Cinquant’anni fa moriva Coco Chanel: i suoi abiti parlavano alle donne di emancipazione e libertà
Dalla povertà alla fama assoluta: senza mezzi e amicizie nell'alta società, ma anzi con alle spalle una famiglia povera e un ambiente austero, Gabrielle Chanel si rimbocca le maniche e arriva a cambiare la storia della moda. A cinquant'anni dalla sua morte di lei resta una precisa idea di stile, rivoluzionaria per i tempi in cui è stata proposta e una grande convinzione nel potere delle donne, riversato ovviamente anche nello stravolgimento dei canoni riguardanti l'abbigliamento. Via i corsetti, via le piume dai cappelli e sì ai pantaloni e ai materiali umili: la moda, per Coco Chanel, andava di pari passo con una nuova idea di donna, libera e indipendente. Non a caso può essere considerata la prima donna moderna della storia: dinamica, autonoma e non necessariamente legata a un uomo per realizzarsi. La Maison da lei fondata nel 1909 è oggi uno dei marchi più famosi al mondo: non c'è donna che non sappia riconoscere l'iconica doppia lettera C incrociata e che non sogni dinanzi alle sue eleganti vetrine.
La donna che liberò le donne dai corsetti
Il fascino Chanel continua a fare presa su intere generazioni, che riconoscono quanto sia stato importante il contributo della stilista francese nel panorama della moda. La sua rivoluzione, però, non è stata solo stilistica. Con i suoi abiti ha portato avanti negli anni un ideale nuovo di femminilità, slegato dalle tendenze del momento: una donna libera da costrizioni, pari all'uomo, che lavora e che si rende indipendente. Non a caso, lei stessa è stata la prima imprenditrice della storia a credere nelle donne come forza lavoro, introducendone moltissime nella sua Maison. Prima mette sul mercato il tubino nero (la petite robe noire), per coloro che vogliono sentirsi a proprio agio ma eleganti. Poi libera le donne da corsetti e cappelli pesanti, disegnando abiti non ingombranti all'insegna della comodità. Infine rivisita l'abbigliamento maschile in chiave femminile, introducendo lo stile alla marinara e i pantaloni.
Le icone Chanel per una donna indipendente pari all'uomo
Non solo abiti e accessori, ma anche profumi e gioielli: la Maison Chanel abbraccia l'universo femminile a tutto tondo. Anzi Mademoiselle Chanel, come amava essere chiamata, ha il vanto di essere stata la terza stilista in ordine di tempo, dopo Paul Poiret e Maurice Babani, a realizzare una linea di profumi legata a una linea di moda. E quel primo prodotto della casa di moda è ancora oggi il prodotto di punta. Si tratta di Chanel N°5, un successo mondiale che va avanti ancora oggi a distanza di un secolo: era il 1921. Cinque anni dopo è stata la volta di un capo di abbigliamento che oggi è considerato un vero e proprio must have nell'armadio di ogni donna: l'intramontabile tubino nero. Arrivò sul mercato, immesso appunto da Chanel, nel 1926. La petite robe noire fu una rivoluzione: elegante e comodo, era l'abitino che le donne potevano sfoggiare tutti i giorni e in qualunque occasione, sentendosi a proprio agio e risultando impeccabili.
Ancora oggi è un'icona della Maison anche la borsa 2.55, realizzata la prima volta come suggerisce il nome nel febbraio di quell'anno. In linea di continuità con un'idea di donna dinamica e in movimento, Coco Chanel pensa a una borsa che tenga libere le mani, da portare a tracolla sulla spalla, non a mano come le tradizionali pochette. S'inventa dunque la borsetta matelassé (con impuntura a rombi), riproposta dal 1955 a oggi in molteplici varianti: ma anche cambiandone colore e materiali il suo successo non ne ha mai risentito. Coco Chanel è stata la prima a vestire la donna moderna, intuendo che la moda era molto di più dei soli concetti di bellezza, eleganza e stile. Ne comprende il legame con la società e l'influenza sul sentimento comune, dando con i suoi abiti un grande contributo in termini di emancipazione femminile e parità di genere, costruendo una donna nuova.