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Obesità infantile: lo specialista spiega come affrontare questa patologia

In Italia un bambino su quattro ha problemi di peso. L’obesità infantile è una malattia a tutti gli effetti che spesso molti genitori sottovalutano con l’idea che passerà da sola con la crescita. Il professor Maffeis, pediatra e docente universitario, spiega come riconoscere e come curare questa patologia.
Intervista a Prof. Claudio Maffeis
Presidente della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica e docente presso l'Università di Verona
A cura di Francesca Parlato
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È una malattia che non si cura con i farmaci, che può scatenare a sua volta diverse patologie, e se contratta da bambini, più si rimanda il suo trattamento, più è difficile curarla. Si tratta dell'obesità. Si stima che nel mondo ci siano 150 milioni di bambini con problemi di peso. In Italia invece i dati ci dicono che 1 bambino su 4 ha problemi di peso, in particolare il 10% dei bambini di 10 anni, soffre di obesità, il 20% soffre invece di sovrappeso. "Per un bambino essere obeso o sovrappeso è un problema per almeno tre motivi diversi – ha spiegato a Fanpage.it il professor Claudio Maffeis, Presidente della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica e docente presso l'Università di Verona – Il primo è che tende a persistere negli anni, se non si interviene il più presto possibile, il bambino sovrappeso diventerà un adulto sovrappeso. Il secondo riguarda invece le complicanze: il bambino obeso andrà incontro a pressione alta, colesterolo ldl più elevato, trigliceridi alti, innalzamento della glicemia fino ad arrivare a un'intolleranza al glucosio e al diabete di tipo 2, e anche la steatosi epatica. Poi ci sono le complicanze dal punto di vista neuropsicologico: un bambino obeso tenderà all'autoisolamento, avrà una scarsa autostima, è a rischio depressione, potrebbe essere oggetto di bullismo. Infine l'ultimo motivo riguarda purtroppo la morte: chi è stato obeso da bambino o adolescente ha un'aspettativa di vita minore rispetto a chi era normopeso".

Obesità infantile: i campanelli d'allarme

Come per tutte le malattie anche per l'obesità una diagnosi tempestiva è fondamentale. Molti genitori invece tendono a sottovalutare questa patologia, credendo erroneamente che con la crescita, scompariranno anche i chili di troppo. Indispensabile è invece intervenire il prima possibile. In alcuni casi sin dalla nascita del bambino, si può capire se ci sono alte probabilità che diventi sovrappeso o obeso: "In particolare – spiega il professor Maffeis – se un bambino alla nascita pesa più di quattro chili, avrà maggiori probabilità di diventare obeso. E se ci accorgiamo che il bambino durante i primi mesi cresce troppo rapidamente di peso rispetto alla statura, dobbiamo essere consapevoli, anche in questo caso, che si tratta di un bambino a rischio obesità".

I fattori di rischio per l'obesità infantile

Il fattore di rischio forse più importante nel caso di una malattia come l'obesità, è l'ereditarietà. "Tra tutte le persone che soffrono di obesità, soltanto il 2% di queste ne soffre perché causata da una malattia endocrina o genetica. In tutti gli altri casi si parla di obesità essenziale: una malattia poligenica, con una percentuale di ereditarietà molto significativa, dal 50 all'80%". Secondo alcuni studi infatti le probabilità che ha un bambino di diventare obeso quando i genitori sono normopeso è pari al 9%, cresce fino ad arrivare al 41% quando uno dei due genitori è obeso, e arriva al 73% quando entrambi i genitori sono obesi.

L'importanza del buon esempio

La prima valutazione spetta al pediatra: "Se il pediatra ravvisa il rischio obesità deve trattare adeguatamente il bambino, senza rimandare. Più le cure si ritardano più difficile sarà la risoluzione del problema". Prima di entrare nel dettaglio della dieta e dell'alimentazione, è importante sottolineare che il bambino obeso o sovrappeso va sempre sostenuto e supportato: "Il problema non è del bambino, ma dell'intera famiglia. Tutta la famiglia deve cambiare le proprie abitudini per uscire fuori da questa malattia. Non si tratta di seguire regole ferree o particolarmente difficili, ma bisogna certamente prestare attenzione e mantenere con costanza alcuni semplici comportamenti, che vanno dalla tavola allo sport".  L'esempio dei genitori e dell'intera famiglia in questo caso è fondamentale, se infatti in casa ci sono delle abitudini nutrizionali sane e uno stile di vita altrettanto adeguato il bambino acquisirà più facilmente queste abitudini.

Via l'obesità con la dieta mediterranea

La migliore alimentazione possibile per un bambino è la dieta mediterranea fatta di frutta, verdura, cereali, yogurt e latte, poco formaggio, pochissimi (quasi niente) salumi, poca carne, preferibilmente bianca, pesce e legumi. "Sono questi gli alimenti della vera dieta mediterranea che i genitori dovrebbero adottare per i propri bambini – spiega il professor Maffeis – l'importante però è che siano sempre seguiti dal pediatra perché le diete fai da te o autoprescritte sono un pericolo per la salute del bambino". Dolci e fast food non trovano spazio nella dieta mediterranea: "Non ci sono però divieti assoluti: torte e gelati ci possono e ci devono essere, purché assunti con buon senso. Il gelato, ad esempio, non diamolo ai bambini tutti i giorni, ma una volta a settimana va bene. No alla proibizione assoluta ma sì alla ragionevolezza". Attenzione anche alle porzioni che prepariamo per i bambini: "I nostri bambini mangiano più del necessario, per questo non esageriamo con piatti stracolmi di cibo".

L'importanza dello stile di vita

Stile di vita e sane abitudini sono importanti quanto l'alimentazione per la cura dell'obesità: "Fare attività fisica per un bambino è fondamentale: ogni giorno, per un'ora, il bambino deve svolgere un'attività che lo faccia sudare e ovviamente anche divertire, meglio ancora se fa uno sport di squadra. Ovviamente bisogna iniziare in maniera graduale, ma è indispensabile che sudi e che si muova tutti i giorni". Lo sport inoltre ha un effetto particolarmente benefico sul bambino obeso che tende all'autoisolamento: "Lo sport fa aumentare le endorfine, che stimolano il buonumore. E poi con i primi risultati positivi dalla corretta alimentazione e dall'attività fisica il bambino si sentirà immediatamente incoraggiato". Infine attenzione alla videoesposizione: "La regola è non più di due ore al giorno davanti a smartphone e tablet. Mettiamo un limite a questo tipo di attività ‘da seduti'". 

L'obesità si può curare

Anche se si tratta di una malattia grave, l'obesità si può guarire. "È una malattia cronica che tende a recidivare e può essere complicata da altre malattie, ma se trattata con serietà, tempo, dedizione e impegno si può curare. Anche in presenza di fattori predisponenti, se si segue un adeguato comportamento alimentare e uno stile di vita corretto, l'obesità può essere prevenuta o curata". Per il trattamento dell'obesità in alcuni casi può essere necessario anche il coinvolgimento di un'équipe multidisciplinare: "Al pediatra si può affiancare un dietista e anche uno psicologo, un sostegno di questo tipo sia al bambino che alla famiglia può spesso fare la differenza, soprattutto in caso di obesità gravi o complicate. In tutte le regioni italiane ci sono degli centri pediatrici specializzati che possono prendere in cura i bambini obesi e fornire un'adeguata assistenza". Attenzione infine a rimandare le cure, con la convinzione che il problema del peso passerà da solo con la crescita: "La gente tende a sottovalutare questa patologia: ma prima la si affronta, prima si guarisce". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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