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Festival di Sanremo 2020

Achille Lauro, gli indizi che rivelano i look di Sanremo: si trasformerà in Amleto e Freddie Mercury?

Achille Lauro è il personaggio più rivoluzionario della 70esima edizione del Festival di Sanremo, è apparso due volte sul palco dell’Ariston ed è riuscito sempre a sorprendere il pubblico, trasformandosi prima in San Francesco, poi in David Bowie. Sapete che ha nascosto degli indizi sui look sanremesi sui social? Ecco cosa potrebbe indossare per le puntate finali.
A cura di Valeria Paglionico
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Achille Lauro è la rivelazione della 70esima edizione del Festival di Sanremo. Dopo aver spopolato nel 2019 con "Rolls Royce", è tornato sul palcoscenico dell'Ariston con "Me ne frego", dando spettacolo con le sue performance originali e rivoluzionarie, nelle quali ha sfoggiato look dal valore simbolico che stanno facendo non poco discutere. Ha debuttato in versione San Francesco con indosso un lungo mantello di velluto nero, spogliandosi nel corso dell'esibizione per rivelare una tutina di paillettes in oro, mentre per la puntata dedicata alle cover si è trasformato in Ziggy Stardust, l'alter-ego più irriverente di David Bowie. Sono molti quelli che si chiedono cosa farà nelle prossime apparizioni sanremesi, il suo stylist Nick Cerioni ha preannunciato che ci saranno ancora molte sorprese, ma a quanto pare è stato Lauro in persona a lasciare degli indizi sui social.

Achille Lauro a Sanremo: gli indizi sui look

È da quando ha annunciato che sarebbe stato tra i big in gara al Festival di Sanremo 2020 che Achille Lauro ha cominciato a sponsorizzare in modo misterioso la sua canzone "Me ne frego", condividendo sui social dei controversi messaggi con mano in primo piano, didascalia che recita "Il futuro è nelle carte. Incontrerai 4 personaggi sulla tua strada" e una palla magica in cui compaiono quattro simboli, il lupo, il fulmine, la maschera e la corona. Dopo essere apparso per due volte sul palco dell'Ariston, prima in versione San Francesco, poi con la parrucca rossa e il trucco di Ziggy Stardust, è stato chiaro che quei disegni in realtà erano degli indizi, una sorta di anticipazione delle sue scelte di stile. Il lupo fa riferimento all'animale feroce che San Francesco ammansisce a Gubbio, mentre la saetta riprende il make-up dell'alter ego di David Bowie, comparso per la prima volta sulla copertina dell'album del 1973 "Aladdin Sane" e diventato il simbolo iconico dell'artista.

Maschere teatrali e corona: quali look nascondono?

A questo punto, rimangono le maschere e la corona e sono già moltissimi quelli che si lanciano nelle previsioni più svariate. Considerando il fatto che il tema che unisce tutti i look di Achille Lauro è la rivoluzione, la voglia di libertà e di cambiamento, le maschere teatrali potrebbero essere un rimando a William Shakespeare, in particolare all'opera "Amleto", quella che lo ha ispirato nella scrittura del suo libro "Io sono Amleto". Nonostante siano passati secoli da quando la tragedia è stata realizzata, continua a essere un'opera estremamente moderna, soprattutto grazie al suo protagonista, un uomo imprevedibile, curioso, non convenzionale, che ha finto di mettere in scena i grandi temi della tragedia classica come la vendetta, la pazzia, la lotta per il potere, ma finendo per portare una scossa, una rivoluzione epocale nel mondo del teatro. Per quanto riguarda la corona, invece, si potrebbe pensare a un riferimento a Freddie Mercury, il frontman dei Queen, da sempre simbolo di libertà, ribellione e irriverenza, anche se in molti puntano su qualcosa di più esagerato, ipotizzando che Achille si trasformerà in Gesù Cristo. Per il momento, però, si tratta solo di supposizioni, l'unica cosa certa è che la maschera è un simbolo ambivalente, capace di nascondere il volto e annullare l'identità, mentre la corona viene associata all'immortalità, alla perfezione, alla divinità.

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Achille Lauro, è lui il vincitore (ribelle) del Festival

“Prendete la vostra vita tra le mani e fatene un capolavoro teatrale” è il motto che caratterizza la vita artistica di Achille Lauro. Non sembra un caso che sia riuscito a trasformare il suo Festival di Sanremo in una vera e propria opera d'arte, in uno spettacolo capace di lasciare sempre senza parole il pubblico. Che si aggiudichi il primo posto o meno, non importa, è lui il vincitore morale (e soprattutto di stile) della kermesse canora. Qual è il suo merito? Essere capace di incarnare alla perfezione il concetto di artista che, tra citazioni, look simbolici e trasformazioni drastiche, ha messo in mostra un animo ribelle, irriverente, sopra le righe e sempre capace di sorprendere.

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