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Rafano: proprietà, usi e controindicazioni

Il rafano è una radice dal sapore piccante ricca di proprietà benefiche: è un antibiotico naturale, svolge un’azione antinfiammatoria e analgesica e ha proprietà antiossidanti. Ma scopriamo di più sulle sue virtù e come utilizzarlo.
A cura di Redazione Donna
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Il rafano (Armoracia rusticana), detto anche barbaforte o cren, come la salsa che si produce dalla lavorazione delle sue radici, è una pianta perenne che appartiene alla famiglia delle Crocifere, la stessa di cavolo, rapa, ravanello e senape. È originario dell'Europa orientale ma cresce spontaneamente anche in Italia in zone umide e presso corsi d'acqua. La sua pianta ha fiori piccoli e foglie verdi mentre la sua radice è cilindrica con una polpa compatta color crema, la sua buccia è rugosa simile a quella dello zenzero. Il rafano viene utilizzato in cucina per aromatizzare diverse pietanze grazie al suo sapore intenso e piccante. Si tratta inoltre di una radice ricca di proprietà benefiche per il nostro organismo: contiene una buona quantità di vitamina C, è un antibiotico e antibatterico naturale, aiuta contro influenza e raffreddore, ma è utile anche per le infiammazioni delle vie urinarie, inoltre è diuretico, analgesico e digestivo. Un vero e proprio toccasana per la nostra salute. Ma scopriamo di più su questo ortaggio ricco di virtù e come consumarlo.

Proprietà benefiche del rafano

Il rafano contiene circa il 95% di acqua è ricco di vitamina C e vitamina B1 oltre a betacarotene, luteina e sali minerali come sodio, potassio, ferro, calcio e zolfo. Il suo sapore pungente è dovuto invece alla singrina, sostanza presente anche nella senape. In merito all'apporto calorico, il rafano contiene circa 35 kcal per 100 grammi di prodotto. Ma ecco le sue proprietà.

Favorisce la digestione e sgonfia la pancia: il rafano stimola la mucosa gastrica e la produzione di bile, favorendo la digestione e aiutando anche in caso di inappetenza. Inoltre aiuta l'intestino a liberarsi dei gas in accesso, sgonfiando la pancia ed eliminando fastidiosi ristagni.

Antibiotico naturale e svolge un'azione diuretica: a donare proprietà antibiotiche e antibatteriche al rafano è la sinigrina, sostanza che conferisce all'ortaggio il suo tipico sapore pungente. Il rafano è anche un ottimo diuretico: stimola la minzione, previene problematiche alle vie urinarie e contribuisce a depurare l'organismo, liberandolo dalle tossine, in quanto aiuta a pulire dei reni.

Ottimo come antinfiammatorio e analgesico: i glicoli presenti nel rafano hanno proprietà antinfiammatorie e analgesiche benefici sia per le vie respiratorie che per l'apparato urinario. Inoltre aiuta ad alleviare dolori articolari e muscolari e quelli dovuti all'artrite: tritate la radice, mescolatela con un po' di grappa e applicatela sulla zona dolorante.

Benefico per la circolazione e contro l'ipertensione: il rafano aiuta anche a migliorare la circolazione sanguigna favorendo il recupero delle forze in caso di stanchezza e spossatezza. Il contenuto di potassio, invece, è utile per regolare i fluidi corporei, inoltre svolge un'azione vasodilatatrice aiutando in caso di ipertensione e prevenendo infarto e ictus.

Azione antiossidante: il rafano contiene anche antiossidanti come la vitamina C, la sinagrina e l'isotiocianato che contrastano l'azione dannosa dei radicali liberi prevenendo l'invecchiamento cellulare. Tali effetti sono benefici anche per la prevenzione del cancro e delle malattie cardiovascolari.

Utile contro le problematiche della pelle: in cosmesi il rafano viene utilizzato come rimedio contro le macchie della pelle, l'herpes e l'alopecia.

Come utilizzare e conservare il rafano

La radice di rafano ha un sapore intenso, balsamico e piccante e può essere utilizzata fresca oppure essiccata, grattugiata sulle pietanze per insaporire i cibi. L'essiccazione avviene tagliando la radice a rondelle che verranno asciugate al sole e poi conservate in vasi di vetro. In alternativa il rafano può essere utilizzato per la preparazione di una salsa piccante chiamata cren o kren, molto utilizzata su carni e arrosti e che viene spesso confusa con la salsa wasabi che si ricava da una radice, il ravanello giapponese, appartenente alla stessa famiglia del rafano. Il cren è ottimo anche sulle insalate e può essere considerato un sostituto del sale.

Il rafano lo trovate nei supermercati oppure on line. Una volta acquistato bisogna consumarlo subito per usufruire al meglio della sua freschezza e delle sue proprietà organolettiche. Se non riuscite a consumarlo subito potete conservarlo sott'aceto oppure grattugiarlo e metterlo nel freezer chiuso in bustine per la congelazione.

Controindicazioni

Il rafano è controindicato nei soggetti che soffrono di ulcera, problemi renali e bruciore di stomaco, inoltre se ne sconsiglia l'uso in gravidanza. Fate attenzione a maneggiare la radice di rafano in quanto, a causa del suo aroma molto intenso, può provocare lacrimazione e, in alcuni soggetti, potrebbe causare irritazione, congiuntivite o cefalea. Infine non bisogna eccedere nel consumo di questa radice in quanto potrebbe provocare irritazioni gastriche.

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