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Harry Styles sulla copertina di Vogue con la gonna, Billy Porter: “Lo fa solo perché bisogna farlo”

Billy Porter ha criticato la scelta del magazine Vogue di mettere in copertina Harry Styles con la gonna elevandolo a icona di moda no gender. Per l’attore, che veste spesso abiti femminili, la scelta è stata irrispettosa verso chi, come lui, crede realmente in ciò che fa. A suo dire, invece, per Styles sarebbe solo una mossa pubblicitaria, facilitata dall’essere un eterosessuale bianco e non un omosessuale nero.
A cura di Giusy Dente
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Un uomo vestito con abiti femminili sulla copertina di una rivista non si era mai visto, prima che Vogue desse a Harry Styles questo primato. Il cantante, infatti, lo scorso dicembre ha posato per il magazine sfoggiando sulla cover del mese un'ampia gonna, per dire forte e chiaro che non esistono capi da uomini e capi da donne: semplicemente ogni individuo ha un proprio gusto e un proprio stile, che prescinde da queste categorie. Il 27enne da tempo comunica attraverso gli abiti, che si tratti di eventi o di concerti, per dire che i vestiti non devono costituire delle gabbie. La sua copertina è entrata nella storia e lui è da allora un emblema della moda no gender, ma qualcuno ha messo in dubbio l'autenticità della sua missione, insinuando che il suo successo sia dovuto ad altri fattori.

Harry Style icona di moda no gender

L'ex membro dei One Direction, ormai solista dal 2017, ultimamente si è imposto oltre che per il talento anche per l'impegno sociale e lo stile. È un sostenitore della comunità LGBT, si batte per l'inclusività e l'uguaglianza di genere contro ogni discriminazione e ama la moda no gender. Il cantante rifiuta categorie, modelli, stereotipi, convinto che ciascuno debba essere libero di essere semplicemente chi è, senza per questo doversi sentire sbagliato. Ogni suo look è in linea con questo pensiero.

Harry Styles ai Brit Awards 2021 con la borsa
Harry Styles ai Brit Awards 2021 con la borsa

Ai Brit Award 2021 si è presentato sul red carpet con una borsa, la Bamboo Top Handle di Gucci, ma lo abbiamo visto anche in shorts e vestito da Sirenetta, una moderna Ariel che dice no a pregiudizi e stereotipi. Ma prima che esplodesse il fenomeno Harry Styles, c'era qualcuno a diffondere gli stessi messaggi, o è stato davvero lui il primo? A cosa si deve tutto l'interesse mediatico che hanno suscitato sin dall'inizio i suoi look? La spiegazione l'ha fornita Billy Porter.

Harry Styles al Met Gala 2019 con i tacchi
Harry Styles al Met Gala 2019 con i tacchi

Billy Porter VS Harry Styles

Billy Porter, nel cast della serie televisiva Pose e del recente film Cenerentola, si è duramente espresso contro Vogue, per la scelta di dedicare la cover di dicembre 2020 a Harry Styles, mettendolo in copertina con abiti femminili e osannandolo come icona di moda no gender. La critica dell’attore parte da una ferma convinzione: il cantante farebbe tutto questo solo per pubblicità, non perché realmente intenzionato a sostenere la causa. Se è vero che Styles è stato il primo uomo a comparire sulla copertina di una rivista in abiti femminili, è vero anche che gli abiti femminili Porter li veste da molto prima. Per questo ha voluto sottolineare che probabilmente la scelta di mettere in copertina Styles, e non lui, deriverebbe da altre motivazioni.

Billy Porter agli Oscar 2019
Billy Porter agli Oscar 2019

"Ho dovuto lottare durante tutta la mia vita per arrivare al punto di poter indossare un abito da donna agli Oscar. Tutto quello che lui ha dovuto fare è essere bianco ed eterosessuale. A lui non interessa, lo fa solo perché bisogna farlo" ha detto Billy Porter a The Sunday Times. Insomma, sarebbero stati orientamento sessuale e colore della pelle a dirottare la scelta su Styles, perché un omosessuale nero non avrebbe avuto lo stesso appeal. Già a dicembre la polemica sollevata era stata proprio questa.

Billy Porter, Oscar 2020
Billy Porter, Oscar 2020

Può un uomo bianco eterosessuale rappresentare davvero una comunità discriminata, fatta di minoranze che da tempo si battono per avere dei diritti? "Sono stato il primo a farlo e ora lo fanno tutti. Questa è politica per me. Questa è la mia vita" ha detto Porter, che a fatica si è ritagliato un posto nel mondo della moda e dello spettacolo e che a fatica è riuscito a farsi accettare, innescando anche la discussione sulla moda no gender e la fluidità di genere.

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