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Mostra del cinema di Venezia 2021

Benedetta De Luca a Venezia fiera delle stampelle: “La disabilità non è solo tristezza”

Benedetta De Luca da tempo sui suoi social sfida i pregiudizi sulla diversità, dimostrando che la disabilità non è qualcosa di cui vergognarsi o da tenere nascosta. Lei è una donna consapevole e fiera di sé, oggi ha superato le sue insicurezze e si sente femminile anche con le stampelle. Con orgoglio, ha avuto modo di portare il suo messaggio di inclusività anche sul red carpet della 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
A cura di Giusy Dente
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Benedetta De Luca a Venezia 78
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Diversità e Inclusione sono le due parole chiave della vita di Benedetta De Luca, che campeggiano fieramente anche sul suo profilo Instagram. Sui social giorno dopo giorno testimonia l'importanza di seguire i propri sogni senza arrendersi alle difficoltà, di vivere pienamente e con orgoglio. La disabilità, per lei, non è più un ostacolo, benché in passato abbia dovuto fare i conti con le insicurezze, con chi non la riteneva all'altezza, col bullismo. Dalla nascita convive con una disabilità motoria che l'ha portata moltissime volte in sala operatoria. Oggi però è una donna consapevole di sé e del proprio valore, le stampelle non sono più qualcosa di cui vergognarsi e neppure le cicatrici dei numerosi interventi subiti: non cerca più di coprirle e nasconderle a tutti i costi. Benedetta ha coronato il sogno di sfilare sul red carpet della 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, in occasione della presentazione del film La scuola cattolica. In questo modo ha portato a una kermesse di così alto livello il suo messaggio, che parla appunto di Inclusione e Diversità.

Benedetta De Luca sfila a Venezia

A Fanpage.it Benedetta De Luca si è detta emozionata e orgogliosa, per aver sfilato sul red carpet di Venezia. "È stato bellissimo, oggi è stato come svegliarsi da un sogno che invece era realtà. Io l'ho saputo pochi giorni prima, nell'arco di 4-5 giorni ho organizzato tutto, ma ci tenevo tanto". Essere ospite del Festival è stato un onore, ma anche una responsabilità: rappresentare e dare voce alla diversità è ciò che cerca di fare da tempo anche sui suoi social. La sua presenza, con quelle stampelle così odiate in passato, è stato un modo per estendere a una platea ampissima il suo messaggio: "La disabilità non è solo tristezza, ma può essere anche eleganza. Anni fa mi sentivo inadatta, mi vergognavo a mostrare le stampelle. Stavolta invece sentivo che i fotografi avevano voglia di fotografarmi e lì ho eliminato ogni pregiudizio, ogni stereotipo".

Benedetta De Luca a Venezia 78
Benedetta De Luca a Venezia 78

E in effetti, di stampelle sui red carpet delle kermesse così come sulle passerelle non se ne vedono molte: "Spero di poter veder sempre più modelle con disabilità. Ci sarà vera inclusione quando questo non farà nemmeno più notizia. Io nel mio piccolo ci provo, lo faccio per me ma anche per tutti coloro che mi scrivono e che non si sentono rappresentati, che si vergognano della loro disabilità. E invece bisogna normalizzarla anche in questi eventi".

Benedetta De Luca a Venezia 78
Benedetta De Luca a Venezia 78

L'abito di Benedetta racconta la sua storiaBenedetta è consapevole di quanto la moda stia lavorando in direzione dell'inclusività, cercando di sconfiggere stereotipi e modelli di perfezione. Lei è convinta che femminilità e disabilità non siano parole destinate a restare separate, quotidianamente lavora su di sé per farle convivere, cercando di ispirare le altre donne, invitandole ad esprimere se stesse senza vergogna. Molte donne con disabilità hanno difficoltà a trovare un abbigliamento che le rappresenti in pieno, che permetta loro di sentirsi comode ma al tempo stesso eleganti. Benedetta stessa, infatti, coltiva il sogno di un marchio di abbigliamento inclusivo, un progetto in cantiere che spera di realizzare.

Benedetta De Luca a Venezia 78
Benedetta De Luca a Venezia 78

Per una serata importante come quella a Venezia ha scelto un abito dall'enorme valore affettivo: ha una storia particolare, che nasconde proprio qualcosa di sé e del suo passato. "È un abito disegnato da me prendendo spunto da un altro in particolare. Alla nascita i medici non mi avevano dato molte speranze di vita, invece mia mamma per il mio primo compleanno organizzò una festa in grande proprio per celebrare la mia vittoria. Avevo vinto la sfida più grande: quella della vita. Mi sono sentita a mio agio, non mi sentivo diversa. Ero al posto giusto nel momento giusto. Mostravo senza timore le mie stampelle, senza sentirmi sbagliata in quel contesto. In quel momento ho aggiunto un tassello in più nel mio cercare di dare valore alla diversità".

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