Anche le donne hanno i peli, non c’è da vergognarsi: l’influencer che normalizza il corpo femminile
Hannah May Lou è un'influencer austriaca di 23 anni: vive a Vienna e da tempo propone sui suoi social dei contenuti monotematici. Si concentra unicamente sulle convenzioni, stereotipi e i tabù che ancora rendono tossica la società, cerca di sradicare certi ideali malsani di bellezza e perfezione e di sensibilizzare chi la segue ad avere più amore verso se stesso. L'accettazione è per lei un primo passo fondamentale per il cambiamento, perché amando se stessi si può a propria volta portare amore nel mondo e renderlo un posto migliore, non un posto dove sentirsi sbagliati e giudicati, dove c'è sempre qualcuno pronto a puntare il dito per far sentire il prossimo inadeguato per il solo fatto di essere ciò che è.
Non sono difetti: è normalità
Parlando di masturbazione, sessualità e mestruazioni Hannah vuole cercare di normalizzare il corpo femminile. La sua è una sfida a tabù di vecchia data, perché per esempio a differenza di quella maschile la sfera intima e sessuale femminile è sempre stata oggetto di un vero e proprio oscurantismo. Questo non ha fatto altro che generare vergogna e imbarazzo su certe tematiche, ma anche tanta ignoranza. La sfida di Hannah è anche a tutti quegli stereotipi difficili da sradicare. Da anni, complici anche i social che hanno distorto la percezione di ciò che è vero e ciò che è fittizio, si cerca di inseguire un ideale di perfezione non solo malato, ma del tutto inattuabile. La conseguenza è il ricorso a ritocchi di ogni tipo, un utilizzo diventato un vero e proprio abuso, pur di apparire agli occhi altrui in un certo modo. Anche molte influencer (Clio Zammatteo, per esempio) hanno cominciato a denunciare questo andamento, spaventate dalla possibile deriva di questo fenomeno: soprattutto sui giovani e sulle menti più fragili può scatenare sentimenti di inadeguatezza e infelicità. Dopo anni di egemonia social di corpi cosiddetti perfetti, le donne hanno cercato di invertire la rotta e di proporre una narrazione più vera e più autentica, capace di dare dignità alla femminilità a tuto tondo. Perché non c'è un modo giusto e uno sbagliato di essere donne: a fare la differenza è la libertà di scegliere ciò che è meglio per sé, senza il costante giudizio altrui.
Ebbene sì, anche le donne hanno i peli
Ashley Graham, vera icona di body positivity e fiera sostenitrice di una bellezza che va oltre la taglia dei pantaloni, con l'inizio dell'estate ha voluto rassicurare le donne. Consapevole di quanto possa pesare la paura del giudizio altrui, il timore di non essere all'altezza di ciò che la società si aspetta,le ha invitate a scoprirsi senza vergogna, senza preoccuparsi dei cosiddetti ‘difetti' e a godersi l'estate in pace col loro corpo. La pressione del pensiero degli altri incide molto sulle proprie scelte, sul modo in cui ci si pone, sui comportamenti. "Quando andavo a scuola non osavo alzare il braccio quando sapevo di non essere perfettamente depilata" ha scritto Hannah. L'oggettivizzazione e la sessualizzazione del corpo femminile è uno dei fronti a lei più caro, così come la normalizzazione di certi aspetti, come i peli: "Avevo paura di quello che gli altri soprattutto i ragazzi avrebbero pensato di me. Mi trovavo disgustosa con i peli delle ascelle, perché così mi insegnava la società" ha aggiunto nel video pubblicato su Instagram. Oggi, però, ha consapevolezze in più e vuole che tutte le donne si sentano libere nel loro corpo: "Ora non mi interessa cosa pensano gli altri dei miei peli corporei. Il mio corpo è il mio, le regole sono le mie: quindi deciso solo io quando, dove e se voglio radermi". Un po' come l'influencer Joanna Kenny, che ha fatto dei baffetti un vanto.
Liberarsi di quelle sovrastrutture e quegli stereotipi significa vivere in modo più sereno il rapporto col proprio corpo, perché non si sente più l'esigenza di adeguarsi a un certo modello ‘giusto', avvertendo quel costante senso di inferiorità, di inadeguatezza. Sentirsi ‘sbagliate' è un limite: ma non esiste giusto-sbagliato quando si tratta di ciò che si è, vivere in funzione delle aspettative altrui inibisce la propria personalità. Che sia con i peli delle ascelle rasati o in bella mostra, ogni donna deve avere la facoltà di scegliere ciò che ritiene meglio per sé, ciò che la fa sentire a proprio agio, ciò che può permetterle di essere felice. Ma non felice secondo i canoni altrui, ma unicamente secondo i propri.