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Vacanze in coppia: i 5 consigli della psicologa per stare bene in estate

In vacanza tutte le coppie rischiano un momento di crisi. Il viaggio può mandare tutto in tilt, sia che si tratti di una relazione di lunga durata che di un giovane flirt. La psicologa Maria Claudia Biscione ha stilato un vademecum per guidare tutte le coppie nella pianificazione di una vacanza che sia il più serena e rilassante possibile.
Intervista a Dott.ssa Maria Claudia Biscione
Psicologa, psicoterapeuta e sessuologa e docente
A cura di Francesca Parlato
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Anche le coppie più affiatate quando si tratta di scegliere la meta della vacanza estiva possono andare in crisi. Dubbi amletici come mare o montagna, in due o con amici, viaggio organizzato o all'avventura possono creare scompiglio e rischiare di rovinare quei quindici giorni ritagliati tra un impegno di lavoro e l'altro. La parola d'ordine allora non può che essere una: compromesso. "Durante le terapie di coppia si raccomanda sempre di lavorare per trovare un compromesso – spiega la dottoressa Maria Claudia Biscione, psicologa e sessuologa – Cercare di accontentarsi reciprocamente, magari trovando un posto dove è possibile esaudire tutte le richieste. Oppure segmentare la vacanza, dividerla in due parti, in modo da favorire una volta l'uno e una volta l'altro".

1. Mettere tutto in chiaro

L'obiettivo, oltre a godersi le vacanze, è evitare che a settembre uno dei due abbia qualcosa da recriminare: "Gli animi a fine estate, quando si sta per rientrare nella solita routine, potrebbero essere particolarmente suscettibili. Per questo è meglio fare uno sforzo a monte". Esprimere sin dal principio le proprie intenzioni e anche le proprie frustrazioni, all'apparenza niente di più semplice, ma non così comune. "Meglio mettersi a tavolino e chiarire la propria situazione personale. Spiegare al proprio partner il proprio stato d'animo, il proprio livello di stanchezza e di stress. Un'esplicitazione sincera per minimizzare il rischio del conflitto". 

2. Abbandoniamo le solite abitudini

La vacanza dovrebbe essere un momento di stacco totale, un momento per tagliare i ponti con la solita routine: "Non dobbiamo portare noi stessi, con tutti i nostri meccanismi e le nostre abitudini anche in estate. La vacanza dovrebbe essere un momento in cui riusciamo a donare qualcosa di nuovo, laddove la quotidianità ci depriva". Proviamo allora a lavorare un po' anche sulle singole caratteristiche: "Cerchiamo di riequilibrarci suggerisce la dottoressa Biscione – se nella vita solitamente siamo degli orsi, un po' solitari, proviamo a socializzare di più. Se invece siamo abituati a stare in mezzo alla gente, proviamo a goderci la solitudine e la natura. Lavoriamo sugli opposti". E poi proviamo a renderci meno reperibili e molliamo un po' lo smartphone. "Dovrebbe essere un'autoimposizione che ognuno di noi dovrebbe darsi. Niente smartworking in vacanza e anche niente social". Disintossicarci da mail, Facebook e Instagram sarà riposante quanto la vacanza stessa: "Scompariamo per un po', scegliamo mete dove il telefono prende poco. Aiutiamoci a disintossicarci". 

3. Da soli o con gli amici?

Prima di decidere se partire da soli o con gli amici sarebbe bene fare un lavoro di riflessione sulla coppia e sul livello di stress: "Se nonostante la convivenza durante tutto l'anno non ci sono stati momenti di intimità o di vera condivisione, partire con degli amici potrebbe amplificare quel senso di ‘non essere abbastanza' per l'altro. – spiega la psicologa – In questi casi allora è meglio ritagliarsi una vacanza su misura per due". Se invece la coppia vive un momento di affiatamento, senza particolari problemi, non c'è nessuna controindicazione a una vacanza in compagnia.

4. Diamo centralità al sesso

E la vacanza, la scoperta di nuove mete, lo stravolgimento della routine deve essere anche un modo per dare maggior spazio alla sessualità: "Riprendiamo il senso della suggestione e della seduzione, cerchiamo nuovi stimoli, troviamo dei posti alternativi per fare l'amore. – suggerisce la dottoressa – Facciamo in modo che la sessualità sia un obiettivo della vacanza. Ma, attenzione, non in modo rigido o impositivo, ma come una possibilità per ritrovarsi. Dopo anni passati insieme è assolutamente normale infatti accusare un calo del desiderio". E anche se si viaggia con i figli, facciamo in modo da ritagliarci dei momenti di intimità: "Lasciamo spazio ai bambini, non restiamo troppo a loro disposizione e assolutamente ritagliamoci delle serate di libertà". 

5. Vacanze separate: quando fanno bene

Quando si sente parlare di vacanze separate subito si pensa a una cbppia in crisi. Ma non per forza partire da soli è sinonimo di rottura. "Le separazioni nella coppia possono essere sempre una grande opportunità – suggerisce la dottoressa – Funzionano però quando non ci sono ansie e insidie legate al possesso e alla gelosia. Se le coppie non hanno questo tipo di problemi fare vacanze separati può essere anche molto sano, soprattutto quando gli interessi non coincidono: ad esempio se uno dei due vuole fare trekking e camminate e l'altro invece stare sdraiato al sole tutto il giorno, limitare le proprie intenzioni in favore dell'altro rischierebbe di essere soffocante". Rispettare le passioni e gli interessi dell'altro dunque è sinonimo di grande salute e vita della coppia. "Vero è che se il tempo intero della vacanza è dedicato soltanto a se stessi, si rischia di aumentare il livello di disagio e di conflitto. Quindi se si programmano delle vacanze totalmente separati forse conviene provare a capire qual è il significato che questo bisogno sta evidenziando".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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