Come idratare la pelle dopo l’abbronzatura in estate
Arrivate a casa dopo un’intera giornata spalmate al sole come lucertole, abbiamo bisogno di idratare la pelle. E se ormai sull'argomento filtri e protezioni solari siamo tutte piuttosto preparate, per quel che riguarda il da farsi dopo un'intera giornata di mare, forse non possiamo dire lo stesso. Profumerie e farmacie in questo periodo hanno le vetrine piene di prodotti doposole che promettono di preservare la nostra carnagione dorata fino a Natale. Ma come la mettiamo quando vediamo che la pelle inizia a desquamarsi manco fossimo dei serpenti e che ci costringe a scrub estremi che ci fanno perdere in pochi minuti la tanto agognata abbronzatura? La professoressa Pucci Romano, dermatologa e presidente di Skineco, ci aiuta a far chiarezza tra i tanti prodotti che troviamo nei negozi: “Il doposole, diciamolo subito, è una trovata di marketing. Quello che serve è una buona crema idratante, che andrebbe comunque usata tutto l’anno, e ovviamente a maggior ragione se abbiamo esposto la pelle al sole. Ricordiamo che il sole è un nostro alleato e non va demonizzato. Ma l’abbronzatura, soprattutto se selvaggia, a un certo punto presenterà un conto”.
Come idratare la pelle secca dopo il sole
Per evitare che la nostra pelle si secchi troppo quando siamo al mare, cerchiamo di fare sempre una doccia di acqua dolce dopo il bagno: “Il sale marino tende a seccare la pelle. Se non abbiamo la possibilità di fare subito una doccia non succede nulla, non è pericoloso. Però se vogliamo scongiurare il rischio che la pelle si secchi troppo è meglio evitare di tenere il sale sul corpo troppo a lungo”. Per quel che riguarda invece la scelta delle creme, la professoressa Pucci Romano da anni, con il suo lavoro, porta avanti una campagna di sensibilizzazione verso l’uso di prodotti ecodermocompatibili: “Il criterio più corretto per scegliere un buon idratante è che contenga delle sostanze ecodermocompatibili. Stiamo alla larga da petrolchimici e siliconi”. Attenzione a quei doposole che a prima vista seducono con un effetto vellutante: “Si tratta di creme piene di siliconi. È questo tipo di sostanza infatti che conferisce quell’effetto vellutante che piace a tutte noi. Ma dopo aver usato questo tipo di crema si verificherà sicuramente una desquamazione della pelle”. Scegliere una crema ecodermocompatibile non vuol dire escludere del tutto la chimica: “La chimica buona, non va demonizzata. Ci può assolutamente venire in aiuto perché tenta di mimare quello che la natura farebbe da sola”. Una buona crema idratante deve essere anche ricca di grassi, vegetali oppure di sintesi: “I grassi sono fondamentali per reidratare la pelle: noi tutti abbiamo infatti un film idrolipidico, che ricopre la nostra pelle, fatto da sostanze sia acquose (idro) che grasse (lipo), ed è proprio con la crema che dobbiamo cercare di riprodurre questo stesso film. Ci vengono in aiuto dei principi attivi semplici come l’acido ialuronico oppure dei grassi vegetali come il burro di karitè e l’olio di germe di grano oppure di sintesi come colesterolo e ceramidi”.
Come reidratare la pelle del viso
La pelle del viso merita un discorso a parte. Anche se le regole sulla scelta dei prodotti rimangono le stesse è bene stare più attenti anche per quel che riguarda la foto protezione: “Sappiamo che ognuno di noi ha un biotipo differente: chi per esempio ha una pelle particolarmente secca dovrà privilegiare una crema con delle molecole più grasse. Altre avranno bisogno di idratare la pelle del viso con delle creme più leggere nella formulazione”. Un aiuto importante ci viene anche da uno speciale prodotto di origine naturale: la bava di lumaca. “La bava di lumaca, anche se particolarmente inflazionata nella cosmetica, è un ottimo prodotto, perché ricchissima di acido ialuronico. E sono tante le aziende che stanno facendo un percorso virtuoso per recuperare e inserire nei loro prodotti una percentuale il più alta possibile di questa sostanza. La bava di lumaca è utile per ripristinare l’equilibrio dell’acqua nella nostra pelle e poi ha anche un’efficace azione antinfiammatoria”. Piccola curiosità: le lumache la producono per proteggere il percorso su cui cammineranno: migliora la loro aderenza alle superfici e mantiene il loro corpo costantemente idratato limitando quindi il rischio di abrasioni e graffi. Accanto a un prodotto naturale come questo, può essere utile affiancare i peptidi mimetici: “Si tratta di sostanze che normalmente produrremmo da sole, ma vuoi per un’esposizione più selvaggia, vuoi per altri motivi, magari ne abbiamo in qualche modo penalizzato la produzione. Allora la tecnologia ci viene in aiuto creando delle creme che contengono queste sostanze in grado di mimare ciò che avviene in natura”. La cosmesi del terzo millennio è molto interessante: “Esistono molte creme e prodotti hi-tech che possiamo abbinare con successo a principi attivi di origine vegetale”.
La detersione dopo l’abbronzatura
Subito dopo l’estate in tante abbandonano i detergenti classici e si lavano il viso e il corpo con un’eccessiva delicatezza. Temendo, a torto, che una pulizia troppo approfondita possa compromettere l’abbronzatura. “La cosa più assennata da fare è usare innanzitutto dei detergenti che puliscano per affinità e non per aggressione: favoriamo degli oli a risciacquo o del latte detergente. E ogni tanto facciamo anche uno scrub leggero. Assolutamente vietate le microplastiche, scegliamo degli scrub con sostanze derivate dal nocciolo delle albicocche o delle argille. Questo tipo di passaggio servirà per eliminare le cellule morte e favorire il ricambio”.
La pelle non dimentica
Oltre a creme, oli e prodotti da spalmare sul corpo anche alcuni alimenti ci possono venire in aiuto per salvaguardare l’idratazione della pelle: “Se prima dell’estate abbiamo caldeggiato un’alimentazione a base di carotenoidi, subito dopo le vacanze può essere utile assumere degli integratori che abbiano un’azione idratante, ricchi di grassi insaturi, come omega 3, 6 e 9, e acido ialuronico. Sono utilissimi per mantenere in ordine il livello di acqua nella pelle”. Infine un consiglio che riguarda la scelta dei filtri solari: “Non dobbiamo mai dimenticare che la pelle è l’organo più grande del nostro corpo e che siamo ricoperti di pori, tranne sui palmi delle mani e dei piedi, e che le sostanze più piccole possono penetrarci. Non facciamoci ingannare dalle creme giornaliere che vantano fattori di protezione solare. I filtri vanno usati solo per il tempo necessario e devono essere sempre ecodermocompatibili”. Se ci mettiamo al sole nelle ore più calde, se non usiamo una protezione adeguata, l’evento meno grave che può capitarci è una macchia della pelle o una ruga in più: “Mai sottovalutare la prevenzione: la pelle non dimentica”.