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Come cambia il seno di una donna dall’adolescenza al post parto

Il seno di una donna cambia a seconda delle fasi della vita. Sancisce il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, muta il suo aspetto durante l’allattamento e cambia ancora quando arriva la menopausa. Abbiamo chiesto alla senologa Antonia Girardi cosa succede al seno nell’arco della vita e alla psicologa Valeria Randone come questi cambiamenti sono percepiti.
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Intervista a Dott.ssa Antonia Girardi
Chirurgo e senologo, ricercatrice presso lo IEO, Istituto Europeo di Oncologia, di Milano
A cura di Francesca Parlato
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Il seno di una donna è una parte del corpo in continuo cambiamento, in grado di scandire le diverse fasi della sua vita. La sua crescita rappresenta il passaggio dall'infanzia alla pubertà, è un organo in grado di nutrire dopo aver partorito un bambino e cambia ancora anche quando una donna entra in menopausa. "Il seno è anche un simbolo di femminilità. Nasce con le donne e si modifica crescendo – ha spiegato a Fanpage.it la psicologa e sessuologa Valeria Randone, docente di sessuologia clinica. – Pensiamo a quando intorno ai 13-14 anni il seno inizia a sbocciare, rappresenta un passaggio importante per l'adolescente quasi un giro di boa potremmo dire. Per alcune donne il seno è un organo di seduzione. In tutte le culture, in ogni parte del mondo il seno porta sempre con sé una fortissima carica simbolica". 

Come cambia il seno durante l'adolescenza

Il primo grande cambiamento per tutte le ragazze inizia con la pubertà. Arrivano le mestruazioni e il corpo comincia a perdere l'aspetto da bambina: "Inizialmente, nell'epoca infantile, prima della pubertà, sia nella donna che nell'uomo esiste soltanto una prima versione della mammella, che è fatta prevalentemente da un tessuto ghiandolare non sviluppato e il capezzolo e l'areola sono poco pigmentate" ha spiegato la chirurga senologa Antonia Girardi, ricercatrice presso lo IEO di Milano. "Nel momento in cui si attiva la produzione ciclica di ormoni, estrogeni e progesterone, c'è una componente ghiandolare nel seno che si sviluppa". Il seno diventa più tonico, più grande e più tondo: "Anche il capezzolo – continua la senologa – cambia aspetto: acquisisce la sua estroflessione naturale (cosa che non c'è ovviamente nei bambini) e l'areola cresce insieme alla mammella e diventa sempre più pigmentata. Il seno rimane così dall'adolescenza fino ai 40 anni più o meno, caratterizzato da un'importante componente ghiandolare".

Il passaggio dall'infanzia all'età adulta

Non è facile affrontare il cambiamento del corpo. Quando arrivano le mestruazioni e le forme iniziano a cambiare tutte le ragazze si ritrovano spaesate: "Ci si sente inadeguate se si ha un seno troppo piccolo, ci si sente a disagio con un seno troppo grande: l'adolescenza è quella fase della vita in cui sia uomini che donne hanno la necessità estrema di omologarsi, di non volersi sentire fuori dal coro – spiega la psicologa Randone – E in questa nuova fase inizia anche la costruzione della femminilità, che può essere molto complessa se non si ha una figura materna di riferimento risolta, in grado di star bene nella sua femminilità e di essere oltre che madre anche donna".

Cosa succede dopo una gravidanza

Un altro momento cruciale per la vita di una donna è l'arrivo di un figlio. Infatti proprio durante i mesi della gravidanza e durante il periodo in cui si allatterà il bambino, il seno cambia di nuovo: "La mammella subisce delle variazioni – spiega la senologa – E in particolare durante l'allattamento la ghiandola crescerà sempre di più, tutti i dotti si distenderanno perché pieni di latte. L'areola diventerà più pigmentata e il capezzolo sempre più estroflesso". Quando si allatta, la ghiandola mammaria si attiva: "È piena di latte ed è nel momento della sua massima espressione proprio per la sua funzione di nutrire il neonato". Inoltre durante l'allattamento avviene anche il rilascio di alcuni ormoni: "Si tratta di ormoni che oltre stimolare la produzione di latte danno anche una sensazione di benessere alla madre". Esiste però anche un lato meno positivo dell'allattamento e cioè la possibilità di andare incontro alla mastite: "Si tratta di un'infiammazione dovuta all'accumulo di latte nei dotti. Oltre questo può accadere anche che si formino alcune ragadi, delle ferite intorno all'areola del capezzolo che rendono difficoltosa la nutrizione del bambino, provocando anche un abbattimento psicologico per la madre"

