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Ho vissuto una settimana senza soldi ed ecco cosa mi è successo

Ho smesso di ridere, di utilizzare lo smartphone e il reggiseno e di dire grazie. Questa settimana invece ho scelto di vivere senza spendere e di riscoprire l’importanza della generosità. Ho vissuto una settimana senza soldi ed ecco cosa mi è successo.
A cura di Zeina Ayache
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Un caffè, una bottiglietta d'acqua, un pezzo di focaccia, un aperitivo, una pizza d'asporto, una maglia in saldo, un paio di orecchini sono solo alcune delle cose che acquistiamo senza riflettere, presi dalla quotidianità e dalla routine, tutte cose di cui potremmo fare a meno e senza le quali riusciremmo a risparmiare qualche euro. Dopo aver scelto di stare una settimana senza sorriso, senza dire grazie o senza smartphone, ho deciso di sperimentare 7 giorni senza soldi. Mi spiego meglio, non ho mendicato ai bordi delle strade, né ho fatto la fame, solo, a parte il minimo indispensabile per sopravvivere, ho tolto tutte le spese inutili, dal cappuccino alla mattina fino agli acquisti compulsivi al supermercato.

Giorno 1

La settimana inizia con la consapevolezza di dover fare colazione a casa, questo mi permette di risparmiare 1,20 € per 7 giorni, per un totale di 8,6 € alla settimana. Se ci penso è una bella spesa alla quale effettivamente potrei rinunciare, considerando il costo del latte e del caffè andrei a risparmiare parecchio. Resta però l'impagabile chiacchiera mattutina con gli amici del bar o la passeggiata con il cappuccio in mano in pure stile USA che mi autoconvince che forse non vivrò a New York, ma anche a Milano in fondo si sta bene.

Giorno 2

È solo il secondo giorno eppure sento di aver bisogno di comprare qualsiasi cosa. Improvvisamente ho sete in mezzo alla strada, così, senza un motivo, senza un perché. L'euro che ho in tasca mi grida ‘vendimi', ma resisto, aspetto la fontanella. Oggi ho risparmiato 1 euro solo, per il resto mi sono comportata bene e ho lasciato che ogni vizio rimanesse lontano da me.

Giorno 3

Ho bisogno di prendere l'auto, ma non possono spendere i soldi del casello. Per fortuna la benzina nell'auto c'è, opto quindi per la statale, ci vorrà un po' di più, ma almeno posso risparmiare il costo dell'autostrada. 7,20 € in totale. Semplice no? No! Le mie difficoltà cognitive con il navigatore mi hanno portata a perdermi più e più volte, diciamo che probabilmente quello che ho risparmiato dal casello, l'ho speso in benzina, però, come dicono, l'importante è averci provato.

Giorno 4

Sono riuscita ad evitare pranzi e cene fuori, ma ora è giunto il momento di affrontare un obbligo sociale milanese: l'aperitivo. Accetto e decido di giocare sporco. La spesa di 10 € prevista mi permette di non sentirmi troppo in colpa. Al momento del conto fingo spudoratamente, dico che ero convinta di avere i soldi in tasca, ma che purtroppo non li trovo. Per fortuna i miei amici non sono strozzini, né tirchi e pagano al posto mio. Vi devo un aperitivo!

Giorno 5

È stata una settimana all'insegna della schiscetta, ho calcolato di aver risparmiato più o meno 5 euro a pranzo al netto del necessario per prepararmi il cibo da sola. Questo forse è stato il peso maggiore perché doversi preparare da mangiare ogni giorno la sera prima per me è faticoso considerando il poco tempo che ho a disposizione e il pranzo fuori è un po' quello sfizio che compensa l'assenza del vizio della sigaretta o del caffè. In ogni caso, nulla di grave, a cena si cucina un po' di più e il giorno dopo si risparmia.

Giorno 6

Per oggi l'idea è semplice, invito gli amici e chiedo ad ognuno di portare qualcosa, io metto a disposizione la casa. Funziona. Oggi riesco a non spendere nulla, pur non dovendo rinunciare a qualcosa. Sto praticamente diventando un'esperta di tirchieria. La cosa un po' mi inquieta, perché ci sto prendendo gusto. Ora capisco i protagonisti delle serie americane in cui esultano quando risparmiano con i coupon accumulati in mesi di attente ricerche sui giornali.

Giorno 7

Ormai non ci sono più oggetti o alimenti che mi spingono a mettere mano al portafoglio, mi sono abituata a rinunciare e, come era facilmente prevedibile, non sono morta, anzi. Alla fine di questa settimana ho scelto di non spendere 51,80€.

Può sembrare banale, me ne rendo conto, ma vivere 7 giorni senza poter spendere, se inizialmente mi ha frustrata, mi ha poi aiutata a capire quante fortune io dia per scontate. Non sono una spendacciona, anche perché non sono miliardaria quindi, anche volendo, raggiungerei il fondo del portafoglio in pochissimo tempo. Non sono un'appassionata di shopping, né una bevitrice di caffè. Probabilmente anche senza questo esperimento avrei rinunciato alla maggior parte degli oggetti o delle esperienze chi mi si sono presentate davanti, ma metterli in elenco e quantificare la spesa mi ha messa nell'ottica di riflettere su quante persone ogni giorno non possano permettersi anche le cose più semplici. Ci pensa spesso, ma raramente ci si rende conto di cosa significhi far parte di quella fetta della società che vive di rinunce per poter arrivare a fine mese.

Consapevole di questo ho scelto di donare i soldi risparmiati nella speranza che il mio piccolo sacrificio possa essere d'aiuto ad un bambino che vorrebbe volentieri poter rinunciare a qualcosa per gioco. Invito anche voi ad abbandonare le spese più inutili per una settimana e a donare a chi ha bisogno il risultato del vostro impegno. Una settimana senza soldi per noi può rappresentare più di un mese di vita per qualcun altro e rendersene conto con la pratica è sicuramente il passo più semplice che possiamo fare verso un futuro più equo.

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