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Perché i neonati non vanno accarezzati: l’esperta ci spiega come proteggere i più piccoli

Fragili e con un sistema immunitario ancora non abbastanza sviluppato, i neonati devono essere protetti. Quali sono le precauzioni da adottare lo spiega la pediatra Elena Bozzola.
Intervista a Dott.ssa Elena Bozzola
Pediatra, segretario e consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, dirigente medico presso l’Unita di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma
A cura di Francesca Parlato
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Negli USA hanno inventato un cartello da attaccare ai passeggini dei neonati, con su scritto "Please don't touch. I'm too little for big germs", tradotto "Per favore non toccarmi. Sono troppo piccolo per i grandi germi". È tutt'altro che una buona abitudine infatti quella di accarezzare, toccare o peggio ancora, baciare i neonati o i bambini molto piccoli: il loro sistema immunitario non è ancora abbastanza sviluppato e tra Covid e virus sinciziale, i neonati corrono sicuramente molti rischi se entrano troppo a stretto contatto con adulti diversi dai genitori. "Soprattutto nei primi due o tre mesi di vita bisogna utilizzare al massimo delle strategie di sicurezza per proteggere i nostri piccoli, in particolare se ci troviamo durante la stagione influenzale – ha spiegato a Fanpage.it la dottoressa Elena Bozzola, pediatra presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma – Il neonato è infatti più vulnerabile a infezioni e microbi, anche laddove fosse tutto pulito. E questo rischio è tanto più alto quanto più piccolo è il neonato".

Il sistema immunitario dei neonati

In particolare nei bambini nati pretermine il sistema immunitario non è ancora abbastanza forte per poter affrontare i germi e batteri con cui tutti noi siamo abituati a convivere. "La precoce interruzione della gravidanza interrompe infatti la maturazione del sistema immunitario. È infatti nelle ultime settimane di gestazione che avviene il passaggio dei fattori protettivi da mamma a feto". Per rispondere all'attacco dei microbi serve un'immunità forte e ben sviluppata. "Tutti noi abbiamo diversi tipi di immunità: quella alla nascita, quella che sviluppiamo con le vaccinazioni, e quella che acquisiamo ammalandoci, interagendo con persone e ambiente. Un neonato, nei suoi primi mesi di vita possiede soltanto il primo tipo di immunità e per questo corre dei rischi maggiori". 

Come proteggere i neonati

Fino a due anni fa nessuno avrebbe pensato di utilizzare le mascherine quando si trovava vicino a un neonato, ma ora che le mascherine sono diventate il nostro pane quotidiano, è sicuramente una buona abitudine utilizzarle se sappiamo di dover entrare in contatto con un bambino molto piccolo. "Potremmo essere portatori di virus o germi che per noi sono asintomatici ma che potremmo trasmettere ai bambini e innescare ad esempio delle bronchioliti (l'infezione più diffusa durante l'inverno), oppure l'herpes labiale. Per questo il consiglio è limitare al massimo il numero di persone con cui far interagire il neonato al di fuori del nucleo familiare". Poi ci sono alcune regole igieniche da seguire. "Ricordiamoci di avere sempre le mani pulite, no a baci e carezze da parte di estranei, evitare al neonato il fumo passivo che potrebbe scatenargli allergie o riniti e evitiamo anche il fumo terziario, ovvero quello che resta sui capelli o sui vestiti. Attenzione anche ai cani domestici e ad alcune piante come le stelle di Natale e l'oleandro che sono velenose per i bambini. Se il piccolo prende il latte dal biberon attenzione a quando lo maneggiamo e attenzione anche a come viene igienizzato. Ricordiamoci che tutto quello che va a contatto con la bocca del bambino deve essere sempre disinfettato o sterilizzato in acqua bollente. Infine è bene evitare di dare al neonato i giochi dei fratelli più grandi che possono essere veicolo di batteri". Per proteggere il neonato è consigliabile anche eseguire alcune vaccinazioni in gravidanza secondo la dottoressa Bozzola. "La mamma deve vaccinarsi in gravidanza contro la pertosse e contro il Covid in modo da trasmettere al bambino i primi anticorpi, e iniziare così a costruire le sue difese immunitarie. Non ci sono controindicazioni: il vaccino non interferisce con la gravidanza o con il peso alla nascita del bambino". 

I neonati e i virus

Mettere in atto tutte queste strategie di protezione è indispensabile per i primi mesi di vita, ma questo non vuol dire che i bambini dovranno vivere per sempre sotto una campana di vetro. "I bambini si ammalano e questo è assolutamente normale. Non ci sono bambini immuni a virus e batteri e alcuni sono più cagionevoli di altri. L'importante è però evitare le infezioni pericolose". Negli ultimi mesi si è parlato molto del virus respiratorio sinciziale. "In realtà è un patogeno molto comune e si stima che il 90% dei bambini sotto i due anni l'abbia contratto almeno una volta nella vita. Di solito è asintomatico ma se preso da piccolissimi può raggiungere i polmoni e può dare adito a complicanze. Si trasmette da persona a persona, parlando attraverso le mucose del naso e della bocca, oppure attraverso la saliva, quando si parla, toccando una persona con le mani sporche di secrezioni del naso o di saliva. Per gli adulti è un banale raffreddore, per i neonati può diventare una bronchiolite e in alcuni casi può essere necessario il ricovero in terapia intensiva e un supporto di ossigeno e idratazione". Per tutti questi motivi il consiglio della dottoressa è non rimandare le vaccinazioni, che possono essere somministrate dal sessantunesimo giorno di vita. "Meglio non aspettare. Prima gli diamo delle dosi di vaccino, prima li rinforziamo. E cerchiamo di far sì che anche le persone intorno al neonato siano vaccinate, mettiamo in atto così quella che si definisce Cocoon Strategy e proteggiamo il nostro bambino indirettamente, tramite una corretta igiene e i vaccini".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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