Diletta Leotta in nero, Serena Rossi a fiori per gli Oscar 2018
Serena Rossi e Diletta Leotta sono due delle donne chiamate a commentare in diretta la cerimonia degli Oscar 2018 sul live di Sky, in chiaro su Tv 8. In studio la conduttrice di Sky e l'attrice napoletana hanno sfoggiato due look ricercati da gran sera. Una ha scelto il total black, forse per rispettare la scelta "dark" delle star hollywoodiane agli ultimi Golden Globe o più probabilmente per mantenere un profilo basso dopo la scomparsa del calciatore della Fiorentina Davide Astori, l'altra ha optato per fiori ricamati sull'abito in black and white e coda alta.
Diletta Leotta in nero per la diretta degli Oscar 2018
La conduttrice di Sky solitamente indossa sensuali abiti super scollati e attillati o lunghi abiti colorati dal maxi spacco, per condurre il live dedicato agli Oscar 2018,invece, la Leotta sceglie un mood più sobrio ed essenziale. Addio scollature e paillette, Diletta indossa una tuta nera semplice ed essenziale, si tratta di un modello elegante, con scollatura a barca che lascia le spalle scoperte e pantaloni lunghi. Al collo un semplice collier lucente, i capelli cadono sciolti e morbidi sulle spalle. Poco prima della diretta Diletta aveva condiviso su Instagram uno scatto in camerino durante la scelta dell'abito per gli Oscar, indosso un modello coperto di paillettes multicolor, tra le scelte davanti a lei abiti colorati o con luccicanti applicazioni argentate. La Leotta però ha scelto uno stile meno vistoso e scintillante.
Serena Rossi, fiori tridimensionali e coda alta per gli Oscar
Dopo aver stupito tutti con i suoi scintillanti abiti dallo spacco audace, l'attrice napoletana appare in video con un abito lungo dallo scollo a tuffo in bianco e nero. Il vestito è decorato con fiorellini tridimensionali su tutto il tessuto. Serena sceglie di mantenere il collo nudo e non indossa collane ma solo un paio di orecchini, il trucco prevede focus sugli occhi con smokey eye, mentre l'acconciatura è semplice con capelli raccolti in una coda alta.
