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Opinioni

Nel 2020 siamo disposte a pagare per sapere come sposare l’uomo ricco?

Una blogger svedese ha aperto una “scuola di buone maniere digitale” dove insegna alle donne come vestirsi e come parlare per far colpo sull’alta società. Scopo del gioco? Trovare uno scapolo d’oro, come ha fatto lei. La stampa la accusa di dare messaggi sbagliati e altri blogger denunciano i prezzi stellari dei suoi corsi online. Ma intanto fa milioni di clic.
A cura di Beatrice Manca
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"Mie care signore eleganti, ecco cinque cose da indossare per far colpo sugli uomini". No, non è un articolo tratto da una rivista per casalinghe degli anni Cinquanta, ma un video Youtube di una blogger svedese, Anna Bey, che si è inventata una carriera come coach di buone maniere online. Il suo curriculum in questo senso vanta una sola voce: lei è entrata nel jet set frequentando uomini ricchi e ora si vanta di poter insegnare alle altre donne a fare altrettanto, attraverso consigli di stile e tecniche di seduzione. E nel tempo si è creata un certo seguito: il video "Dieci cose che le donne eleganti non indosserebbero mai" ha totalizzato oltre cinque milioni di visualizzazioni. Mentre "Il linguaggio segreto del corpo che fa impazzire gli uomini" ha ricevuto oltre un milione e mezzo di clic. Ma chi è Anna Bey? E soprattutto: scherza o fa sul serio?

La storia di Anna Bey

Trentaquattro anni, svedese, si definisce come una donna "che ama le cose belle della vita" e che ha saputo come prendersele. Lei stessa ha raccontato la sua storia in un video dall'eloquente titolo "Come è iniziata la mia vita lussuosa". A diciannove anni si è presa del tempo per viaggiare e si è trasferita in Italia. "Volevo viaggiare e vedere il mondo: perché avrei dovuto iscrivermi all'università – dice – per studiare cose che magari non mi sarebbero servite mai nella vita?". A Roma, prosegue, ha iniziato a frequentare il mondo dei locali notturni, dove ha lavorato per un periodo come hostess. La svolta è arrivata con un fidanzato che le ha spalancato le porte della buona società. "Il mio piano non era entrare a far parte del jetset, ma ero naturalmente attratta dagli ambienti eleganti. Quello è stato l'inizio di quello che ora insegno a voi". Una volta provate ostriche e champagne, ammette candidamente, tornare indietro è impossibile. Ora condivide ciò che ha imparato con le altre donne attraverso un sito, School Of Affluence, una specie di scuola di buone maniere online, video e podcast dai titoli: "Sei cose che non piacciono agli uomini ricchi" oppure "Come far sembrare costoso il vostro guardaroba". Fino al capolavoro: "Come fanno le donne single a permettersi una vita facoltosa". Adesso ha un nuovo partner la cui identità vuole mantenere assolutamente segreta perché – parole sue – "là fuori ci sono donne che farebbero di tutto per avere un uomo ricco".

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Il sito School Of Affluence

Lo scopo del gioco dietro ai consigli di stile del sito School Of Affluence è semplice: sposare l'uomo ricco, in grado di garantire una vita senza preoccupazione. Quelli che una volta si chiamavano "i buoni partiti" o gli "scapoli d'oro", e che per secoli hanno rappresentato l'unico modo in cui una donna poteva elevare il proprio status. Per inciso, parliamo dei secoli in cui alle donne era precluso l'accesso all'istruzione e alle professioni. Molti le hanno fatto notare che manda messaggi sbagliati e che con i suoi video riporta le donne allo stereotipo dell'oggetto del desiderio, la bambolina sexy che ha come scopo supremo quello di compiacere lo sguardo maschile. La blogger ha replicato più volte che, al contrario, insegna alle donne a cavarsela nel mondo, anche sfruttando gli uomini. Sul sito School of Affluence oggi campeggia il messaggio: "L'iscrizione al corso sui segreti delle donne dell'élite sono ufficialmente chiuse". Ma lasciando la mail si può ricevere una guida gratuita di consigli di stile: particolare che fa pensare che invece i corsi si paghino. Un'altra blogger, Kristýna Máchová, ha denunciato su Youtube che Anna Bey vendeva i suoi corsi alla modica cifra di mille dollari nel pieno di una pandemia globale. "La seguo da circa due anni: è una truffatrice, vende una vita che non ha".

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Nel 2020 cerchiamo ancora l'uomo ricco?

Anna Bey potrebbe essere una parodia dello stereotipo della scalatrice sociale (una specie di Martina Dell'Ombra nordeuropea) ma non sembra affatto: o è l'umorismo svedese che è troppo sottile per il pubblico internazionale o dice sul serio. Nel 2020, dopo il terremoto del MeToo, il messaggio che si cerca di dare a reti unificate è che è più importante piacersi che compiacere gli altri. Che la moda, la cura di sé, il make up dovrebbero essere modi per esprimere la nostra personalità e non strumenti per raggiungere un ideale stereotipato di seduzione. Che la femminilità non ha un'unica forma, fatta di tacchi a spillo e scollature, ma è libera di essere ridefinita dallo stile personale di ogni donna. Ma nonostante questo, il seguito di fan che ha Anna Bey dimostra quanto sia ancora radicata l'idea che un uomo facoltoso sia il modo più veloce per "fare il grande salto". A prescindere dal fatto che la blogger sia una geniale truffatrice o un'antifemminista convinta, davvero nel 2020 ci sono donne disposte a pagare per sapere come accalappiare l'uomo ricco?

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Nata a Roma nel 1992 e cresciuta a pane e libri a Viterbo, sono giornalista professionista dal 2019. In tasca una laurea in Editoria e un master in giornalismo alla Scuola Rai di Perugia. Lavoro a Fanpage nella sezione Stile e Trend. Mi occupo di questioni di genere e di moda, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. Prima al Fattoquotidiano.it e Fq Millennium.
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