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Milano Moda Donna Autunno/Inverno 2020-21

Gucci sfila a Milano: Alessandro Michele svela il lato nascosto della moda, il backstage è onstage

Per la prima volta il backstage di una sfilata, quel luogo solitamente nascosto, viene svelato sul palco nello show Autunno/Inverno 2020-21 di Gucci. Lo stilista del marchio, Alessandro Michele, palesa alla Milano Fashion Week ciò che solitamente viene nascosto, distrugge il concetto classico di sfilata e mostra al pubblico ciò che avviene nel dietro le quinte.
A cura di Marco Casola
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Alla Milano Fashion Week, il backstage di una sfilata diventa protagonista sulla passerella Autunno/Inverno 2020-21 di Gucci, dove Alessandro Michele, visionario stilista del marchio, ha scelto di mettere in primo piano tutto quello che c'è dietro la moda, dietro una collezione finita, dietro una classica sfilata a cui solitamente assistiamo. Al centro della location dello show nel Gucci Hub in Via Mecenate a Milano un enorme struttura al neon su fondo rosa antico, la struttura si muove scandendo un ritmo sempre uguale proprio come quello di un metronomo, oggetto utilizzato per il solfeggio dagli studenti di pianoforte.

A far parte dell'allestimento anche una grande sala che replica in tutto e per tutto la parte del backstage di una sfilata in cui solitamente le modelle e i modelli vengono truccati e pettinati. Entrando nella location gli invitati alla sfilata si sono dunque trovati dinanzi una parte dello show che solitamente viene celata, quella con lunghe file di specchi illuminati e sedute dove lavorano make up artist ed hair stylist che preparano le modelle prima della sfilata. L'ingresso degli ospiti è dunque avvenuto letteralmente attraverso il backstage, dal dietro si arrivava al davanti, da quel luogo che solitamente viene celato e protetto da occhi indiscreti e che tale deve rimanere.

Poi è apparsa la collezione all'interno di un carosello, di una struttura circolare simile a una giostra con tanto di musica in sottofondo. Nel carosello in vetro chiuso come una gabbia, una vetrina da ammirare, le modelle ferme con indosso gli abiti della nuova collezione Autunno/Inverno 2020-2021 di Gucci. Dietro gli abiti c'erano anche gli stilisti, i sarti e gli addetti ai lavori che quegli abiti li hanno creati materialmente, che partendo dall'idea dell'art director hanno trasformato in realtà quel pensiero, che da un cartamodello hanno fatto nascere un abito. In scena sono apparse modelle e modelli svestiti che, proprio come accade nel backstage poco prima della show, aiutate dalle vestiariste indossano gli abiti della collezione da mostrare ordinati su relle con la foto della modella che quegli abiti dovrà indossarli.

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Il backstage diventa dunque on stage nel nuovo visionario show pensato da Alessandro Michele che in passato per Gucci ha fatto sfilare modelle con camice di forza o con tra le braccia piccoli draghi o ancora con teste mozzate portate come fossero pochette e mano. Ogni provocazione in passerella nascondeva un messaggio, chiaro o meno chiaro, ogni allestimento è stato creato per superare la moda è raccontare qualcosa in più, dalla follia al dietro le quinte. Ancora una volta Alessandro Michele riesce a stupire il pubblico della Milano Fashion Week con un allestimento sui generis, un allestimento che non valorizza gli abiti – i quali non sono ben visibili al pubblico – crea una messa in scena, uno spettacolo per i presenti, ci sarà poi tempo per vederli da vicino quegli abiti. Lo show è un pretesto per raccontare tutto ciò che c'è dietro quella collezione.

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Da sempre attento a dare spazio ai lavoratori che creano gli abiti – ricordiamo la sfilata della prima collezione da lui creata per Gucci in cui uscì in passerella con tutti i componenti dell'ufficio stile – stavolta Michele si spinge ancor più oltre e mostra ciò che solitamente non viene mostrato assegnando un che di poetico al backstage, a quel luogo disordinato e quasi oscuro che solitamente non viene considerato. Il backstage diventa dunque un vero e proprio carosello che si muove su una musica leggera e retrò. C'è un tocco di malinconia nell'allestimento, sembra quasi che si voglia tornare a una moda concreta che va oltre il lato glamour, le star, gli influencer e i flash.

Michele vuole riportare il focus sugli abiti e soprattutto su chi quegli abiti li ha creati. Distrugge il concetto di sfilata, comprende che ormai la classica sfilata è un evento anacronistico, riflette dunque sulla possibilità di scomporre e ricreare quel momento così importante che è per la moda uno show della Fashion Week. In un'era in cui tutto è veloce e caduceo, in cui nell'istante in cui appare il primo abito in passerella le foto di quel modello sono già diffuse in tutto il mondo, lo stilista di Gucci riporta l'attenzione sul momento che precede la sfilata su un momento importante che però non è visibile ai più. Trasforma il backstage in onstage e ancora una volta conquista tutti.

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