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Dieta OMAD: la nutrizionista spiega se fare un solo pasto al giorno serve davvero a dimagrire

Fare un solo pasto al giorno è il principio della dieta OMAD (One Meal A Day), l’ultima frontiera dei regimi alimentari studiati per favorire il dimagrimento. Abbiamo chiesto alla biologa e nutrizionista Valentina Galiazzo il suo parere su questa dieta e se davvero perdere peso in questo modo è salutare.
Intervista a Dott.ssa Valentina Galiazzo
Biologa nutrizionista
A cura di Francesca Parlato
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L'ultimo grido in fatto di diete si chiama OMAD. Un acronimo che vuol dire One Meal A Day, ovvero un pasto al giorno. È la versione estrema della dieta del digiuno intermittente, se questa prevedeva infatti di concentrare tutti i pasti in una finestra temporale di 8 ore e digiunare per le 16 successive, la dieta OMAD prevede un solo pasto al giorno, della durata massima di 60 minuti, e 23 ore di digiuno totale. Colazione, pranzo, cena, metà mattina o pomeriggio: non ci sono indicazioni dell'orario in cui mangiare, si può scegliere quello che si preferisce, e non ci sono neanche limitazioni in termini di quantità, calorie o portate. Si può fare un pasto completo, dal primo al dessert. Ma un regime alimentare così innaturale e complesso può avere davvero qualche beneficio sulla salute? "Si tratta di una dieta che non insegna a mangiare, non è equilibrata e sicuramente non può essere seguita per un lungo periodo – spiega a Fanpage.it la dottoressa Valentina Galiazzo, biologa e nutrizionista – Può anche fare perdere qualche chilo nel breve termine, ma quanto possiamo durare? Il rischio, appena la interrompiamo, è di riprendere il peso perso nel giro di pochissimo tempo".

Perché non è consigliabile la dieta OMAD

Digiunare per tutte queste ore rischia intanto di farci arrivare affamatissimi al momento del pasto. "E in quel caso saremo portati a esagerare, a mangiare di più e non per forza in maniera sana. Poi pensiamo a chi soffre di disturbi alimentari come il binge eating. Quell'unico pasto diventerebbe un momento in cui davvero si rischierebbe di perdere il controllo". Poi ci sono effetti collaterali come cali di pressione o cali glicemici, mal di testa o sensazione di debolezza. "Il corpo viene comunque sottoposto a uno stress – spiega ancora Galiazzo – L'organismo invece per funzionare al meglio ha bisogno di una riserva energetica costante, non di mangiare una volta al giorno". In altri casi può essere proprio dannoso. "Se soffriamo di reflusso fare un solo pasto particolarmente abbondante può peggiorare il nostro disturbo". E poi è sconsigliabile seguire una dieta del genere ora che arriva l'estate. "Il mio consiglio è evitare sempre diete estreme quando le temperature iniziano ad alzarsi".

Le alternative alla dieta OMAD

Più semplice e salutare rispetto alla dieta OMAD è la dieta del digiuno intermittente. "Questa dieta prevede diverse finestre temporali, per esempio quella 8/16 è assolutamente fattibile e anzi è anche utile per chi soffre di determinate patologie infiammatorie, è pensata anche per modulare il carico glicemico, mette l'intestino a riposo e soprattutto non ci fa arrivare all'orario del pasto iper affamati". E potrebbe essere molto utile, anche al semplice scopo depurativo, inserire nel proprio regime alimentare (purché sia di partenza già equilibrato) una giornata detox a settimana. "In genere in queste giornate si mangiano prevalentemente verdure e liquidi. L'importante però è farci guidare da un nutrizionista che ci indichi le calorie da consumare e quali alimenti scegliere, avendo sempre cura per la qualità del cibo che portiamo in tavola."

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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