Trattamento PRP per i capelli: la tecnica per stimolare i follicoli piliferi con micropunture
Shampoo che promettono di stimolare la crescita, balsami che con ingredienti speciali frenano la caduta dei capelli, sieri, lozioni e chi più ne ha più ne metta. I capelli, soprattutto in autunno, durante il periodo delle castagne, possono diventare una vera e propria ossessione. E per questo parte la caccia a shampoo, creme e maschere che dovrebbero preservare le nostre chiome. Chi non si accontenta dei prodotti da farmacia però si sarà sicuramente imbattuto nel trattamento PRP, uno dei più ricercati e richiesti sul mercato per stimolare la crescita dei capelli. "PRP sta per Platelet Rich Plasma, ovvero Plasma Ricco di Piastrine. Il PRP si ottiene dal proprio sangue e viene utilizzato come fattore di crescita per i follicoli inducendoli a produrre capelli più spessi e che vivono più a lungo" ha spiegato a Fanpage.it la professoressa Bianca Maria Piraccini, dermatologa e tricologa e docente presso l'Università di Bologna.
Per chi è indicato il trattamento PRP
Questo tipo di trattamento però non è adatto a tutti i tipi di perdita di capelli. "Può funzionare per le persone che dopo una dieta oppure dopo aver contratto il COVID (l'infezione da Coronavirus può infatti avere come conseguenza la caduta dei capelli) hanno avuto una perdita eccessiva dei capelli, per le persone con un principio di calvizie lieve, per tentare di posticiparla, o per chi soffre di una lieve alopecia androgenetica. Si tratta di un trattamento booster, che può dare una spinta iniziale alla ricrescita". Attenzione quindi a verificare se si rientra in uno di questi casi. "Un calvo grave ad esempio non trarrà alcun beneficio da questo trattamento. Il PRP è efficace soltanto su una popolazione di pazienti molto selezionata e le indicazioni sono molto limitate".
La fasi del trattamento PRP
Il trattamento PRP prevede tre fasi per la sua realizzazione, a partire dal prelievo di sangue. "La prima consiste proprio nel prelievo di sangue dal paziente che deve sottoporsi al trattamento, la seconda nella centrifugazione dal sangue, dal quale vengono isolate le piastrine. L'ultima fase è quella dell'iniezione del PRP ricavato. Si tratta di circa 10-20 micropunture fatte sul cuoio capelluto". Ed è quest'ultima fase quella leggermente più fastidiosa. "Il PRP non ha controindicazioni, l'unico effetto negativo potrebbe essere il leggero dolore causato delle punture e la possibilità che si irritino alcuni nervi sensitivi del cuoio capelluto e che il dolore resti anche dopo le iniezioni". Il trattamento va ripetuto con cadenza mensile. "In genere si fanno circa 4-5 sedute, una volta al mese".
L'efficacia del PRP
Il principale effetto del PRP è allungare la vita dei capelli e ispessirli. "Però dobbiamo anche ricordare che i suoi effetti sono transitori e che non è certo ripetibile per tutta la vita, essendo anche particolarmente dispendioso. Ha un effetto booster, riesce a dare una forte spinta alla ricrescita, dando quindi degli effetti nell'immediato, ma non è una soluzione a lungo termine". Chi soffre di cadute periodiche dei capelli può ricorrere a questo trattamento anche una volta l'anno. "Il PRP serve infatti ad accelerare in alcuni casi quella che sarebbe la normale crescita fisiologica dei capelli". In alcuni casi però il trattamento potrebbe anche non essere efficace. "Non è frequente ma può accadere anche che la caduta dei capelli aumenti anziché ridursi".
PRP a cosa fare attenzione
Il trattamento PRP nasce in ambito ortopedico e oggi trova applicazione nella tricologia e anche nella medicina estetica. "Il fattore di crescita che si ottiene attraverso la centrifugazione del sangue, è in grado di far proliferare tessuti (pensiamo alla cartilagine o una ferita della pelle) migliorandone aspetto e resistenza, un po' come funzionano i fertilizzanti. In ambito ospedaliero la procedura per questo tipo di trattamento è standardizzata e molto sicura. Negli ambulatori dei dermatologi potrebbe non esserlo altrettanto". Il PRP è di fatto una procedura mini invasiva, che prevede il prelievo del sangue e l'iniezione del fattore di crescita: l'invito è quindi rivolgersi sempre a strutture affidabili che rispettino standard di sicurezza elevati.