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My body, il libro di Emily Ratajkowski sulla bellezza: “È estenuante confrontarsi con le altre donne”

“My body” è il libro della supermodella Emily Ratajkowski, che in una serie di saggi ha messo nero su bianco l’evoluzione del rapporto col proprio corpo e con la propria immagine. La maternità ha cambiato le sue percezioni e ha deciso di voler riacquisire il controllo su se stessa, raccontando la sua verità.
A cura di Giusy Dente
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Emily Ratajkowski
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Emily Ratajkowski comincia a lavorare come modella a 14 anni, ma è l'apparizione nel video Blurred Lines di Pharrell Williams e Robin Thicke, nel 2013, a dare la svolta definitiva alla sua carriera. Il brano si impone come canzone dell'estate di quell'anno e parallelamente lei si impone come personaggio del momento: aumentano le apparizioni, aumenta la notorietà, viene scelta anche per diversi film, posa per le copertine delle più prestigiose riviste, fa da testimonial a brand importanti, lancia una linea di costumi da bagno. Insomma, da quel momento in poi il suo nome (e il suo corpo) sono diventati un punto di riferimento nel mondo della moda e non solo, ma forse è stata la maternità il nuovo punto di svolta della sua vita, a distanza di 8 anni da quell'esplosione di popolarità. La modella è diventata mamma a marzo scorso, Sylvester Apollo Bear ha riempito la sua vita d’amore e di nuove consapevolezze. Consapevolezze e riflessioni che ha messo nero su bianco nel suo primo libro, intitolato My body.

Emily Ratajkowski scrittrice

My body è una raccolta di saggi in cui la supermodella, classe 1991, riflette sulla percezione di sé stessa e degli altri circa il suo corpo, quella bellezza universalmente riconosciuta che l'ha messa al centro dell'attenzione ma spesso anche delle polemiche. Proprio di recente ha accusato Robin Thicke di averla sessualmente molestata sul set del video che ha fatto esplodere la sua carriera, denunciando una pesante mercificazione del proprio corpo e ammettendo di essersi sentita un manichino, in quell'occasione.

Emily Ratajkowski
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Ne parla anche nel libro, che è una sorta di resa dei conti. Mette sul piatto della bilancia la sua attività di modella e influencer (oltre 26 milioni di follower su Instagram) con pro e contro, perché inevitabilmente fama, potere, vestiti, vacanze e soldi corrispondono dall'altra parte a una pesante sovraesposizione non sempre facile da gestire. A Elle ha spiegato appunto: "Ciò che si vede sui social, su Instagram, è solo una parte. Non è la storia completa. Era davvero importante scrivere questo libro e dire: ecco la realtà dell'intera situazione. Ecco le sfumature, ecco le parti complicate".

Emily Ratajkowski
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Questo è un aspetto che si tende a trascurare: ciò che si vede sui social diventa un metro di paragone, si entra nel circolo vizioso del confronto e ci si vorrebbe adeguare a quegli standard di perfezione che invece, sono del tutto inesistenti, sia per quanto riguarda l'aspetto fisico che gli stili di vita. Di questo la modella è consapevole: "Non puoi mai vincere. È estenuante confrontarsi con le altre donne. Certamente non porta a nessun tipo di felicità. Ma non c'è una donna che conosco che non ne sia stata vittima. Conosco persone che sono ossessionate dal confronto con le celebrità".

Emily Ratajkowski
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My body, il mio corpo

Lavorare col proprio corpo ha fatto sì che non sempre la modella si sentisse realmente padrona di esso. Col senno di poi, è come se si rendesse conto di non avere sempre avuto sulla sua immagine il controllo che avrebbe voluto realmente esercitare. La pressione ha guidato parte delle sue scelte, ma non avrebbe potuto essere altrimenti. In uno dei saggi ricorda un episodio, avvenuto in uno dei primi incontri con un agente e altre modelle, in un ristorante, Aveva fatto un ulteriore buco alla cintura, così da restringere ulteriormente il punto vita e far vedere a tutti quanto fosse piccolo. Una volta tornata a casa aveva la pelle lacerata dai tagli.

Emily Ratajkowski
Emily Ratajkowski

Dall'aggressione sessuale all'oggettivazione, dal pesante giudizio femminile agli sguardi maschili si arriva poi al parto e alla maternità, perché è quella l'esperienza che cambia la percezione della 30enne e che la spinge a pubblicare il libro e ad esporsi: "È stata una delle esperienze fisiche più potenti. Stare in una stanza e fidarmi del mio corpo, anche se ci sono persone intorno a me che dicono di conoscerlo meglio di me o di averne diritto in qualche modo: ha avuto un enorme impatto". I cambiamenti chiaramente riguardano anche la sua quotidianità, il suo approccio alla professione: "Il punto in cui mi trovo ora nella mia carriera è che faccio quante più cose possibili su cui ho il controllo. Questo non significa tutto, ma un modo diverso di fare la modella rispetto a quei momenti di cui scrivo nel libro in cui mi sentivo davvero come un manichino. La mia posizione è cambiata e anche quello che sono disposto a fare è cambiato. Ho iniziato a tracciare linee sulla sabbia e mi sento davvero bene" ha detto in un'intervista a Vanity Fair.

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