Su 975 premi Nobel solo 59 assegnati a donne, l’Accademia dice no alle quote rosa: “Conta il merito”
Quando a vincere un Nobel è una donna, fa ancora notizia. Da un lato questo fa balzare agli occhi quanto lavoro ci sia ancora da fare, in ottica di parità di genere, che sarà realmente raggiunta solo quando non ci sarà più bisogno di sottolineare il sesso di chi porta a casa un riconoscimento. Dall'altro lato, però, i numeri parlano chiaro e oggettivamente c'è una forte carenza di figure femminili nel palmares del prestigioso premio, annualmente consegnato a coloro che si sono distinti in diverse discipline. Quest'anno su 13 premi e dunque 13 vincitori, compare solo una donna: si tratta della giornalista filippina Maria Ressa, premio Nobel per la Pace insieme al collega Dmitry Muratov. Ma guai a parlare di quote rosa all'Accademia.
Donne e premi Nobel: c'è un problema di genere
Göran Hansson è dal 2015 segretario generale dell’Accademia reale svedese delle scienze che ogni anno assegna, tra gli altri, anche i Nobel per la Fisica e per la Chimica. Non ha alcuna intenzione di creare favoritismi in merito all'assegnazione dei premi: nessuna facilitazione in base al sesso o all'etnia di appartenenza. A suo dire conta solo il merito, conta chi si distingue per le proprie capacità o per aver fatto la scoperta più importante, non serve alcuna agevolazione. Insomma, è la professionalità l'unico criterio preso in esame per assegnare i riconoscimenti ed è anche l'unico modo per onorare la memoria del fondatore e per restare "in linea con lo spirito del testamento di Alfred Nobel", come riporta BBC.
Le disparità sono però evidenti e il Nobel è solo la punta dell'iceberg. Basti pensare a quanta sottorappresentazione femminile ci sia nel mondo delle scienze e delle tecnologie: questo si riflette inevitabilmente anche su grande scala, per l'appunto quella di un riconoscimento così importante e globale. Poche donne ricercatrici, poche donne ai vertici, poche donne autrici di pubblicazioni su riviste di settore. Difatti lo stesso Hansson ha commentato: "Abbiamo bisogno di atteggiamenti diversi nei confronti delle donne che si iscrivono alle scienze, così da dare loro la possibilità di fare queste scoperte che vengono premiate".
In totale, dall'anno della sua introduzione (il lontano 1901) sono state insignite del Nobel 975 illustri personalità (di cui 28 organizzazioni): di queste solo 59 donne. Guardando nello specifico della situazione italiana, il quadro è ben poco edificante: solo due premiate, Grazia Deledda nel 1926 per la Letteratura e Rita Levi-Montalcini nel 1986 per la Medicina. Tra le poche altre impossibile non ricordare Marie Curie: è stata la prima in assoluto nel 1903 e poi di nuovo nel 1911. Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna hanno portato a casa una vittoria storica nel 2020: prima volta che uno dei premi scientifici è andato a due donne. Importantissimo il contributo dato dalla giovane Malala Yousafzai nel 2014, per il suo impegno che porta ancora avanti in nome dell'istruzione femminile.