio e glielo ha lasciato indossare per andare a scuola: una gonna di jeans. Lì c'è stata qualche difficoltà a cominciare dagli insegnanti fino al preside, dai compagni di classe ai loro genitori: in molti non hanno affatto apprezzato. Ma tutto questo non ha scalfito Lele. Alla domanda del papà: "Sei sicuro di voler indossare la gonna a scuola?" ha risposto deciso di sì, perché non gli interessa degli sguardi della gente. Così è diventato l'idolo dell'uomo, fiero di avere un figlio così speciale, un vero guerriero.

La Cina è pronta alla moda genderless?

La Cina sta cercando di arginare la cosiddetta "femminilizzazione" dei giovani maschi, andando completamente fuori tempo rispetto a ciò che accade socialmente e culturalmente nel Paese. Sono nel pieno del loro successo i KOL, gli influencer cinesi famosi per il loro aspetto androgino e l'estetica femminile. Il settore beauty si è accorto di loro, così come la moda. Cai Xukun e Wang Yibo sono due dei più famosi: hanno la passione per il make-up e sono ambassador di Prada e Givenchy. L'attore cinese Yang Yang è stato la prima star maschile ad apparire nelle pubblicità per i rossetti Guerlain. Tre anni dopo anche Maybelline, Lancôme e L'Oréal si sono affidati a KOL nelle loro campagne. E che dire dei BTS: la band coreana è caratterizzata da un abbigliamento ben poco convenzionale e molto sperimentale anche in ottica genderless. In Asia il gruppo è famosissimo soprattutto tra i più giovani. E nelle loro mani è il futuro, nelle loro mani è il cambiamento, di questo è convinto anche il papà di Lele. L'uomo è fiero di suo figlio e sa che il mondo potrebbe diventare un posto migliore anche grazie a lui. "I bambini sono il futuro di un Paese, di tutta l'umanità" ha scritto.

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