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Caduta dei capelli: che cos’è la ionoforesi e come funziona

Una delle ultime novità dal mondo della tricologia per combattere la caduta dei capelli è la ionoforesi abbinata ai fattori di crescita. In cosa consiste e per chi é più adatta lo spiega la professoressa Bianca Maria Piraccini.
Intervista a Prof.ssa Bianca Maria Piraccini
Dermatologa e tricologa, professoressa associata presso l'Università di Bologna
A cura di Francesca Parlato
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Non sempre shampoo, balsami e lozioni bastano per attenuare la caduta dei capelli. In alcuni casi, quando la perdita è più significativa e duratura, quando non è limitata al solo periodo autunnale delle castagne, può essere utile in prima battuta fare un controllo con un esperto, un dermatologo tricologo e, se la situazione lo richiede, fare ricorso a interventi più incisivi. Tra i trattamenti più innovativi che abbiamo a disposizione oggi c’è la ionoforesi con fattori di crescita. “Si tratta di un trattamento in tre step che non provoca dolori e che non ha rischio di infezioni, dove non c’è prelievo di sangue, a differenza del PRP, e che non ha praticamente effetti collaterali” ha spiegato a Fanpage.it la dermatologa, tricologa e docente presso l'Università di Bologna, Bianca Maria Piraccini.

Come funziona la ionoforesi per contrastare la perdita di capelli 

Per chi soffre di perdite di capelli molto intense, il termine scientifico è telogen effluvium, o si trova a uno stadio iniziale di calvizie, la ionoforesi può essere un rimedio efficace. Il trattamento prevede tre diversi step: il primo passaggio consiste nell’applicazione sul cuoio capelluto di un gel a base di fattori di crescita, questi ultimi sono in grado di stimolare la produzione dei follicoli piliferi. “Attraverso la ionoforesi, un particolare strumento che genera una corrente elettrica, i fattori di crescita possono penetrare più a fondo nel cuoio capelluto e dare un ulteriore effetto booster ai follicoli”. Il secondo passaggio, dopo l’applicazione del gel e la ionoforesi, consiste nello skin patting: “Si utilizzano dei microaghi che non pungono, simili a quelli dell’agopuntura, che creano delle microferite sul cuoio capelluto”. Non immaginiamo sangue o cose del genere. “I microaghi non provocano neanche dolore, ma il cuoio capelluto risponde a queste microferite – non dolorose e non visibili – liberando ulteriori fattori di crescita. Al termine del trattamento, la terza fase consiste nell’utilizzo di una luce led rossa su tutto il cuoio capelluto che ha un ulteriore effetto di stimolazione dei follicoli”.

Quante sedute di ionoforesi occorrono 

La iononoforesi può essere utilizzata come trattamento booster nel caso di un principio di calvizie o anche con cadenza annuale se la caduta dei capelli è periodica. “In genere si fanno quattro sedute a distanza di un mese l’una dall’altra. E ha un margine di efficacia veramente altissimo: dopo il trattamento i capelli crescono e soprattutto sono più resistenti". Non ci sono controindicazioni o effetti collaterali. “A differenza di altri trattamenti la ionoforesi scongiura i rischi connessi a prelievi e iniezioni. Gli unici che non possono farlo sono le persone che portano un pacemaker”.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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