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Perché i capelli cadono nel periodo delle castagne: i rimedi e i consigli dell’esperto

Quando inizia il periodo delle castagne comincia il momento peggiore per i capelli. La caduta aumenta fino al 30% rispetto al solito e iniziano le preoccupazioni perché le chiome non sono più folte e lucenti come soltanto pochi mesi prima. Quali sono i motivi di questa improvvisa caduta e come fare per rimediare (ad esempio attraverso un buon regime alimentare) lo spiega la dermatologa Chiara Bonatti.
Intervista a Dott.ssa Chiara Bonatti
Dermatologa del Centro Sant'Agostino di Milano
A cura di Francesca Parlato
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L'autunno è la stagione peggiore per i capelli. Anche per chi ha chiome lunghe e folte il periodo delle castagne rappresenta un momento delicato in cui la perdita di capelli raggiunge i picchi più alti dell'anno. "Si passa dal perdere 50-100 capelli al giorno a 150 capelli al giorno" spiega a Fanpage.it la dermatologa Chiara Bonatti. Ma le cause non sono legate ai saliscendi di temperatura e non sono neanche la conseguenza di cattive abitudini estive, come spesso si crede. "Durante i cambi di stagione c'è un maggiore stress sia a livello fisico che mentale: siamo esposti a meno ore di luce e cambiano i ritmi, dobbiamo riprendere le nostre attività, come il lavoro o la scuola. E la ripresa può aumentare il nostro livello di stress e questo può avere delle conseguenze anche sui nostri capelli". La perdita di capelli riguarda sia uomini che donne. "Le donne se ne accorgono di più perché portano capelli più lunghi. Negli uomini, durante i cambi di stagione, è più comune un peggioramento di alcuni tipi di dermatiti, come quella seborroica". La buona notizia è che si tratta di un problema temporaneo, che finirà insieme all'autunno e che si può anche prevenire seguendo un'alimentazione ricca di vitamine, proteine e fibre. "Per avere capelli sani e fluenti è utile seguire una dieta bilanciata, dove tutti i nutrienti siano rappresentati, come ad esempio la dieta mediterranea".

Periodo delle castagne e caduta dei capelli: perché succede?

Cadono le foglie e cadono anche i capelli. Il periodo delle castagne rappresenta un periodo di passaggio per diversi aspetti. "Ci sono due elementi da tenere in considerazione – spiega Bonatti – Da un lato la diminuzione delle ore di luce. Pensiamo al fatto che in questo periodo gli animali vanno in letargo e spendono meno energia, allo stesso modo il corpo umano si prepara ad affrontare l'inverno, inizia a preservarsi e questo può comportare una caduta fisiologica dei capelli". Con la diminuzione delle ore di luce cambiano anche i nostri ritmi circadiani. "Aumentano le ore di buio e cambia la produzione di melatonina, un ormone che regola il nostro ciclo sonno veglia e che influenza il benessere dell'organismo". L'altro aspetto da tenere in grande considerazione è quello psicologico: l'idea di ricominciare le attività quotidiana e di avere un anno intero di lavoro o di studio davanti a noi può essere un fattore di grande stress e può peggiorare lo stato di benessere del nostro fisico. "Lo stress da rientro può provocare un aumento della caduta dei capelli. Ma l'importante è sapere che si tratta di un fenomeno temporaneo".

I rimedi per limitare la caduta dei capelli

Per affrontare la caduta dei capelli in autunno abbiamo chiesto alla dermatologa Chiara Bonatti di stilare una lista di cinque consigli utili da seguire in questo famigerato periodo delle castagne:

  1. Non allarmarsi. "Il primo consiglio è non preoccuparsi. Il periodo delle castagne ha un inizio e una fine, si tratta di una perdita di capelli temporanea che finirà non appena ci riassestiamo con la nuova stagione e con i nostri ritmi quotidiani".
  2. L'importanza dell'alimentazione. "Adottiamo una dieta varia, ricca di frutta, verdura, proteine e anche acidi grassi buoni". 
  3. Quando ricorrere agli integratori "Se la caduta è particolarmente significativa e ne sentiamo la necessità possiamo anche ricorrere a degli integratori, ad esempio quelli a base di biotina. L'importante è che l'assunzione non sia continuativa e preveda alcuni periodi di stop. Io consiglio di assumerli per tre mesi (ricordiamoci che il ritmo di crescita del capello è lento e ci vuole almeno un mese prima di iniziare a vedere qualche effetto) e poi fermarsi per altri tre mesi e valutare eventualmente se ricominciare. Se la caduta però non dovesse arrestarsi e non si vede alcun miglioramento è bene rivolgersi a un dermatologo, magari specializzato in tricologia, e capire come intervenire". 
  4. Impariamo a scegliere lo shampoo: "Non esiste uno shampoo anti-caduta. Ricordate che lo shampoo sta pochi secondi a contatto con la pelle, per questo non può in alcun modo influenzarne la perdita. Quello che però possiamo fare è sceglierne uno adatto al nostro cuoio capelluto, se grasso, se tende al prurito, così come facciamo per una crema viso". 
  5. Evitiamo di aggredire i capelli: "Se stiamo perdendo tanti capelli cerchiamo di non usare il phon troppo caldo, evitiamo di usare la piastra, non facciamo trecce o acconciature troppo tirate, che tendono a spezzarli e non spazzoliamoli quando sono troppo bagnati. Laviamoli quando sono sporchi (senza esagerare con la frequenza degli shampoo) e cerchiamo di seguire queste accortezze nell'asciugatura". 

Come prevenire la caduta dei capelli: l'importanza dell'alimentazione

Per minimizzare il più possibile gli effetti del periodo delle castagne e per avere dei capelli sani e folti, ci viene in aiuto l'alimentazione. "Seguire una dieta ricca di frutta, verdure e proteine, come è la dieta mediterranea, è l'unico modo per prevenire la caduta dei capelli. Tutti i nutrienti devono essere ben rappresentati, in particolare bisogna fare attenzione al ferro, alla vitamina B12 e alla vitamina D, e ad alcuni sali minerali come zinco e magnesio. Molto importante anche la biotina, una proteina che si trova nel latte, nelle uova e nelle verdure. Seguire questo tipo di alimentazione è utile anche per rendere più forti e resistenti i follicoli dei capelli". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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