Reggiseno sì o no? La senologa ci spiega i pro e i contro dell’indumento più discusso di sempre
A balconcino, di pizzo, a fascia col ferretto, senza ferretto, a triangolo, push-up, super push-up, con le spalline e senza spalline. Per entrare in un negozio di intimo oggi ci vuole una certa preparazione. Sul sito di uno dei più noti produttori di lingerie si contano almeno dieci tipologie diverse di reggiseno (senza parlare della scelta delle coppe e della linea premaman e quella dedicate alle future spose). Ma mentre il catalogo dei reggiseni si va ampliando sempre di più, crescono le donne che hanno deciso di farne a meno. Da un sondaggio francese è emerso che il 20% delle intervistate (in pratica 1 su 5) ha dichiarato di non aver mai o quasi mai indossato un reggiseno negli ultimi mesi. Anche l'intimo si è adeguato alla ‘divisa' da lockdown fatta di tute, leggings e t-shirt oversize.
L'epoca del reggiseno sta tramontando?
Mentre le femministe degli anni '60 bruciavano i reggiseni per protesta, oggi che la lotta si è trasferita quasi tutta sui social, le giovani ragazze si riprendono (è diventato virale su TikTok) mentre tagliuzzano i loro reggiseni imbottiti per trasformarli in bralette decisamente più comode. Un trend perfettamente in linea con il fatto che negli Stati Uniti a pochi mesi dall'inizio della pandemia siano schizzate le vendite di reggiseni senza ferretti, aumentando del 40% rispetto all'anno precedente.
Il parere della senologa
Dal punto di vista della salute indossarlo o meno è indifferente. "Il reggiseno non fa né bene né male – spiega a Fanpage.it la chirurga senologa Antonia Girardi – La parola d'ordine è comodità". Ma se da un lato ci sono donne che ne fanno volentieri a meno ce ne sono altre che con il reggiseno addirittura ci dormono. "Non ritengo sbagliato l’uso notturno soprattutto per seni voluminosi e ptosici. È sicuramente più agevole dormire in canotta, ma se serve a sentirsi meglio va bene dormire con reggiseni comodi". Non per tutte bralette fa rima con tortura. "Indossare il reggiseno è una necessità per alcune donne – spiega ancora Girardi – Pensiamo a chi ha un seno particolarmente voluminoso e preferisce avere un sostegno. Mentre per altre risulta una costrizione. Altre ancora invece amano indossarlo perché può valorizzare il decolletè". L'unica accortezza da seguire riguarda la misura e la qualità. "Bisogna scegliere un reggiseno con una circonferenza comoda e una coppa adeguata al proprio seno. A volte si fa l'errore di acquistare dei reggiseni stretti per evitare che il seno si muova, ma mentre i sobbalzi non sono dannosi, l'intimo troppo stretto sì. Sconsigliati anche i reggiseni stretti con ferretti rigidi che possono traumatizzare la zona". Ma bisogna stare attente anche quando si acquistano quelli sportivi. "I tessuti tecnici con cui sono fatti possono irritare e provocare lesioni. Non a caso infatti si parla di "capezzolo del podista": in alcuni casi infatti il reggiseno sportivo può provocare screpolature e sanguinamenti". Il più confortevole secondo Girardi è la bralette. "Reggiseno comodo in tessuto traspirante è il meglio che possiamo fare".