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Le 5 bufale sulla masturbazione femminile che devi smettere di condividere

I tabù sulla masturbazione nelle donne sono ancora difficili da abbattere, senza contare i falsi miti sull’argomento che si diffondono parallelamente attraverso i media. Abbiamo analizzato quelli più condivisi soprattutto in Rete, nella speranza di contribuire a fare più chiarezza sull’argomento.
A cura di Juanne Pili
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L’autoerotismo nelle donne è stato per lungo tempo un tabù, tutt’oggi è molto più facile trovare storie reali e leggende metropolitane sulla masturbazione maschile, ma pian piano si stanno aprendo anche i “file segreti” delle donne su questo argomento, che gioca un ruolo importante nella vita sessuale. Uno dei motivi per cui fioccano falsi miti in proposito sta forse anche nel fatto che tendiamo a ridicolizzare – o deprecare – questa normalissima pratica osservata anche in altri animali. Ecco allora le cinque bufale più diffuse in Rete sull’autoerotismo nelle donne.

Leggende pseudo-mediche sulla masturbazione

Cominciamo da un insieme di notizie non dimostrate che accomunano l’autoerotismo di donne e uomini. Quelle che vanno per la maggiore pretendono di correlare la masturbazione con benefici dal punto di vista medico, per esempio nella cura e nella prevenzione del cancro (quello alla prostata negli uomini) e del diabete. Si citano in merito studi interessanti come quello di Santella e Cooper, ma se ne ignorano altri con conclusioni diametralmente opposte. Da un lato si omette il fatto che queste ricerche riguardano prettamente i maschi, dall’altro si dimentica che si tratta di studi preliminari e ancora molto controversi, i quali sono ben lontani dal portarci a conclusioni certe. In generale possiamo dire che risultano ancora irrilevanti i benefici riscontrati, rispetto a quelli già riconosciuti dalla comunità scientifica per prevenire e curare, tanto il diabete quanto il cancro.

Squirting ed eiaculazione femminile

Davvero lo squirting (l’emissione di liquido oroganico dalla vagina a seguito della sua stimolazione) è da considerarsi l’equivalente dell’eiaculazione maschile? Stando alle ricerche più attendibili lo squirting dovrebbe essere la conseguenza di un riflesso condizionato che avviene a seguito della stimolazione del clitoride, oppure la parte iniziale della vagina. Tale zona viene definita spesso “punto G”, oggi si preferisce usare il termine "complesso clitoro-uretro-vaginale", capiremo nel prossimo paragrafo perché. In realtà non si fa altro che stimolare la vescica. Anche se stando ad alcune analisi risulterebbero sostanze comuni allo sperma – come l’Antigene prostatico specifico – stiamo parlando sempre di perdite per lo più derivanti dalla vescica. Non a caso le analisi rivelano soprattutto la presenza di urea, sostanza presente nell’urina umana.

Bufale sul clitoride: alla ricerca del punto G

Dato che si parla di stimolazione dell’organo femminile verrebbe da chiedersi se per caso in quel modo si possa attivare il leggendario “punto G”. Il problema è che questa parte del corpo non esiste. Come avevamo avuto modo di trattare in un articolo dedicato alle bufale su sesso. E' noto uno studio del 2012 che fece scalpore del ginecologo Adam Ostrzenski il quale sarebbe riuscito a trovare il punto G sul clitoride di una donna, ormai defunta all’età di 83 anni. Come si evince già dall’abstract i risultati non sono affatto definitivi. Non esistono altri progressi in questa ricerca. Il sessuologo Vincenzo Puppo intervistato su La Stampa in merito allo studio di Ostrzenski, denuncia l’ipotesi del punto G come una mera bufala, la cui esistenza non è mai stata dimostrata. Lo stesso Puppo in un articolo pubblicato un anno prima su International Scholarly Research Notices fa una disamina molto interessante delle bufale scientifiche sull’anatomia del clitoride.

Gonfiare il punto G

Nonostante la totale mancanza di riscontri, ancora nel 2015 si diffondono notizie riguardo a cliniche estetiche francesi specializzate nel ritoccare chirurgicamente la vagina, si parla anche di “gonfiare il punto G”. Pioniera di questo genere di pratiche chirurgiche sarebbe la ginecologa Marie Claude Benattar. Non discutiamo sui risultati estetici di queste operazioni, ma di certo non possono fare niente per il punto G, tanto meno nel favorire orgasmi migliori. Per quello esiste un organo ben diverso: il cervello.

Pelle luminosa con la masturbazione

Secondo la modella Amber Rose praticare autoerotismo renderebbe la pelle più luminosa. Tali affermazioni rilasciate dalla star americana nel 2014 fecero il giro della Rete. Effettivamente si presenta in diverse foto con una pelle liscia e levigata. Questi però non sono dati scientifici che possono essere assunti come prove. Esistono tuttavia interessanti studi sui benefici psico-fisici dell’autoerotismo femminile, come quello di Lauren Streicher ricercatrice di ostetricia e ginecologia presso la Northwestern University. Forse ridurre lo stress e dormire meglio può giovare alla pelle? Sappiamo che di sicuro si invecchia meglio, ma da qui a stabilire un collegamento diretto tra masturbazione e pelle luminosa ce ne passa.

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