Il mondo della moda piange la scomparsa di Franca Sozzani. E' di pochi minuti fa la notizia ufficiale: la celebre direttrice di Vogue Italia è morta a Milano, aveva 66 anni. Si è spenta dopo una lunga malattia, malattia che però non l'ha mai tenuta lontano dal suo lavoro e dal fashion system in cui si è mossa fino alla fine. Dal 1988 era direttrice di Vogue Italia.
Franca Sozzani, una leggenda della moda
A Milano, ma non solo, in Italia ma non solo, in tutto il mondo della moda Franca Sozzani era una leggenda, una divinità per gli amanti del fashion. Una donna sobria ed elegante, posata ed essenziale, mai estrema, mai volgare, mai eccessiva. La sua sobrietà, però, non si traduceva mai in banalità. E' stata una delle più audaci direttrici di testata, una delle prime nel mondo della moda a pubblicare copertine con modelle di colore, la prima a scegliere una donna curvy per la cover della bibbia della moda.
Dietro il sorriso dolce, una donna tenace e forte
Sul suo volto un sorriso sereno, un sorriso elegante incorniciato dalla lunga chioma dorata, dai capelli ondulati biondo platino, divenuti un vero e proprio tratto distintivo. Dietro quello sguardo dolce e gli occhi blu si nascondeva una donna forte e tenace, capace di dirigere per oltre 28 anni la più importante rivista di moda, in cui la moda era arte e non solo mercato, in cui sono stati pubblicati gli scatti di grandi fotografi come Bruce Weber, Steve Meisel e Peter Lindbergh. Con il suo sorriso sereno Franca Sozzani ha affrontato ogni giorno fino alla fine, tenendo quasi segreta la sua malattia, non amava rivelare particolari della sua vita privata. Fino alla fine ha difeso il suo privato. Fino alla fine ha seguito le sue passioni, continuando a mostrarsi in pubblico con il sorriso, sempre perfetta nei suoi lunghi abiti haute couture, con ai piedi i suoi sandali dal tacco medio o le ballerine a punta.
Lo stile di Franca Sozzani
Il suo stile era elegante ma originale, sobrio ma inconsueto, minimal con un tocco baroque. Ai fashion show, sui red carpet o negli eventi pubblici sfilava con indosso splendidi abiti ricamati dai colori accesi, molti dei quali disegnati da Pierpaolo Piccioli, designer di Valentino e suo grande amico. Se per le occasioni serali e i dinner gala sceglieva longdress a metà strada tra il fiabesco e il moderno, per il giorno amava indossare comodi trench in autunno, gonne ampie al ginocchio abbinate a morbide camicie in seta, tubini longuette impreziositi con decori tono su tono e preziosi intarsi nel tessuto. Ai piedi sempre e comunque scarpe comode con tacchi medi o raso terra.
Quei sandaletti dal tacco sottile o le slippers a punta erano il simbolo del suo essere, una donna elegante che ha fatto dello stile il suo biglietto da visita, uno stile che però era solo la punta dell'iceberg. Quel tacco basso rappresenta alla perfezione una donna pratica e volitiva una donna che non ha intenzione di interrompere il suo cammino a causa di un tacco alto, troppo scomodo, di uno stiletto che avrebbe potuto essere di intralcio nel suo cammino.