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Festival di Sanremo 2021

Orietta Berti a Sanremo indosserà GCDS: “Su Achille Lauro sono abiti eccentrici, su di me eleganti”

Orietta Berti stupisce tutti scegliendo il marchio più giovane e irriverente del momento, GCDS, per cantare sul prestigioso palco dell’Ariston. Fanpage.it ha intervistato la cantante e il suo stylist, Nicolò Cerioni, per sapere qualche dettaglio in più. La preoccupazione più grande della Berti? “Trucco e capelli, sto imparando a farli da sola”.
A cura di Beatrice Manca
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Settantasette anni – di cui 55 passati sul palcoscenico – e undici Festival all'attivo: Orietta Berti è la veterana di Sanremo in un'edizione caratterizzata dalla presenza di under 30. Eppure la più giovane in fatto di stile resta sempre lei: all'Ariston arriverà indossando abiti di GDCS, uno dei brand più urban e irriverenti in circolazione. L'idea – azzardata ma vincente – è stata di Nicolò Cerioni, lo stylist che curerà i look della Berti a Sanremo. Cerioni ha già fatto scintille all'Ariston lo scorso anno, quando ha scelto gli outfit di Achille Lauro e promette di bissare quest'anno. Intervistata da Fanpage.it, Orietta Berti dichiara: "Lui sa come vestirmi, ma per Sanremo abbiamo deciso di cambiare". Una svolta non indifferente: indosserà il brand GCDS, fondato nel 2015 dallo stilista "enfant prodige" Giuliano Calza e dal fratello Giordano. Si tratta di un marchio specializzato in streetwear, in voga tra adolescenti e nella scena trap: non esattamente il primo nome che si potrebbe associare ad Orietta Berti. Ma lei ha accettato convinta: "Prima di dire sì o no Cerioni mi ha fatto vedere alcuni schizzi, dieci disegni uno più bello dell'altro. Sono abiti particolari, se li porta Achille Lauro diventano eccentrici, se li porta una donna diventano eleganti". Orietta Berti anticipa a Fanpage.it qualche dettaglio sui colori: blu notte brillante, rosso ciliegia, ciclamino e oro. In particolare si è innamorata un tessuto cangiante, che cambia colore a seconda della luce.

Orietta Berti
Orietta Berti

"Sto imparando a truccarmi e a farmi i capelli da sola"

La sua preoccupazione più grande, ora, è che i vestiti non si stropiccino: in base alle nuove regole anti Covid infatti, gli artisti dovranno cambiarsi in albergo e salire direttamente sul palco. "Non avrò uno specchio a disposizione e ci sono tanti particolari da sistemare: aggiustarsi le casacche sulle spalle, controllare che i pantaloni siano a posto. Per questo abbiamo dovuto cambiare i tessuti, taffetà seta e raso non vanno più bene perché avrebbero fatto troppe pieghe, abbiamo scelto tessuti più pesanti". Le scarpe, però, se le cambierà prima di entrare in teatro, "visto mai mi si rompesse un tacco prima, sul selciato". Adesso, racconta, è impegnata a fare le prove di make up e acconciatura, visto che non avrà un parrucchiere né una truccatrice personale. "Sto imparando a scegliere i colori giusti per il viso e a sistemarmi l'acconciatura da sola. Hanno mandato a casa tanti prodotti ma devo perfezionare il trucco, non vorrei che il fard fosse troppo scuro". Nessuno stravolgimento in vista in fatto di beauty look: "Ora porto i capelli corti, l'acconciatura sarà la stessa ma sto imparando a usare le spazzole".

"Quante critiche per quell'abito Mila Schön…"

Con un undici edizioni di Sanremo alle spalle, scegliere un solo abito del cuore è quasi impossibile. Ma Orietta Berti non ha dubbi: l'abito che le è rimasto nel cuore è un modello firmato Mila Schön (all'epoca una delle designer più apprezzate al mondo) che nel 1969 ha fatto storia. "Io lo conservo ancora, anche se non mi sta più – dice sorridendo – aveva le righine bianche nere e gialle, ma con la tv in bianco e nero non si vedeva bene, era molto diverso sullo schermo. Non è piaciuto e fu criticato come se fosse stato di una piccola sartoria, e invece era della grande Mila Schön". Ripete che spesso da casa ci si diverte a criticare i look, e che è molto facile farlo se si è in ciabatte sul divano. Ma Orietta quell'anno avuto la sua rivincita: "Ho ricevuto un premio a Milano per aver fatto parlare della moda italiana con quel vestito".

Orietta Berti
Orietta Berti

Lo stylist: "Sarà un'Orietta 2.0"

Dietro al cambio radicale di stile di Orietta Berti c'è la mano (e l'occhio) di Nicolò Cerioni, celebre stylist che ha già vestito Achille Lauro a Sanremo e che quest'anno vestirà (oltre a Lauro e alla Berti) anche i Maneskin e Simona Ventura. Fanpage.it lo ha raggiunto al telefono proprio mentre era in viaggio verso la città dei fiori, per farsi spiegare come sono nati i look della cantante per il Festival."Quando ho saputo che sarebbe andata a Sanremo le ho detto: non pensare nemmeno lontanamente di chiamare qualcun altro, voglio farlo io", dice ridendo. A quel punto ha cominciato a immaginare il suo grande ritorno all'Ariston, dopo trent'anni di assenza. "In tutti questi anni di carriera Orietta ha dimostrato di essere ironica, aperta e curiosa. Quindi le ho proposto un brand dissacrante, giovane, qualcosa che nessuno si aspettava. Lei ha accettato dimostrando un'intelligenza e una modernità che chi ha la metà dei suoi anni spesso non ha". Lo scopo, spiega, non era essere giovanilista (specialmente in un Festival caratterizzato dalla presenza under 30) ma di creare un incontro tra due mondi diversi.

Un'anticipazione dei look indossati da Orietta Berti a Sanremo
Un'anticipazione dei look indossati da Orietta Berti a Sanremo

Anche lo stilista Giuliano Calza, che vanta clienti del calibro di Dua Lipa, ha accettato con entusiasmo: "Ha subito colto il lato ironico della situazione, direi quasi ‘camp'", racconta Cerioni. "Sanremo è un palco prestigioso e GCDS parla a un pubblico internazionale, quindi volevamo fare una cosa seria ma con un lato sopra le righe". Una prima anticipazione dei suoi look è stata data dal post condiviso su Instagram da Cerioni: una mantella rossa a forma di conchiglia appoggiata sulle spalle, con il suo nome bene in evidenza sulla schiena. Cerioni promette che non vedremo un'Orietta diversa al Festival: "Abbiamo rispettato il suo stile, ma anche premuto molto sull'acceleratore. Non si possono cambiare le grandi icone, lei è un po' la nostra Dolly Parton: la vedremo più luminosa, eccentrica, un'Orietta 2.0".

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