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Gucci Love Parade, i sex toys diventano collane: in passerella trionfa la provocazione

Si è tenuta questa notte la Gucci Love Parade, la prima sfilata hollywoodiana della Maison fiorentina. In passerella ha trionfato la fluidità e il genderless e non sorprende che al collo dei modelli siano comparsi dei sex toys, trasformati in veri e propri gioielli.
A cura di Valeria Paglionico
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Gucci è volata in America per presentare la sua nuova collezione firmata da Alessandro Michele: questa notte è andata in scena la Love Parade, la prima sfilata hollywoodiana della Maison che ha voluto celebrare l'epoca d'oro del cinema. Tra smoking colorati, abiti di pelo e occhiali tempestati di brillanti, i modelli sono diventati divi d'altri tempi, tanto che a primo impatto sembrano essere usciti dal grande schermo. Tra loro, anche l'ex "bambino prodigio" di Mamma ho perso l'aereo, apparso decisamente trasformato rispetto ai primi anni di carriera. Naturalmente non sono mancate le provocazioni: lo stilista è infatti rimasto fedele alla sua estetica fetish, trasformando i sex toys in vere e proprie collane.

Alessandro Michele celebra la fluidità

I modelli di Alessandro Michele sono stati trasformati in aspiranti attori alla ricerca di notorietà e Hollywood per loro è la "meta dei sogni". La sfilata ha celebrato l'epoca d'oro del cinema, quella in cui sul grande schermo riuscivano a convivere alla perfezione divi, "starlette" della tv ed eroi western. Non sorprende che in passerella abbia trionfato la fluidità, l'originalità, il genderless, che siano riusciti a convivere completi sartoriali di velluto e sex toys portati come collane. L'obiettivo di Alessandro Michele? Rendere i suoi "attori" degli idoli di una dottrina contemporanea.

Gucci Love Parade
Gucci Love Parade

La nuova estetica provocatoria di Gucci

Sex toys trasformati in collane, copricapezzoli portati a vista, capi in latex seconda pelle, pizzo trasparente: Alessandro Michele ha voluto portare in passerella dei chiari riferimenti alla sfera sessuale. Non si tratta semplicemente di una mossa di marketing che punta a mettere in mostra la sua irriverenza e il suo animo ribelle, lo stilista ha voluto ricordare che con lui la Maison Gucci non può più essere considerata una "monarchia borghese". A differenza dei direttori creativi che lo hanno preceduto, ha affondato le radici del brand nel jet-set, nella vita più intima di artisti, attori e star, non esitando a rivelare il lato più seducente, proibito ed erotico della loro quotidianità. Riuscirà finalmente a sdoganare i tabù legati all'uso dei giocattoli erotici?

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