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Come esporci al sole dopo il lockdown: i consigli del dermatologo per prevenire macchie e scottature

Dopo aver passato mesi e mesi esposti soltanto alla luce artificiale il rischio è che la nostra pelle si sia disabituata al sole e che possa andare incontro a scottature, macchie e eritemi. Il dermatologo Alessandro Martella ci dà tre consigli per prevenire gli effetti negativi dei raggi solari.
Intervista a Dott. Alessandro Martella
Dermatologo membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali
A cura di Francesca Parlato
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A causa della quarantena abbiamo goduto di pochissime giornate all’aperto. La nostra quotidianità durante il lockdown non prevedeva passeggiate o uscite se non strettamente necessarie. E siamo stati pochissimo esposti al sole. Per questo, ora che le misure di sicurezza si sono allentate e caldo e bel tempo stanno arrivando per evitare di correre rischi è necessario porre una grandissima attenzione ogni volta che usciamo durante una giornata particolarmente soleggiata. “La nostra pelle si è disabituata – ha spiegato a Fanpage il dermatologo Alessandro Martella Dopo tanti mesi passati indoor, dove abbiamo goduto di pochissima luce naturale, dobbiamo ricominciare a esporci in maniera graduale, prendendo delle precauzioni”. E anche se indossiamo la mascherina non pensiamo che questa ci protegga dai raggi UV. "I raggi solari non sono filtrati dalla mascherina. Pensiamo alle nuvole: se siamo in spiaggia e il cielo è nuvoloso non vuol dire che non dobbiamo usare la protezione solare. Le nuvole infatti filtrano soltanto gli infrarossi (che ci fanno evitare di sentire caldo) ma i raggi UV arrivano comunque sulla pelle". 

I benefici del sole

Anche se dal sole bisogna proteggersi per evitare di incappare in macchie, scottature, eritemi o alcune patologie più gravi come ad esempio il melanoma, i suoi effetti benefici sull’organismo sono indiscussi. Il sole migliora il nostro umore, influisce in maniera positiva sul ritmo sonno veglia, e può avere un'influenza positiva sull'andamento di alcune patologie e poi il sole è anche la fonte principale di vitamina D. Quest'ultima è un sostegno per le ossa, un'alleata del sistema immunitario, e secondo alcuni studi anche estremamente preziosa per contrastare il Covid. Secondo una ricerca dell'Università di Chicago infatti nelle persone che presentavano alti livelli di questa vitamina il rischio di infezione era significativamente ridotto. E l'unico modo per sintetizzarla in maniera naturale è proprio attraverso l'esposizione al sole. Bastano soltanto venti minuti al giorno per ottenere l'apporto necessario per il benessere.

Tre consigli pratici per una corretta esposizione al sole

Anche se non vediamo l'ora di abbronzarci, la parola d'ordine del dermatologo è gradualità. "Lo scorso anno siamo passati repentinamente dal lockdown alle aperture, in piena estate, e questo ha provocato l'aumento di ustioni solari (che sono un fattore di rischio per i tumori della pelle)". È bene allora seguire tre semplici regole per poter godere, in tutta sicurezza, dei benefici del sole.

  1. Esporsi in maniera graduale. "Prepariamoci all'abbronzatura estiva un passo alla volta. Senza esagerare". Cominciamo con cinque-dieci minuti al giorno, soprattutto se abbiamo fatto un lockdown rigoroso, e aumentiamo gradualmente.
  2. Usiamo sempre la protezione. Anche se è nuvoloso, anche se metà della faccia è coperta dalla mascherina, la protezione serve. "La nostra pelle di fatto non è ancora pronta a esporsi. Usiamo creme e filtri solari anche quando siamo in città, non soltanto al mare".
  3. Idrata la pelle. A partire dalla quantità di acqua che beviamo, passando per un'alimentazione, ricca di frutta e verdure, a finire con maschere e creme. "Privilegiamo una dieta mediterranea, ricca di frutta e verdura, non dimentichiamoci di bere e poi scegliamo creme idratanti e maschere all'acido ialuronico. In modo da garantire alla pelle l'idratazione necessaria".
Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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