La denuncia dell’ex modella Victoria’s Secret, rifiutata per una sfilata perché ingrassata
Dire Victoria's Secret significa dire Angeli: le modelle giovanissime e super magre del brand sono diventate iconiche e hanno fatto non solo la storia del marchio ma hanno anche caratterizzato un'intera epoca, un'epoca che pare sia finita. Dopo anni in cui si è parlato degli standard di bellezza irrealistici promossi e degli stili di vita restrittivi richiesti alle top model, affinché potessero sfilare, il brand ha fatto inversione. Complice il crescente attivismo in nome della liberazione della figura femminile da standard di perfezione a tutti i costi, Victoria's Secret ha scelto di sostituire i suoi Angeli con nuove testimonial. Ma questo non solo non ha fatto cessare le polemiche che ruotano attorno a questo mondo, ma ha anche acceso più forte il faro sul bisogno di un cambiamento generalizzato e soprattutto vero. Stavolta a esporsi e fare la sua denuncia è stata sui social proprio una ex modella di Victoria's Secret, piuttosto contrariata dal rebranding dell'azienda, che ha definito "uno scherzo".
La denuncia di Bridget Malcolm
Adesso Victoria’s Secret pare abbia fatto dell’inclusività il suo valore portante, preferendo affidare a volti nuovi le campagne pubblicitarie. Tra i testimonial ci sono la calciatrice Megan Rapinoe, la modella trans Valentina Sampaio e l’attrice indiana Prianka Chopra: donne diverse tra loro ma tutte di successo, scelte per ridefinire l'idea di bellezza e dare risalto a valori diversi dalla sola magrezza. Ma prima di questa svolta epocale la macchina come si muoveva? A raccontarlo è la 29enne australiana Bridget Malcolm, che su TikTok ha deciso di parlare e di spiegare com’è stata la sua esperienza di lavoro col brand e che clima si respirava in quell'ambiente.
Lei è stata un Angelo nel 2015 e 2016, ma per sfilare ha dovuto accettare parecchi compromessi malsani. Diete drastiche, rinunce, pressioni psicologiche: per far capire quanto era diventata magra la ragazza ha mostrato un capo indossato per una sfilata. Ha comparato quel reggiseno taglia 30A del 2016 con la taglia 34B che indossa adesso: "È quella salutare per me". Ha ricordato però che nel 2017 l'avevano rifiutata per l'annuale sfilata, perché era ‘ingrassata' ed era passata a una 30B: "Mi dissero che il mio corpo non ero abbastanza bello". Insomma, quella taglia in più di seno non la rendeva più conforme agli standard.
Ora si è liberata dall’ossessione per la magrezza a tutti i costi e si è rimessa in salute, ma soprattutto ha riacquistato fiducia in se stessa. Ha dovuto attraversare il tunnel della depressione, dell’ansia, delle dipendenze e le è servito tempo, per questo ha deciso di parlare soltanto adesso, a distanza di tempo. Ha spiegato di sentirsi più forte finalmente e di volere con tutta se stessa un cambiamento nel mondo della moda, ma un cambiamento reale e non "uno scherzo", affinché non si ripeta ciò che ha vissuto lei.