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Da Marie Curie a Rita Levi Montalcini, cinque donne che hanno scritto la storia

Hanno contribuito a scrivere la storia, sfidando stereotipi e preconcetti imposti dalla società nella quale ognuna di loro ha vissuto. Hanno brillato per intelligenza e perseveranza, dimostrando coraggio e tenacia. In occasione dalla Festa delle donne, celebriamo cinque grandi menti femminili che hanno cambiato il mondo.
A cura di Beatrice Barbato
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Quante volte abbiamo sentito dire la frase «dietro a un grande uomo si nasconde una grande donna» e quante volte avremmo voluto replicare in difesa di tutte quelle “mogli di”?  La bravura o i meriti di una persona non dipendono certamente dal genere e lo dimostrano le tante donne che con il loro coraggio e la loro intelligenza hanno contribuito a cambiare la vita di tutti noi. Purtroppo, però, ancora oggi nel 2020 sentiamo la necessità di definire sessualmente una persona, piuttosto che guardare ai risultati che ha raggiunto. In occasione della Festa della Donna abbiamo selezionato cinque figure femminili che, con coraggio e perseveranza, hanno sfidato e sconfitto gli stereotipi della società nella quale sono vissute.

Marie Curie

Per alcuni è la donna dei due Nobel, per altri la signora della radiottività. La scienziata di origini polacche era tante cose insieme: studiosa, mamma, moglie, amante del sapere e della scienza, prima donna a insegnare alla Sorbona, ha dedicato tutta la sua vita allo studio dei minerali radioattivi, motivo per cui vinse nel 1903 il primo Premio Nobel per la fisica. Il secondo arrivò qualche anno dopo, per la chimica, dopo aver scoperto il radio e il polonio (a cui diede il nome della sua terra). Nonostante i suoi successi e il suo acume, Marie Curie non venne mai ammessa all'Académie Française des Sciences, poiché i suoi membri non erano ancora pronti ad accettare che una donna potesse sedere accanto a loro. Ancora oggi il nome della scienziata riecheggia tra le università e i centri di ricerca, sopratutto perché da allora la radioattività è stata utilizzata in numerosi campi, tra i quali quello medico. Oggi la sua salma riposa al Pantheon di Parigi, prima donna accolta tra i grandi uomini della Francia.

Amelia Earhart

Amelia Earhart è stata la prima donna aviatrice a volare in solitaria sull’Oceano Atlantico. Era il 1932, pochi anni dopo che Charles Lindbergh compisse per la prima volta quella stessa trasvolata. Capelli corti e aria sbarazzina, Amelia ha contribuito con il suo coraggio e la sua forza di volontà a superare numerosi record: fu la prima aviatrice ad attraversare gli Stati Uniti senza scali, la prima donna ad attraversare l’Oceano Pacifico, nonché la prima persona a volare in solitaria da Los Angeles a Città del Messico. Il suo ultimo desiderio era quello di compiere il giro del mondo intorno all’equatore. Era il 1937 e mancavano 11mila km per completare il giro, insieme al copilota Fred Noonan, quando scomparve sopra al Pacifico e di lei si perse ogni traccia.

Harriet Tubman

La storia la ricorda come la Mosè degli afroamericani, quella giovane donna di colore vissuta a cavallo tra due secoli, l’800 e il ‘900. Fuggita dalla schiavitù nella quale era nata, ha poi deciso di dedicare tutta la sua vita ad aiutare gli altri. Come il profeta che condusse gli Ebrei fuori dall’Egitto, allo stesso modo Harriet Tubman aiutò a fuggire e ad affrancarsi centinaia di persone. Dopo una vita passata in fuga per liberare quanti più schiavi possibili, si avvicinò anche alla politica, battendosi in nome del suffragio femminile.

Rita Levi Montalcini

Orgoglio italiano, Rita Levi Montalcini per tutti è la signora dei neuroni. Decise che avrebbe speso la sua vita in nome della medicina quando, da piccola, perse la sua tata a causa di un tumore. A incuriosirla più di tutto il resto era l’attività dei neuroni e per questo divenne assistente ricercatrice in neurobiologia e psichiatria. Il suo acume e la sua voglia di imparare subirono, però, un brusco rallentamento quando la sua famiglia fu colpita dalle reggi razziali emanate dal regime fascista. Fuggì per anni tra l’Europa e l’Italia, continuando le sue ricerche in laboratori casalinghi che lei stessa aveva messo in piedi. Finita la guerra, ebbe modo di portare avanti le sue ricerche e la scoperta del fattore di crescita nervoso, che le valse il premio Nobel per la Medicina. Rita Levi Montalcino è venuta a mancare il 30 dicembre 2012, all’età di 103 anni, dopo aver vissuto una vita intensa e libera, e aver scelto come unico compagno di vita il sapere.

Balkissa Chaibou

Senz’altro meno nota delle sue colleghe attiviste, Greta Thunberg e Malala Yousafzai, Balkissa è una ragazza nigeriana che ha avuto il coraggio di opporsi a una società che da sempre impone alle ragazze matrimoni combinati. Aveva 12 anni, all’epoca, quando le venne presentato un cugino che sarebbe presto diventato suo sposo, ma Balkissa Chaibou non voleva diventare una moglie, piuttosto un medico. Così a 16 anni, il giorno prima di convolare a nozze, scappò di casa e si rivolse alla polizia. Fu accolta in un centro per donne in difficoltà e sfidò la sua famiglia in tribunale. Oggi ha 23 anni e studia Medicina, ma non dimentica di ispirare altre giovani donne come lei, affinché si ribellino a una società che continua a volerle a casa e senza cultura.

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