L’onda delle foto in bianco e nero sembra prendere un’altra piega. L’enorme successo di #WomenSupportingWomen, con l’hashtag che ormai ha superato le 8 milioni di interazioni, inizia a mostrare anche il suo lato più impegnato. Cominciano a circolare sui social non pochi dubbi sulla finalità del progetto: cosa può cambiare con questa condivisione di selfie senza un reale impegno che lo renda concreto?
Se una catena social mostrasse il suo lato più impegnato?
A questo proposito, la #challengeaccepted di Padma Lakshmi sembra avere tutto un altro approccio. La nota conduttrice statunitense di origine indiana Padma Lakshmi, infatti, ha postato su Instagram sì il suo scatto in rigoroso bianco e nero, ma non è la sola a comparire nel post. Il suo volto è accompagnato da quello di altri quattro: sono volti di donna afro-americane uccise durante o dopo gli scontri con le forze dell’ordine Usa. Nel lungo post, sotto ognuna della quattro foto, la storia di queste donne e le informazioni sullo stato degli agenti coinvolti nelle loro morti. L’iniziativa ha avuto un gran successo, con commenti di ringraziamento per l’impegno civile che Lakshmi mostra di avere anche in una catena social che fino ad oggi ha mostrato ben poco coraggio e visione sociale.
Quando un hashtag non basta
Proprio questo aspetto inizia a essere messo in risalto da più star e personaggi internazionali. L’attrice Taraji P. Henson, accanto al suo scatto, scrive: “Apprezzo le mie sorelle. NON è una sfida amare le mie sorelle, ma un dono e un legame che abbiamo e dovremmo custodire fintanto che camminiamo su questa terra”. Una frase che sembra a tutti gli effetti un attacco alla limitatezza di #WomenSupportingWomen.La regista e produttrice Ava DuVernay non ci gira intorno: “Sono abbastanza sicura che questa sia solo una bella scusa per postare foto, ma qualunque cosa mi chiedano delle amiche la farò” è la caption che accompagna il ritratto.
Sul fronte delle celebrità italiane, spicca il post di Claudia Pandolfi. L’attrice sceglie di postare una foto che ritrae non se stessa, ma la collega nonché cara amica Giulia Bevilacqua. La didascalia è eloquente: “Credo in una donna senza catene di Sant’Antonio”. Il post è stato commentato da Asia Argento che è ancora più netta sulla questione: “Stanno a rompe la m*****a co sta catena bianco nera". Che sia un’iniziativa pronta a sgonfiarsi come ogni ondata social? Quanta vera solidarietà esiste dietro lo schermo o una volta postato l’ennesimo selfie?
La Turchia, una challenge che è un vero atto di denuncia
All’inizio della challenge, qualcuno ha sostenuto che la cosa fosse nata in solidarietà alle donne turche dopo l’ennesimo femminicidio ai danni della 27enne Pinar Gültekin, ma la giornalista Taylor Lorenz ha presto smentito la correlazione. È certo però che in Turchia #WomenSupportingWomen stia prendendo una piega differente rispetto a quella leggera del mondo occidentale. Ad Ankara le ragazze, attraverso un selfie, denunciano una situazione mostruosa ai danni di numerosissime donne. Per non dimenticare che lo scorso anno, 474 uomini hanno ucciso 474 mogli, sorelle, amanti.