Il seno che nutre

La simbologia del seno durante l'allattamento cambia di nuovo: "Diventa il seno che nutre. In psicanalisi – spiega la dottoressa Randone – si parla di seno buono e seno cattivo in relazione alla costruzione dell'inconscio del neonato". Il seno diventa un contenitore e un nutrimento non solo fisico ma anche dell'anima per il bambino. "La fase dell'allattamento e tutto il primo anno di vita del neonato sono un momento delicatissimo per la coppia. E il seno diventa quasi un involontario oggetto del contendere tra bambino e padre. E durante questo periodo aumentano anche le possibilità di tradimento. Nei primi dodici mesi infatti la vita del bambino dipende interamente dalla madre, la madre è tutto per lui. E il partner può sentirsi spodestato e potrebbe sviluppare quasi una sorta di invidia e gelosia. Non è più lui l'oggetto del desiderio, non è più la persona verso la quale la compagna svolge l'investimento libidico. Il seno smette di essere soltanto una parte del corpo erotica e diventa appunto il seno che nutre".

Dopo i 50 meno ormoni e più adipe

Con l'arrivo della menopausa il corpo delle donne cambia di nuovo. E anche il seno comincia a perdere di tonicità. "Questo processo inizia già intorno ai 40 anni e va avanti molto lentamente fino ai 50 – chiarisce la senologa – Con l'arrivo della menopausa, con il calo di estrogeni e progesteroni la ghiandola cambia di nuovo: diventa meno tonica e più grassa". Non essendoci più ormoni a tenerla viva, inizia un processo di sostituzione adiposa. "Vedremo il seno diventare più molle e che tende un po' a scendere. La mammella sarà più grassa e meno ghiandolare. Per questo motivo superati i 40 la mammografia diventa un esame più efficace per controllare la salute del seno".

Perché la menopausa è un nuovo inizio

La menopausa è un momento delicatissimo anche dal punto di vista psicologico. Il corpo cambia, si conclude l'età fertile e per molte donne sembra sancire l'inizio di un decadimento. "Sbagliano e devono essere sostenute le donne che si sentono così – afferma con forza la psicologa Randone – Finisce la fertilità dell'utero ma inizia la fertilità dell'esistenza. La menopausa non è l'inizio della fine. Anzi inizia anche un momento di maggiore libertà sessuale, visto che non c'è più la paura di gravidanze indesiderate". Menopausa vuol dire anche maggiore maturità e risolutezza: "Superata la fase di destabilizzazione ormonale, inizia il benessere, il fatto che il corpo cambi e che anche il seno assuma un aspetto diverso non deve essere vissuto come un momento negativo. Per le donne che stanno vivendo il lutto della fertilità io consiglio sempre una consulenza psico-sessuologica per chiarire che si sta aprendo un nuovo grande capitolo della vita".

Un consiglio per controllare il seno

Quando si parla di seno non si può non fare un accenno anche alla prevenzione. Il primo controllo da fare, che anche le giovanissime devono svolgere con una certa frequenza, è l'autopalpazione. Prima di cimentarci però è importante sapere che il seno cambia anche a seconda della fase del ciclo mestruale: "Per svolgere l'autopalpazione è importante conoscere a fondo il proprio corpo – chiarisce la senologa Girardi – non bisogna stupirsi se in alcuni momenti il nostro seno è dolente, se la ghiandola è più grossa o più dura. Solitamente queste sensazioni le avvertiamo durante il picco ormonale, nella fase centrale del ciclo, per intenderci una settimana prima delle mestruazioni". Importantissimo anche osservare tutti le possibili variazioni: "Per fare una buona prevenzione dobbiamo fare caso a tutto: dalla pelle, se diventa rossa o screpolata, dobbiamo controllare se il capezzolo ha secrezioni, se si retrae, se cambia forma, se l'areola muta". Accanto a questi controlli che andrebbero fatti almeno una volta al mese vanno associati ovviamente quelli con gli specialisti: "Prima dei 40 anni si fa lecografia mammaria bilaterale, dopo i 40 invece la mammografia. Per completare la prevenzione è fondamentale svolgere una visita senologica, per decidere la periodicità degli esami e i controlli da fare, a seconda della storia familiare della paziente".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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