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Come dire addio alle gambe gonfie e depurare il corpo con l’idroterapia

Per rinvigorire il corpo e per dire addio a gambe e piedi gonfi, un aiuto fondamentale ci può venire dall’acqua, grazie all’idroterapia. Alternare doccia calda e doccia fredda può infatti stimolare il nostro sistema circolatorio e stimolare l’attività degli organi interni. La naturopata Lorella Modesti, spiega come fare in casa l’idroterapia e quali sono le regole fondamentali da seguire.
A cura di Francesca Parlato
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Pensiamo per un attimo agli antichi romani e alle loro terme. L'immersione nelle vasche fredde, il frigidarium, seguita poi da un bagno nel calidarium, la vasca di acqua calda, era un'abitudine tipica della vita dell'antica Roma. La potenza curativa dell'acqua era già stata intuita, ma ci sono voluti secoli prima che se ne comprendesse il funzionamento e che si parlasse di idroterapia. Per chi ha problemi di circolazione, soffre di gambe e piedi gonfi, l'idroterapia può infatti rivelarsi un'alleata particolarmente efficace. "L'acqua è il nostro primo elemento – ha spiegato a Fanpage.it Lorella Modesti, naturopata e docente di Idrotermofangoterapia alla SIMO, Scuola di Naturopatia e Medicina Olistica di Milano – L'idroterapia è un metodo immediato e uno dei più facili da realizzare anche in casa, che ci consente di curarci con un elemento che ci appartiene profondamente". 

Il metodo Kneipp

Il primo che intuì la potenza curativa dell'acqua fu un contadino austriaco, Priessnitz: "Fu il primo a individuare il principio base dell'idroterapia: capì infatti che non era il freddo in sé a fare bene all'organismo, ma che è la reazione al freddo a determinare un calore benefico". A lui si ispirò Sebastian Kneipp che è oggi considerato il padre dell'idroterapia. L'abate tedesco si immergeva ogni mattina nelle gelide acque del Danubio: "Kneipp comprende che l'alternanza dell'acqua calda fredda può avere dei grandi benefici sul sistema cardiocircolatorio, a livello del sistema nervoso, della pelle e anche degli organi interni. È importante però anche ricordare che il metodo Kneipp abbraccia anche altri aspetti, non fa riferimento soltanto all'idroterapia, ma comprende anche una buona alimentazione, l'esercizio fisico, l'utilizzo di alcune piante e uno stile di vita più regolare". 

Le fasi dell'idroterapia

L'idroterapia inizia con l'acqua calda. "L'acqua calda rilassa, calma, rallenta l'attività degli organi interni, riduce la tensione muscolare (perfetta quindi per gli sportivi), aumenta la sudorazione e quindi la depurazione dell'organismo – spiega Modesti – L'acqua calda dilata i vasi sanguigni e quindi velocizza la circolazione". Ma sappiamo che se facciamo un bagno caldo particolarmente lungo rischiamo dopo di sentirci fiacchi e che la pressione scenda: "Kneipp, capisce allora che l'acqua calda è fondamentale, ma si tratta solo del primo passaggio: il secondo, necessario e davvero curativo, sarà quello dell'acqua fredda. L'acqua fredda infatti tonifica, stimola, aumenta l'attività degli organi interni, metabolismo compreso (utile anche se si sta cercando un dimagrimento) e aumentando quest'attività si riducono anche l'infiammazione e le congestioni. L'acqua fredda infatti restringe i vasi sanguigni (che erano stati dilatati con l'acqua calda)". È grazie all'alternanza acqua fredda-calda che riusciamo quindi a portare in superficie le tossine e a eliminarle. "E poi possiamo ridurre lo stress e tutti i disturbi che ne conseguono". 

