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Covid 19

Il parrucchiere dopo il Coronavirus: mascherine e poltrone distanti ma i prezzi non aumenteranno

Cosa accadrà quando parrucchieri e barbieri potranno finalmente riaprire e svolgere la loro attività? Cambierà decisamente il modo di lavorare e l’approccio con il cliente, tra turni di lavoro più lunghi, distanze tra una poltrona e l’altra e soprattutto dispositivi di protezioni necessari. Ma a mutare non sarà il costo dei servizi. A spiegare come sarà il mestiere è Valerio Galeotti, responsabile su Roma del settore benessere della Cna.
A cura di Beatrice Barbato
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Ricrescite, capelli bianchi e tagli ormai diventati ingestibili, la chiusura di parrucchieri e barbieri si sta facendo sentire. Durante questa quarantena non tutti, però, sono rimasti a guardare che barbe e chiome ricrescessero. In tempi di Coronavirus, c'è chi si sta cimentando da sola con tinte o ritocchi vari, chi ha deciso di impugnare rasoio e lametta e correre in aiuto del proprio compagno, chi ha persino avuto il coraggio di usare forbici e pettine e dare una regolata a frangia e doppie punte. Quando finalmente i saloni di bellezza, gli hair stylist e i barbieri potranno riaprire, le cose, però, non saranno più le stesse, come del resto avverrà per tutte quelle professioni che implicano il contatto diretto con il pubblico. A  spiegare a Fanpage.it come cambierà il mestiere è Valerio Galeotti, responsabile su Roma del settore benessere della Cna, Confederazione nazionale dell'artigianato.

Come cambieranno i saloni dei parrucchieri

L'attività dei parrucchieri dovrà adeguarsi, inevitabilmente, alle varie misure precauzionali. Prima di tutto bisognerà rispettare la distanza di almeno due metri tra una poltrona e l'altra e già qui le difficoltà non saranno poche, soprattutto per chi ha un salone di piccole dimensioni. «Un salone piccolo se prima aveva tre postazioni ne avrà solo due, se prima ne aveva due ne avrà solo una e dovrà compensare il fatto di non lavorare in contemporanea con un allungamento del periodo di lavoro e una programmazione di quelli che saranno i vari appuntamenti».

Niente più attese, ma solo appuntamenti

Bisogna dimenticare sale d'attesa affollate e piene di gente. Sarà necessario regolare il flusso di lavoro, in maniera tale che non si creino assembramenti pericolosi. «Ci vuole un’organizzazione una capacità di gestione dettagliate, perché tutto quello che si poteva dare per scontato, adesso non si può più fare. Nulla può essere lasciato al caso anche tra i temi manageriali. La conoscenza del cliente e l'utilizzo di un gestionale per programmare incontri e flussi saranno necessari. Non si potrà più pensare di andare dal barbiere e incontrare 10 persone, chiacchierare, scherzare e divertirsi con loro come prima».

Mascherine e guanti per personale e clienti

Di apertura ancora non si parla e bisognerà attendere notizie ufficiali. Quello che è certo è che cambierà decisamente l'approccio sia con il personale che con i clienti. Mascherine, camici, guanti, ma anche calzari e distributori di igienizzante mani saranno indispensabili. Così come l'igienizzazione di spazzole e pettini dopo ogni singolo uso. «La gestione dei collaboratori e dei dipendenti andrà rivista, tutti dovranno fare la loro parte. Si allungheranno i tempi e sarà necessaria la messa in tutela di chi lavora. Ci affidiamo alle indicazioni precise e puntuali che arriveranno dal consiglio tecnico e dal Governo. Cambierà la protezione nei confronti del cliente. Soprattuto da un punto di vista psicologico in questa fase bisogna recuperare la fiducia, perché non si tornerà proprio subito alla normalità. Il primo aspetto è la sicurezza e quindi distanze, mascherine, guanti. Attenderemo le altre indicazioni per tutte le precauzioni necessarie, come la sterilizzazione di strumenti e vestiti». Ovviamente tutto questo comporterà un aumento delle spese per i vari professionisti del mestiere, ma non per il cliente, come precisa lo stesso Galeotti, che, però, cerca anche di tranquillizzare chi sta soffrendo economicamente la chiusura forzata dell'attività. «Stiamo chiedendo supporto a Governo e regioni per acquisire liquidità e investire in dispositivi qualora sia obbligatorio. Il tema principale è la sicurezza, altrimenti non riparte tutto il meccanismo che già di per sé sarà difficile e graduale».

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