Lavorare nel mondo della moda, ecco le figure professionali del futuro
Chi è nato e cresciuto con il mito delle passerelle, delle collezioni di haute couture, degli eventi mondani e delle riviste patinate non può non aver sognato almeno una volta nella vita di lavorare nel mondo della moda. Un settore, questo, che rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy nel mondo e che, nonostante la crisi economica degli ultimi anni, resta uno dei più promettenti. Basti pensare che solo nel 2017, secondo dati di Confindustria Moda, ha fatto registrare una crescita pari al +3,2 per cento, per un totale di 66.751 aziende attive, in grado di occupare quasi 581mila addetti.
Tuttavia, per fare il lavoro dei propri sogni, non bastano la passione e la creatività. Bisogna puntare anche e soprattutto sulla formazione, che è diventata una condizione imprescindibile per trovare spazio nella vasta industria della moda. Solo in questo modo si può imparare a coniugare da un lato la lunga tradizione italiana di tessuti e tecniche di confezionamento di abiti e collezioni, e dall’altro le tecniche innovative che allineano il settore alle ultime tendenze digital, dando vita a nuove figure professionali ed alimentando la domanda del lavoro. Ecco, allora, le figure del fashion del futuro su cui puntare per trovare lavoro.
Designer della moda
Quella del designer della moda è una figura professionale altamente specializzata, tra le più richieste del momento, capace di seguire tutte le fasi della realizzazione di un capo, dalla sua ideazione fino alla promozione del prodotto finale. Alcuni la considerano una evoluzione 2.0 del vecchio stilista, perché non solo riesce a prevedere le tendenze e a tradurle in abiti e accessori, ma ha anche le competenze digitali che richiede la società moderna. Per formarsi al meglio in questo ambito, la soluzione migliore è frequentare il corso triennale in Design della Moda proposto dall’Accademia della Moda di Milano, tra i pochi poli didattici in Italia ad essere riconosciuti dal Miur, che dà la possibilità di approfondire competenze specializzate e, soprattutto, con un occhio al portafoglio degli aspiranti studenti.
Cool hunter
Il cool hunter è letteralmente un cacciatore di tendenze, o meglio ancora un “cacciatore di coolness”. Si tratta di una figura diffusa già da alcuni anni nel settore moda e fashion, ma che si sta affermando sempre di più soprattuto in Italia. Il suo obiettivo è quello di trasformare ciò che si desidera, quindi un’idea, in qualcosa di tangibile. Non è colui che genera una moda, ma colui che è in grado di cogliere tutti i segni che formano una tendenza e di tradurla in realtà. Per lavorare come cool hunter è necessaria una formazione di ambito sociologico, antropologico, o legato alla comunicazione, oltre ad uno spiccato spirito di osservazione sia online che offline.
Esperto di sostenibilità
In un’epoca in cui l’attenzione al benessere del Pianeta è fondamentale, diventa centrale anche nel settore della moda la figura dell’esperto di sostenibilità. A questo si rivolgono le imprese dell’industria del fashion per la realizzazione di modelli di business sostenibili e di prodotti che rispettino il più possibile l’ambiente e la salute umana.
Esperto di sviluppo tessuti
È una delle figure più affascinanti del settore della moda del futuro: l’esperto di filati e tessuti si occupa non solo della ricerca dei migliori prodotti in circolazione, ma anche della creazione di nuovi, grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie, per soddisfare le esigenze dei consumatori, che chiedono capi e accessori sempre più resistenti e duraturi nel tempo. Sceglie i tessuti, li mischia, ne controlla la qualità e analizza gli eventuali rischi che questo processo comporta per la salute dei clienti.
Vintage Specialist
Una professione del futuro ma con lo sguardo rivolto verso il passato. In altri paesi è già ampiamente diffusa, meno in Italia. Questa figura altamente specializzata, in grado di lavorare con un approccio multidisciplinare, dalla moda al design, passando per la comunicazione, riesce a intercettare stili e tendenze appartenenti a epoche diverse per mixarle e dare vita a nuove creazioni. Il vintage, infatti, non viene letto in chiave nostalgica ma come ponte verso il futuro.