1. Riscaldare il corpo

La prima regola per eseguire l'idroterapia in casa è che bisogna partire dal caldo. "Per riscaldare il corpo è indispensabile che il bagno sia a una temperatura di almeno 18 gradi. Poi posso decidere di scaldarmi con una doccia calda, oppure con delle spazzolature (utili anche per eliminare tutte le cellule morte)". Per eseguire questa tecnica non è necessario possedere alcuno strumento particolare: "Si possono utilizzare delle setole naturali o dei vecchi asciugamani, un po' ruvidi. Spazzoliamo il nostro corpo partendo dai piedi e salendo verso l'alto: grazie al movimento che faremo, richiameremo sangue che porterà in superficie tutte le tossine e tutto ciò che deve arrivare in superficie. Succede infatti che il sangue ristagni in alcune zone del nostro corpo o perché malate, oppure a causa di digestioni lunghissime, che affaticano il nostro apparato digerente. E quando il sangue ristagna in una certa zona vuol dire che tutto il resto del corpo ha meno sangue e meno ossigeno. Grazie all'alternanza acqua calda-fredda il sangue si allontanerà dalle parti in cui è costantemente fermo a lavorare, per andare a irrorare tutte le altre parti del corpo". Pensiamo a chi ha spesso mani e piedi freddi: grazie all'idroterapia riuscirà a portare calore verso le estremità e non avrà questo tipo di problema. "Le spazzolature inoltre lavorano molto bene sul sistema linfatico: spazzolando dal basso verso l'alto infatti si simula lo stesso movimento. Se ci accorgiamo che alcune parti non si arrossano, dovremmo essere più severi e spazzolare più vigorosamente finché non avviene il cambio di colore".

2. L'acqua fredda

Dopo le spazzolature calde è arrivato il momento dell'acqua fredda. "Una volta che il corpo è riscaldato possiamo procedere con il freddo. È importante però che il tempo di esposizione all'acqua fredda sia comunque inferiore a quello che abbiamo passato sotto l'acqua calda: un rapporto 2/3 e 1/3″. Al termine di questi passaggi è importante non frizionare il corpo, basterà semplicemente asciugarlo tamponandoci con l'asciugamano. "Se non abbiamo voglia, perché temiamo ancora il freddo, anziché fare una doccia possiamo usare anche dei teli o delle spugne imbevute di acqua fredda. L'importante è partire sempre dai punti più lontani dal cuore". Pensare di fare una doccia di acqua gelata scatena sempre alcuni timori: "L'acqua fredda crea un riscaldamento attivo (perché creato dal corpo) che dura per un certo tempo, aumenta il flusso del sangue, decongestiona le viscere o le parti del corpo dove c'è un eccesso di flusso sanguigno. E infine detossina il corpo attraverso la pelle".

L'idroterapia per le gambe

Chi in estate ha problemi di gambe e piedi gonfi, potrà trovare grande sollievo dall'uso di questa tecnica: "Si può usare il doccino o meglio ancora direttamente il tubo della doccia. Ci mettiamo in piedi, partiamo dalla gamba destra, e iniziamo a bagnarla con l'acqua calda per 30 secondi, poi passiamo alla gamba sinistra, per altri 30 secondi, e poi apriamo l'acqua fredda per circa 10 secondi per gamba. Molto utile, per attenuare la sensazione del freddo, è respirare profondamente. Ripetiamo questi passaggi per 4-5 volte. Se vogliamo possiamo allungare i tempi di esposizione all'acqua, sia calda che fredda, ma la proporzione deve essere sempre questa". L'ultimo passaggio deve essere sempre di acqua fredda: "La vasocostrizione provocata dalla bassa temperatura ci consentirà di richiamare sangue e di tenere questo calore in tutto il corpo". Anche in questo caso si consiglia di non frizionare le gambe per asciugarle. "Se si preferisce anziché sotto la doccia si può eseguire l'idroterapia anche con dei pediluvi e nella vasca di acqua calda possiamo anche mettere del sale marino o della polvere di zenzero". Molto utile per stimolare la circolazione e per contrastare il gonfiore di gambe e piedi è anche l'idrodeambulazione: "Camminare in riva, con l'acqua del mare che arriva a circa 30/40 cm dai piedi, oppure in un fiume, è l'ideale. Ma l'idrodeambulazione si può fare anche nella vasca di casa: si riempie la vasca di acqua fredda e la calpestiamo con forza, alzando i piedi, finché non sentiamo pungere e pizzicare la pelle. Questo metodo aiuta la circolazione, elimina la stanchezza alle gambe e contrasta anche i raffreddori".  

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Alcune regole per l'idroterapia

Prima di eseguire l'idroterapia è bene però conoscere alcune regole fondamentali da seguire: "In primis mai fare idroterapia dopo i pasti, meglio farla al mattino presto e possibilmente con l'intestino libero. Si può eseguire anche due volte al giorno, al mattino e la sera, se vogliamo. È meglio evitare di farla durante le mestruazioni". Infine chi soffre di vene varicose o ha delle abrasioni, delle irritazioni o dei capillari rotti è bene che eviti di fare spazzolature e che punti direttamente sull'acqua fredda. "Non bisogna temerla – conclude la Modesti –  Perché è proprio l'acqua fredda, più precisamente la reazione del nostro organismo in precedenza riscaldato, all'acqua fredda, a determinare la guarigione".

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