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Uguali spese, ma stipendi più bassi: lo stesso acquisto pesa più su una donna che su un uomo

L’Italia è molto indietro per quanto riguarda la parità di genere: per colmare il divario tra i sessi serviranno anni. La pandemia ha peggiorato le cose, perché l’emergenza sanitaria ha avuto conseguenze soprattutto sulle donne. La differenza salariale è una delle realtà peggiori: le donne vengono pagate di meno rispetto agli uomini, pur avendo le loro stesse identiche spese.
A cura di Giusy Dente
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Si chiama gender gap: è il divario esistente tra uomini e donne per tutto ciò che riguarda la salute, l’educazione, la politica, il lavoro, l'avanzamento di carriera (dove sono vittime ancora di troppi stereotipi), la retribuzione. La differenza salariale è una triste realtà che dimostra chiaramente quanto la parità di genere, quella vera, sia ancora lontana. Di fatto le donne guadagnano meno di uomini pur svolgendo le loro stesse mansioni e ricoprendo gli stessi ruoli. Questo diverso trattamento non ha alcuna base se non, appunto, quella dell’appartenenza al genere femminile piuttosto che a quello maschile. Sul fronte della parità di genere l’Italia, che era già uno dei Paesi più problematici, ha aggravato la sua posizione. La pandemia, infatti, si è fatta sentire soprattutto sulle donne. Se prima la parità di genere era già un miraggio ora lo è ancora di più. Serviranno anni e anni per raggiungerla e per colmare il gender gap attualmente esistente.

Sulle donne grava il peso della pandemia

Secondo l'ultimo rapporto del World Economic Forum serviranno 135,6 anni per pareggiare il gender gap. Questo numero è enormemente cresciuto a causa della pandemia. Prima dell'emergenza sanitaria era di 99,5 anni. Purtroppo, però, Il Covid ha cambiato le carte in tavola volgendo la partita decisamente a sfavore delle donne. La crisi per loro è stata molto più pesante: le donne sono quelle che hanno perso il lavoro, che hanno visto il peso della gestione familiare gravare ancora di più sulle loro spalle (tra cura dei figli e dei parenti non autosufficienti). Il divario di genere si è così accentuato e servirà oltre un secolo per risolvere questo problema, che riguarda l'Europa in diversa misura. L’Italia è al 63esimo posto su 156: i Paesi più alti in classifica, cioè quelli più virtuosi in tema di parità di genere, sono l’Islanda, la Finlandia e la Norvegia.

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Donne pagate poco, rispetto alle spese

Il calcolo del gender gap salariale tiene conto di tre fattori: guadagni orari, ore retribuite e tasso di occupazione sul reddito medio di uomini e donne in età lavorativa. L'overall earnings gap è invece la differenza media tra stipendi annuali di uomini e donne. I dati sono preoccupanti e fotografano una realtà poco attenta ai bisogni delle donne, alle loro aspirazioni, alla loro realizzazione professionale. In Italia, infatti, la differenza media tra stipendi annuali si attesta intorno al 43%. Questo vuol dire che quando si acquista, per esempio, un'utilitaria da 14 mila euro, il vero prezzo che dovrebbe pagare una donna è 7980 euro (tenendo conto del Gender overall earnings gap). Purtroppo, però, quando si acquista un qualunque bene o un qualunque servizio non si tiene conto della differenza retributiva tra uomini e donne, che dunque hanno le stesse identiche spese pur avendo entrate ingiustamente diverse.

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