La regista Julia Ducournau fa la storia: è la seconda donna a vincere la Palma d’Oro a Cannes 2021
A Cannes 2021 si fa la storia. L’edizione della kermesse appena giunta all termine verrà ricordata come la prima post pandemia, dopo un anno di stop dovuto all’emergenza sanitaria che l’anno scorso ha reso impossibile lo svolgimento, unico caso dal 1950. Stavolta ci si è dovuti attenere a regole ferree, dalle mascherine ai test, ma la città francese ha nuovamente potuto accogliere sul red carpet e in sala i divi del cinema mondiale. La parata di stelle è cominciata il 6 luglio e si è conclusa il 17 con la cerimonia che ha decretato i vincitori della Palma d’Oro. La francese Julia Ducournau si è conquistata un posto d’onore nell’albo dei vincitori: seconda donna nella storia a portare a casa il premio.
Chi è Julia Ducournau
La 37enne francese Julia Ducournau è la seconda donna nella storia di Cannes a portare a casa la Palma d’Oro. Prima di lei solo Jane Campion con Lezioni di Piano, ben 28 anni fa, quando il capolavoro le valse anche l'Oscar alla migliore sceneggiatura originale. Ha ritirato il premio indossando un elegante e raffinato abito in marocain di seta nera impreziosito da un gioco di balze irregolari in tulle, abbinato a sandali in suede nero: un total look Prada. La regista ha all’attivo due lungometraggi prima di Titane, il film controverso che le è valso critiche e lodi alla kermesse. Il thriller noir psico-sessuale è stato descritto dalla BBC come "il film più scioccante del 2021" per le sue crude rappresentazioni di sesso e violenza ispirate a David Cronenberg; una delle scene più emblematiche è quella in cui il killer fa sesso con l’automobile. Non a caso, nelle sale francesi è vietato ai minori di 16 anni. Ma l'opera affronta anche, seppur in questa chiave horror piuttosto violenta, i temi della genitorialità e dell'identità di genere.
Proprio perché la pellicola si sofferma sul delicato tema della fluidità di genere, nel suo discorso la regista ha posto l’attenzione proprio sulla diversità e l’inclusività, apprezzando la sensibilità della giuria (anche questa al femminile) nel riconoscere quanto bisogno ci sia di abbattere le barriere e aprirsi a un amore senza confini e senza vincoli. "La perfezione è un vicolo cieco e la mostruosità, che spaventa alcuni e attraversa il mio lavoro, è un'arma e una forza per respingere i muri della normalità che ci rinchiudono e ci separano" ha detto. La vittoria della Ducournau è la vittoria delle donne, dell’inclusività e della diversità, di chi non ha paura di affrontare i propri mostri, ma anzi li accoglie e li volge in qualcosa di positivo.
Donne protagoniste a Cannes
Quest'anno la giuria che ha decretato i vincitori della Palma d'Oro era a prevalenza femminile. Spike Lee (primo regista afroamericano a ricoprire il ruolo di presidente) era affiancato da quattro uomini e cinque donne: Jessica Hausner, Mati Diop, Mélanie Laurent, Mylène Farmer, Maggie Gyllenhaal. Oltre alla Palma d'oro di Julia Ducournau, hanno portato a casa un premio anche Jasmin Tenucci per August Sky (Cortometraggio Menzione speciale) e Tanh Yi per All the Crows (Miglior Cortometraggio). Il premio Caméra d’Or è andato a Murina, film croato di Antoneta Alamat Kusijanović (con Martin Scorsese produttore esecutivo) mentre la Queer Palma è andata a La Fracture di Catherine Corsini (con Valeria Bruni Tedeschi).
Sul red carpet, che di anno in anno attira l'attenzione di fotografi e curiosi da ogni parte del mondo, grandi protagoniste sono state le over 50, donne che hanno sfilato con naturalezza e consapevolezza. Dalle rughe di Sharon Stone ai capelli grigi di Andie MacDowell fino al fascino senza età di Isabelle Huppert, è stata portata a Cannes una nuova idea di divismo, meno legata all'ostentazione della giovinezza a tutti i costi e più improntata all'autenticità.