Gli abiti con il seno: così la moda libera il corpo delle donne
Ricamato con le paillettes, evocato da applicazioni dorate o disegnato sul cotone: il seno fa la sua comparsa su abiti, T-shirt, borse e maglioni. Non più una parte da nascondere, ma da esibire come piccola stravaganza artistica o come rivendicazione femminista. Attenzione: non parliamo di scollature vertiginose che lasciano poco all'immaginazione, ma di maglie accollate e di abiti castigati dove però spuntano le rotondità dei seni grazie a ricami o a pieghe della stoffa. Da Stella McCartney a Schiaparelli, la moda lancia un messaggio: siamo stufe che il nostro seno sia solo un oggetto di piacere, uno strumento di marketing o il bersaglio della censura di Instagram. Ora vogliamo riprendercelo.
Dal "nude look" ai corsetti "esplosivi" di Jean Paul Gaultier
La storia della moda ha valorizzato, nascosto o esaltato il seno in modi diversi, seguendo lo spirito del tempo. Negli anni Cinquanta la lingerie era rigida e strutturata, tra bustier e "bullet bra" a forma di cono, ma nemmeno quindici anni dopo le femministe sarebbero scese in piazza per bruciare il reggiseno, strumento di tortura nato solo per compiacere lo sguardo maschile. Nel 1966 Yves Saint Laurent firmò la rivoluzione del "nude look", facendo sfilare una modella con una camicia trasparente: sotto non portava nulla.
Ma c'è un altro stilista che ha legato il suo nome al reggiseno, Jean Paul Gaultier: affascinato dalla lingerie degli anni Cinquanta, nel 1984 lanciò la famosa silhouette delle coppe del seno a cono sui vestiti. L'abito in velluto "Bombshell Breasts" piacque tanto alla giovane cantante Madonna, che chiese allo stilista una serie di costumi con il corsetto per il suo tour, facendoli entrare definitivamente nella cultura pop.
Gli abiti con il seno a Sanremo 2021
Madame è salita sul palco di Sanremo indossando un abito di paillettes con la forma dei seni e del ventre disegnate sopra. Sui social poi ha spiegato il significato simbolico del look: "Sono madre della mia voce", ha scritto nella didascalia delle foto. Il vestito argento è firmato Dior e fa parte della collezione di Haute Couture della primavera 2018. Ma perfino l'irreprensibile Orietta Berti ha strizzato l'occhio alla tendenza, con l'abito firmato GCDS con due conchiglie ricamate allusivamente sull'abito scintillante proprio sul décolleté.
Dalle "boobs t-shirt" alle collezioni di alta moda
Fino a qualche anno fa i social erano letteralmente invasi dalle "boobs t-shirt", le magliette bianche con il disegno stilizzato del seno: le più famose in Italia erano le Pink Tee di Glimmed ed avevano uno scopo benefico, perché erano state create insieme alla Fondazione Umberto Veronesi per la prevenzione al tumore al seno. Quest'anno la moda fa un passo ancora oltre e si sbizzarrisce con l'effetto trompe-l'oeil: un esempio arriva dalla Maison surrealista Schiaparelli, che nella sua collezione per la Primavera/Estate 2021 ha proposto camicie bianche con le mammelle disegnate sopra o bottoni d'oro ricamati paralleli, proprio ad altezza seno. E per la collezione Autunno/Inverno 2021-22 rilancia con applicazioni dorate e borse con i capezzoli. Stella McCartney invece gioca con i tessuti in modo da evocare le curve grazie al tessuto, per maglioni a collo alto e abiti castigatissimi e ammiccanti al tempo stesso.
Il seno non è solo un oggetto di piacere
Questi abiti hanno anche il pregio di liberare il seno dallo sguardo maschile, il cosiddetto "male gaze", svincolando questa parte del corpo dalla mera funzione di oggetto di piacere erotico. Perfino nelle donne che allattano in pubblico il seno viene considerato qualcosa da coprire, anche se la loro prima funzione fisiologica è proprio questa. I capezzoli esistono nel corpo maschile e in quello femminile, ma sono nelle donne provocano scalpore: lo dimostra la censura di Instagram, che ha sollevato la protesta di molte star. Un esempio più vicino a noi è l'onda di critiche sollevate da un vestito di Belén Rodriguez. Le donne sono stanche di questa narrazione che riduce i corpi a meri oggetti di piacere: come sempre, la moda le ascolta e "veste" la loro battaglia.