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Fertilità maschile: l’esperta spiega come migliorarla con una dieta a base di frutta e verdura

“Esiste un rapporto diretto tra dieta e fertilità maschile: aumentare l’apporto di frutta e verdura e in particolare di alcune vitamine, come la C e la E, è in grado di migliorare la qualità dello sperma”. La biologa Giuseppina Peluso ci spiega quali sono gli alimenti ideali per aumentare le possibilità di concepimento.
Intervista al Dott.ssa Giuseppina Peluso
Responsabile del Laboratorio di Semiologia - Pma Azienda Ospedaliera di Cosenza
A cura di Francesca Parlato
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In soli tre mesi di dieta a base di verdure, frutta e pochi (se possibile nessuno) grassi, è possibile migliorare la salute degli spermatozoi e di conseguenza aumentare la fertilità maschile. Avere dei figli sta diventando sempre più difficile, le cause sono le più disparate e molto spesso anche idiopatiche ovvero sconosciute, senza che vi sia alcuna patologie che le possa spiegare. E anche se l'alimentazione non può essere la panacea di tutti i problemi di salute, è stato dimostrato che esiste una correlazione diretta tra carenze dietetiche e danno ossidativo negli spermatozoi. "Lo sperma è un indicatore importante della salute dell'uomo, non solo della sua fertilità – ha spiegato a Fanpage.it la dottoressa Giuseppina Peluso responsabile del Laboratorio di Semiologia – Pma Azienda Ospedaliera di Cosenzapotremmo definirlo come un barometro: racchiude lo stato di benessere degli ultimi tre mesi e da una sua alterazione è possibile intercettare tantissime patologie".

Infertilità idiopatica

Quando non è possibile collegare l'infertilità a delle cause specifiche si parla di infertilità idiopatica oppure sine causa. E sono in molti a concordare (come un recente studio pubblicato sulla rivista Jama) che a influenzare questo tipo di infertilità potrebbe essere proprio una dieta scorretta e povera di alimenti antiossidanti. "Sarebbe proprio lo stress ossidativo a causare un abbassamento della qualità dello sperma. – spiega l'esperta – I radicali liberi, e c'è una grande letteratura scientifica a riguardo, sono infatti nemici degli spermatozoi e possono danneggiarne la membrana, ridurne la motilità e soprattutto causare una frammentazione del DNA. Una conseguenza piuttosto grave perché uno spermatozoo con la doppia elica del DNA frammentata non è in grado di fecondare l'embrione". 

La dieta per migliorare la fertilità

Un eccesso di radicali liberi, dovuto a un cattivo stile di vita fatto di dieta sbagliata, sedentarietà, fumo, può quindi incidere in maniera significativa sugli spermatozoi. "Per dimostrare che esiste un rapporto di causa effetto tra dieta e qualità dello sperma abbiamo messo insieme un campione di uomini in sovrappeso, di età compresa tra i 25 e i 40 anni, non fumatori, con cause di infertilità idiopatica. Per due mesi queste persone hanno seguito una dieta ricca di alimenti ad alto contenuto di antiossidanti, in particolare vitamina C, vitamina E (l'antiaging per eccellenza), betacarotene, folati, zinco, per un apporto calorico totale di 1500 calorie al giorno". E i risultati non sono tardati ad arrivare: in seguito a questo regime alimentare la motilità degli spermatozoi è aumentata dal 10% al 25% e la frammentazione del DNA è scesa dal 20% al 12% (considerando che nei soggetti sani la percentuale è pari a circa il 7%).

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Tra gli alimenti da favorire, perché ricchi di antiossidanti, troviamo: cioccolato fondente, fragole, legumi, verdure a foglia larga, le banane e la frutta in genere, e poi è sempre bene fare il pieno di vitamina C, un'alleata indispensabile per riequilibrare l'intera catena dei processi ossidativi. "L'infertilità maschile è in netto aumento, per questo, quando si ha un problema di questo genere e di cui non si conosce la causa – suggerisce la dottoressa – è bene provare a seguire un regime alimentare a base di frutta, verdure, legumi e incrementare l'apporto di frutta secca e in particolare di mandorle. Aboliamo grassi animali e alcol e in generale miglioriamo il nostro stile di vita, cercando di dire addio ad obesità e vita sedentaria". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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