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Le battaglie sociali di Naomi Campbell: una donna che lotta contro razzismo, violenza e povertà

A causa delle nuove restrizioni USA per il contenimento della pandemia Naomi Campbell ha dato forfait. La super top avrebbe dovuto affiancare Amadeus nella serata inaugurale del Festival di Sanremo, ma non sarà così: non salirà sul palco dell’Ariston. Il conduttore l’aveva scelta non per ciò che rappresenta nell’industria della moda, ma per il suo impegno nel sociale.
A cura di Giusy Dente
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A 50 anni è più bella che mai: Naomi Campbell continua a essere un sex symbol, la modella per eccellenza a cui pure le nuove generazioni continuano a guardare come un esempio di stile, classe, eleganza. La sua vita privata turbolenta l'ha spesso portata al centro del gossip: gli amori, la tossicodipendenza, la riabilitazione. Ma i suoi successi e la sua carriera continuano a essere ineguagliabili: ha sfilato per le più grandi case di moda del mondo, nel 1988 è stata la prima donna nera a comparire sulla copertina di Vogue, sia in passerella che davanti alla macchina fotografica non ha eguali. Il suo nome resterà indissolubilmente legato alla moda per sempre: è nel settore da trent'anni. Ma è anche vero che la Venere Nera nella sua vita si è dedicata con passione anche ad altro. Amadeus l'aveva scelta per la serata inaugurale del Festival di Sanremo proprio per questo: per omaggiarla più in qualità di donna, che di super top model. Purtroppo non sarà così: ha dovuto annullare la sua partecipazione all'evento, a causa delle nuove norme anti-Covid in vigore negli USA. Il conduttore aveva annunciato che sul palco sarebbe emerso il lato umano di Naomi, la sua personalità di combattente che ha sempre lottato per le cause in cui crede.

Le battaglie sociali di Naomi Campbell

Chi è Naomi, quando non sfila in passerella catturando magneticamente gli occhi di chiunque? È stata descritta come una donna capricciosa, ma anche fragile, dotata di innato fascino, ma anche coraggio e forza. Ha condotto numerose battaglie in favore delle donne, contro le discriminazioni e le disuguaglianze. Infatti è portavoce della campagna Diversity Coalition, che denuncia il razzismo delle Maison nei confronti delle modelle nere. Lei sa cosa significa: negli anni Ottanta era una delle pochissime modelle nere a sfilare, per questo oggi lotta per una fashion industry più inclusiva.

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La Venere Nera politicamente impegnata

Nel 2019 la modella ha organizzato, durante la London Fashion Week, il suo annuale evento di beneficenza per raccogliere fondi per il Mayor's Fund for London, associazione impegnata per supportare i giovani provenienti da famiglie disagiate o a scarso reddito. L'anno precedente, invece, la raccolta era stata fatta in favore di Save the Children. Nel 2019 fece scalpore il suo vestito, appositamente disegnato per lei dalla designer nigeriana Mowalola Ogunlesi. Indossò infatti un abito bianco con una macchia rossa, a mo' di ferita sanguinante da arma da fuoco, per invitare a un maggior controllo sulle armi negli Stati Uniti e per sensibilizzare sulla violenza e sul bisogno di una maggiore sicurezza, soprattutto negli ambienti pubblici.

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Naomi Campbell durante la pandemia

Durante la pandemia Naomi Campbell ha collaborato con una nota compagnia alberghiera per consegnare un migliaio di pacchi di generi alimentari ai lavoratori in prima linea di cinque ospedali di New York. La modella ha voluto omaggiare il coraggio e l'impegno di tutti coloro che, giorno dopo giorno, hanno messo a rischio sé stessi pur di svolgere al meglio la loro missione e aiutare il prossimo, durante la pandemia di Coronavirus. Nel 2005, invece, aveva partecipato a una campagna di aiuti per i sopravvissuti del terribile uragano Katrina.

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L'amicizia con Nelson Mandela

Il fatto che Naomi Campbell sia così impegnata socialmente e si batta quotidianamente per un mondo migliore, dove tutti abbiano gli stessi diritti e le stesse possibilità, deriva dal fatto che ha un modello di vita importante. La modella ha avuto l'onore di conoscere personalmente Nelson Mandela: tra i due c'è stata un'amicizia profonda e sincera, un legame ventennale che ha molto segnato la Venere Nera. Tutto risale al 1994, quando Mandela divenne Presidente dopo aver sconfitto l’apartheid. Quell'anno lei si trovava proprio in Sudafrica, in qualità di giurata per Miss Mondo e aveva scelto di donare il suo compenso all’ANC di Mandela. Lui le telefonò personalmente per ringraziarla e ebbero modo di incontrarsi a Johannesburg. Da quel momento continuò a essere una fonte d'ispirazione, un modello di umiltà, libertà, solidarietà, valori che potrebbe a suo modo portare e raccontare anche sul palco dell'Ariston.

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