video suggerito
video suggerito

Gitanjali Rao, 15 anni e un futuro da scienziata: «Chiunque può cambiare il mondo se si impegna»

Dopo essere stata nominata nel 2017 America’s top young scientist, la quindicenne Gitanjali Rao quest’anno è stata messa in copertina dal Time in qualità di Kid of the Year. La giovane si dedica alla scienza sin da quando era una bambina. Sogna di poter cambiare il mondo ed è convinta che chiunque, portando avanti le proprie passioni, possa riuscirci.
A cura di Giusy Dente
63 CONDIVISIONI
Immagine

Gitanjali Rao è una bambina speciale: nel fatto che il mondo si possa cambiare ci crede davvero e per questo ogni giorno fa la sua parte, invitando gli altri a fare altrettanto. Il miglioramento, nel suo caso, passa attraverso il progresso scientifico e tecnologico: anche se ha solo 15 anni lei con gli esperimenti, le invenzioni e i laboratori ha una certa esperienza. Questa materia fa parte della sua vita sin da quando era piccola e l’amore per la scienza lo deve in parte a sua mamma, che l’ha sempre incuriosita e spinta a cercare risposte e soluzioni. Quest’anno ha ricevuto un grande riconoscimento per i suoi progetti e i suoi studi: è stata nominata prima Kid of the Year dalla rivista Time, che ha istituito il titolo proprio nel 2020. A lei ha dedicato la copertina del magazine: una giovane donna che crede nella scienza, che incoraggia tutti a inseguire i propri sogni e che spera in un mondo sempre migliore, soprattutto con parità di genere.

Gitanjali Rao: amore per la scienza e idee chiare

Da piccola per Gitanjali Rao la scienza era un gioco, poi è diventata qualcosa di più: oggi è parte integrante della sua vita, dei suoi studi e dei suoi progetti futuri. Perché anche se ha tante passioni, resta questo l’amore più grande, a cui non ha alcuna intenzione di rinunciare. La giovane sogna di fare la scienziata e ha già messo a punto due invenzioni degne di nota che non sono passate inosservate: un rilevatore per la dipendenza da oppiacei (che le era valso nel 2017 il titolo di America’s top young scientist) e un software che analizza il linguaggio usato in rete per stanare il cyberbullismo. Il rilevatore è nato tra i banchi di scuola, come ha raccontato in un'intervista riportata da Vanity Fair: «Sono venuta a conoscenza della crisi del piombo nell’acqua, che ha colpito la città di Flint, nel Michigan, durante un laboratorio scientifico che abbiamo fatto a scuola per imparare come fare a ripulire il mare dalla contaminazione da petrolio grazie ai filtri». Il laboratorio si è poi concretizzato in qualcosa di utilità pubblica, il rilevatore Tethys appunto. Insomma, scoperto il problema ecco trovata la soluzione, proprio come le era stato insegnato da piccola: «A 4 anni mia madre coinvolgeva me e i miei amici in una sfida del tipo “Progetta il tuo hotel“: vinceva chi ricorreva agli ultimi ritrovati della tecnologia. Io mi impegnavo molto, ricercavo informazioni. E in genere vincevo».

Immagine

Essere una donna di scienza si può

Il percorso delle donne nella scienza negli ultimi anni ha avuto una notevole accelerata, anche con riconoscimenti importanti come il Nobel, ma in passato non era così scontato che si arrivasse a certi traguardi e che si facesse carriera. Ancora oggi le giovani ricercatrici testimoniano che gli ostacoli sono tanti e non sempre si gode della considerazione che si meriterebbe, anche se dei passi avanti si stanno facendo. Gitanjali Rao ha le idee chiare su quello che sarà il suo ruolo. Lei vuole cambiare il mondo: «Possiamo fare esperimenti e creare teorie, ma il punto cruciale è che dovremmo usarli per portare cambiamenti positivi, per avere un impatto sul mondo. E questo è quello che mi prefiggo di fare». E pensa che tutti possano dare il loro contributo, non necessariamente attraverso la scienza: «Io sono solo una ragazza che segue la sua passione, ma chiunque può farlo. È solo un luogo comune che unicamente chi ha dei voti alti a scuola può essere un innovatore. La verità è che chiunque può cambiare il mondo, se ci si dedica davvero».  E "chiunque" significa anche le donne, anche se sa benissimo che ancora tanto c'è da fare per arrivare a una piena parità di genere nel suo settore: «La cosa migliore è mostrare alle ragazze altre ragazze come loro, che parlano come loro e fanno le cose che fanno loro, ma che si occupano di scienza».

63 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views