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I rimedi naturali per prevenire l’influenza: Echinacea, Propoli e l’esotica liana dell’Amazzonia

In natura esistono piante e fiori in grado di migliorare la risposta del nostro sistema immunitario a virus e batteri. “L’echinacea stimola la nostra prima linea di difesa e la propoli protegge le vie respiratorie” Maria Grazia Spalluto, farmacista e fitoterapeuta spiega quali sono le piante alleate della salute.
A cura di Francesca Parlato
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Le previsioni dei virologi dicono che quest'anno ci saranno circa sei milioni di contagiati dell'influenza. Per non farsi trovare impreparati, oltre ad aderire alla campagna vaccinale, è possibile anche cercare un aiuto dalla natura. Come ha spiegato a Fanpage.it la dottoressa Maria Grazia Spalluto, farmacista, esperta in naturopatia e fitoterapia e docente presso l'Università Tor Vergata di Roma, "I rimedi naturali agiscono in modo aspecifico e stimolano l'immunità innata, quella prima linea di difesa che tutti noi abbiamo. E per questo, a differenza del vaccino che si fa una sola volta e che agisce in maniera mirata contro determinati virus, le piante e le erbe devono essere assunte per periodi prolungati, anche per due mesi". E ricordiamo che rimedi naturali e vaccini non sono affatto incompatibili, anzi.

Echinacea: il fiore che stimola il sistema immunitario

Al primo posto tra le piante che stimolano il nostro sistema immunitario troviamo l'Echinacea Purpurea. È il rimedio naturale per eccellenza a tutte le malattie invernali come tosse, influenza, bronchite, patologie a carico dell'albero respiratorio e anche per alcune forme parainfluenzali che colpiscono l'apparato digerente. "L'echinacea purpurea è un fiore simile alla margherita, originaria del Nord America. I nativi americani la usavano per curare le infezioni delle vie urinarie e anche contro i morsi dei serpenti a sonagli. Va a stimolare tutte le difese immunitarie, soprattuto quelle aspecifiche, che costituiscono la nostra prima linea di difesa. L'echinacea inoltre stimola la chemiotassi, ovvero la velocità con cui i macrofagi migrano verso il locus dell'infezione. E aumenta anche le cellule NK, ovvero le Natural Killers, che uccidono e combattono gli agenti patogeni". L'echinacea dunque sembra costituire una indispensabile barriera di difesa contro la temuta influenza e tutti virus parainfluenzali: "Non dimentichiamo inoltre che questa pianta ha la capacità di inibire l'enzima ialuronidasi, un enzima che si trova in alcuni virus e che è in grado di rompere la matrice protettiva delle cellule permettendo al virus di attaccare più facilmente le cellule e l'organismo".

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Come assumere l'Echinacea

Il modo migliore per assumere l'echinacea, affinché sprigioni tutti i suoi effetti è in tintura madre e per essere sicuri di scegliere un buon prodotto in farmacia bisogna stare attenti alla concentrazione del principio attivo che deve essere presente in una percentuale compresa tra il 3% e il 6 %. "Alla comparsa dei primi sintomi dell'influenza (starnuti, brividi e sensazione di malesssere) – spiega la dottoressa – bisogna assumerne immediatamente 50 gocce sciolte in un paio di dita d'acqua. Dopo 30 minuti assumerne altre 50 e dopo altri 30 minuti, altre 50 gocce. Per un totale di 150 gocce in un'ora. E ricordiamo che questo rimedio è assolutamente compatibile con gli antipiretici". Se invece decidiamo di assumerla a scopo preventivo le dosi cambiano in base al peso: "Bisogna assumere una goccia di echinacea per ogni chilo di peso – mette in chiaro la dottoressa – Se pesiamo sessanta chili, prenderemo sessanta gocce al giorno. Nei bambini sotto i quaranta chili invece bisogna somministrare una goccia ogni due chili. Durante il periodo clou, che va da ottobre e febbraio, bisognerebbe assumerla in queste dosi per due mesi, fare una pausa di una settimana e poi riprendere". Se invece l'influenza è conclamata o se viviamo con qualcuno che ha contratto il virus dell'influenza, la dottoressa consiglia di calcolare le dosi in questo modo: "Una goccia per chilo, per due o anche tre volte al giorno. L'echinacea in questo caso si rivela un validissimo alleato del paracetamolo e delle altre medicine, perché ne rinforza l'azione". In ogni caso, prima di assumere medicine o preparati, è sempre necessario consultare il proprio medico.

Propoli: l'aiuto delle api

Le api la producono per proteggere e sigillare le celle dell'alveare: la propoli, non è un fitoterapico ma è un rimedio naturale utilizzato per proteggere l'organismo e in particolare la gola. "La propoli – spiega la dottoressa Spalluto – è un potentissimo antinfiammatorio. Ha una capacità disinfettante, agisce contro batteri, virus e anche miceti, ed è anche un forte antiossidante".  In farmacia per scegliere un buon prodotto dobbiamo avere alcune accortezze: "Sull'etichetta della propoli dobbiamo verificare che sia titolata in Galangina e che la concentrazione del principio attivo sia almeno al 4%. E poi c'è un trucco: se la propoli resta attaccata al bicchiere, se è molto resinosa vuol dire che è di buona qualità. Al contrario, se si scioglie troppo facilmente, la propoli sarà meno efficace".

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Propoli: ecco le dosi per grandi e bambini

Anche la propoli può essere assunta sia a scopo curativo durante la fase acuta che come prevenzione, in questo caso si rivela un potentissimo sostegno per chi in inverno si ammala più facilmente di tonsillite e mal di gola. "Se abbiamo l'estratto fluido di propoli questo va diluito in acqua e bisogna assumerne, se vogliamo usarla come rimedio preventivo, 10 o 15 gocce (a seconda del peso) al giorno, mentre per i bambini bastano 5 o 6 gocce. Ai primi sintomi invece possiamo raddoppiare le dosi". Oltre ad assumerla per via orale, con la propoli è possibile anche fare le toccature: "Se soffriamo di tonsillite possiamo immergere dei bastoncini di cotone nella propoli e toccare poi le tonsille. Oppure, visto che le toccature possono essere un po' complesse da fare, soprattutto nei bambinipossiamo ricorrere a dei gargarismi: bastano cinque gocce di propoli in due dita d'acqua". Anche in questo caso, soprattutto nei bambini in ase acuta, è sempre meglio consultare il proprio medico di base.

Uncaria tomentosa, la liana che fa bene alla salute

Un altro rimedio naturale per stimolare il nostro sistema immunitario, decisamente più raro rispetto a echinacea e propoli, ma non per questo meno efficace, è l'Uncaria tomentosa, detta anche unghia di gatto. Si tratta di una liana della foresta amazzonica, più difficile da trovare e per questo anche più costosa, indicata per chi vuole rafforzare il sistema immunitario ma è affetto da alcune patologie croniche: "A differenza dell'echinacea non c'è necessità di fare alcuna sospensione e si può assumere per periodi prolungati". Anche in questo caso bisogna stare attenti alla qualità: "Quando acquistiamo l'uncaria, si trova in estratto secco, ovvero compresse, bisogna guardare la percentuale di mitrafillina, che non deve essere mai inferiore all'1%. Basta assumerne una compressa da 100 milligrammi al giorno per un paio di mesi per iniziare a vedere i primi effetti sul sistema immunitario. Inoltre l'uncaria è anche un potentissimo antinfiammatorio". 

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